Non sappiamo come andranno le classiche di primavera, per il ciclismo italiano. E come tutti gli appassionati nutriamo in merito giuste perplessità, dopo il responso della ultima Milano-Sanremo, con il primo dei nostri, Elia Viviani, solo nono al traguardo. Non sappiamo, mentre scriviamo, come andranno i giovani Moscon e Colbrelli fra muri e cotes, se si perderanno fra Van Avermaet e Sagan, Degenkolb e l’ultimo Boonen, tra Fiandre e Roubaix, Amstel e Liegi, fra il Grammont e la Redoute, il Carrefour de l’Arbre e il Cauberg. E nessun dubbio che il riscontro agonistico che resta è tutto rappreso lì, in un ordine di arrivo dove la cronaca di un giorno diventa il giorno dopo, storia.
Ma francamente noi sentiamo vivo il desiderio di trasmettere ai nostri ragazzi - oggi che non ci sono in gruppo Tafi e il povero Ballerini, Moser e Bartoli, Bettini e Baldato, oggi che il nostro ciclismo è una giovane Italia tutta da crescere con loro - l’affetto senza riserve che si deve a questo nostro e loro sport, e quanta gratitudine meritino per correre ancora in bicicletta. E non aver scelto altre strade di gloria, sportiva innanzitutto, più agevoli e più congeniali (mediaticamente) ai tempi.
Nessuna omelia, no, ma solo la consapevolezza che loro - loro i ciclisti, e quindi anche questi nostri ragazzi azzurri, da Albanese a Ciccone, da Formolo a Viviani - restano migliori degli uomini. E che come tali vanno applauditi a prescindere.
Noi, che per un paio di Sanremo abbiamo ammirato ed incoronato i fuggitivi per vocazione Tjiallingii e Bono, abbiamo ancora viva di questa ultima edizione l’emozione senza mistificazione di quel gesto di amicizia leale, in scia ad uno sprint lancinante, fra Sagan e Kwiatkowski... Quel cercarsi naturalmente la mano, uniti da un valore comune, e separati solo nell’albo d’oro per un divario di venti centimetri, sul traguardo. Kwiatkowski vs Sagan, in un arrivo da campioni del mondo prima, durante e anche dopo la corsa.
Cari giovani azzurri, tenete sempre a cuore questa valenza del ciclismo, che lo rende sport eterno, anche se non moderno. Gli altri passeranno, ce lo auguriamo, si pensi al calcio, con le loro accuse agli arbitri e gli interventi proditori, con la logica del sospetto partigiano, per cui si pone sub judice anche stringere la mano ad un guardialinee, nel dubbio di un cenno d’intesa... Povera gente.
In un mondo di fazione e di violenza, dalle curve degli stadi alle tragedie della movida la deriva ha un denominatore comune, tenetevelo stretto al cuore questo pacifico ciclismo dei chilometri lunghi senza mettere mai il piede per terra, della fatica primordiale, del sudore e delle pietre...
E nel mese delle classiche che tutti voi sperate siano un giorno vostre, vi affidiamo un gesto di quasi quaranta anni fa, che oggi Sagan secondo e Kwiatkowski primo hanno felicemente rinverdito.
Parliamo della Liegi nel 1991, quando il belga Criquelion, alla sua ultima apparizione nella classica sempre sfiorata e mai vinta della sua terra, fu sconfitto impietosamente allo sprint dal nostro Argentin, che conquistava così la sua quarta Doyenne. E lo superò, dopo il traguardo, per dargli ancora, senza rancore, ma per il rispetto che si deve all’avversario, una pacca sulla schiena. I bei gesti, ragazzi, nelle classiche del passato, possono valere nel futuro quasi una vittoria.
Gian Paolo Porreca,
napoletano,
docente universitario
di chirurgia cardio-vascolare,
editorialista de “Il Mattino”
Prosegue il buon momento del Team Solution Tech–Vini Fantini al Tour de Kumano, con Dušan Rajović ancora grande protagonista nella seconda tappa, la Koruzo - Mitogawa di 126, 7 km. In una giornata complicata dalla pioggia, il corridore serbo ha...
È Durazzo a scrivere una nuova pagina di storia, ospitando il via del Giro d'Italia numero 108, il primo che parte dell'Albania, il 15° che scatta fuori dai confini nazionali. La prima frazione porta al traguardo di Tirana, la capitale,...
Alle porte del Giro d'Italia, abbiamo chiesto pareri e previsioni sulla "corsa rosa" a un campione che il Giro l'ha conosciuto molto bene: Claudio Chiappucci, secondo il quale la classifica generale sarà una lotta esclusiva Roglic-Ayuso, con quest'ultimo favorito, e...
Il Giro d’Italia 2025 è in partenza oggi, 9 maggio, con le prime tappe che si corrono in Albania, ma l’Appennino Reggiano è già da settimane in fremente attesa dell’undicesima tappa, la Viareggio – Castelnovo Monti, che...
Per effetto della possibilità concessa a marzo dall’UCI di elargire un invito in più nelle grandi corse a tappe, saranno 184 i partecipanti al Giro d’Italia 2025, un numero che non si registrava dall’edizione 2021 ovvero l’ultima con 23...
La seconda edizione di "NON DIMENTICARE LA MAGLIA DI LANA" è una festa con la maggior parte dei protagonisti di un'epoca storica e indimenticabile e per tanti appassionati di ciclismo. Anni in cui la maglia di lana era sulle spalle...
Tre giorni prima del suo svolgimento l’Asd Fausto Coppi del presidente Andrea Borghini ha voluto presentare la 36^ edizione del Gran Premio Industrie del Marmo, evento internazionale in programma domenica 11 maggio a Marina di Carrara come avviene da alcuni...
La puntata di Velò andata in onda ieri sera su TvSei - la decima della trentesima edizione della trasmissione - è stata particolarmente interessante: si è parlato di Giro d'Italia, di Giro d'Abruzzo juniores e di tanto altro ancora con Luciano Rabottini, Riccardo...
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso e con gli altri quando la strada comincia a salire. Scattante, leggera ed elegante, conquista su strada e si prende...
Tutti lo cercano, tutti lo vogliono. Mattia Agostinacchio (Ciclistica Trevigliese) è uno dei migliori junior a livello internazionale e ieri l’ha confermato col secondo posto nella tappa introduttiva della Corsa della Pace alla quale partecipa con la maglia della Nazionale....
TBRADIO
-
00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA