Editoriale
PENSIAMO AGLI UOMINI. A Danilo Di Luca dedico poche righe: queste. Più qualche battuta nel borsino del mese, dove c’è il condensato della sue parole e anche della sua stupidità. Poche righe per ribadire un concetto semplice ed elementare, dopo che il “killer” ha rischiato davvero di uccidere il Giro di Nibali, ma anche di tutti quelli che questa corsa l’hanno animata, onorata e supportata. Molti, in maniera precipitosa, si sono spesi con parole cariche di retorica e pietas: adesso pensiamo all’uomo. Concetto che può valere e vale per tutti, anche per i più truci delinquenti. Umanamente mi dispiace che Danilo si sia nuovamente fatto del male, ma visto e considerato che la sua azione non è stata solo autolesionistica ma riguarda un ambiente, uno sport, altri corridori e altri sponsor, non possiamo chiuderla così facilmente. A quelli che dicono con straziante e secondo me fasulla sincerità “pensiamo all’uomo”, io rispondo “pensiamo agli uomini”. A quelli che grazie al genio di Spoltore ora rischiano seriamente di perdere il posto di lavoro. È già accaduto con Riccò. Grazie al modenese, la Saunier Duval ha chiuso baracca e in molti sono rimasti a spasso. È mai possibile che a questi non si pensi mai? È mai possibile che ci si debba sempre preoccupare di questi poveri cocchi e mai di quegli onesti lavoratori - meccanici, massaggiatori, autisti etc - che pagano colpe non loro? Pensiamo sì all’uomo, ma prima agli uomini.

RESTERA’ NIBALI. È stato un gran bel Giro. Lo dico io, ma lo dicono anche i numeri delle tivù, dei siti, dei vari social che hanno rilanciato la corsa rosa. Lo dicono gli appassionati, che si sono riversati come da tempo non si vedeva sulle strade. Lo dicono gli organizzatori e i loro sponsor, che hanno fatto sicuramente un buon investimento. Lo dice Michele Acquarone, il grande capo di tutta la struttura rosa, che ha il grande merito di dare merito a tutto il suo staff (ad incominciare da Mauro Vegni, il direttore operativo del Giro, quello dei percorsi, quello che pensa e disegna, quello che tratta e taglia se c’è da tagliare), senza passare per “faso tuto mi”. Acquarone ha anche il grande merito di avere un progetto, che è quello dell’internazionalità, sia agonistico (merito di Vegni e Allocchio) che mediatico (merito di Acquarone stesso, Marco Gobbi Pansana e Matteo Pastore). Insomma, tutto è perfettibile, tutto è migliorabile, ma quello che è evidente è che c’è un disegno. Prima solo abbozzato e ora un po’ più evidente e ben definito: va ultimato.
È una squadra dalla quale - per la prima volta nella storia del Giro - emerge chiaramente la squadra. Non c’è più un uomo solo al comando, ma un responsabile (Acquarone), che si avvale di uomini, esperienze e professionalità. Detto come va detto, Mauro Vegni ora emerge per quello che è: il responsabile tecnico del Giro. Acquarone è bravo nel momento in cui si attornia di professionalità e competenze.
Questo per dare a Cesare quel che è di Cesare e non solo. Questo per dire che c’è anche chi a questo Giro ha mosso più di una critica. Angelo Zomegnan, direttore del Giro per anni, firma storica della Gazzetta (è arrivato a ricoprire la vice direzione) e oggi anima dei Mondiali di Firenze, qualche giorno dopo la corsa rosa ha lanciato un sondaggio sul suo social. Scrive:
«Con Wiggins e Hesjedal che se la sono data a gambe, Nibali - di per sè fortissimo e legittimo proprietario della sfida, e dunque onore al merito - si è trovato la via verso il trionfo agevolata. Quel che mi interessa è conoscere i vostri pareri per quello che il tempaccio ha provocato su un Giro d’Italia che:
- ha spianato 5 passi di 1^ categoria, 2 di 2^ e la Cima Coppi (Stelvio);
- ha cancellato il Sestriere (e fingiamo pure che il Moncenisio sia stato scalato...);
- ha perso un tappone intero e mutilato quello che sarebbe stato determinante;
- ha perso 131,1 km di salita pura degli annunciati 433,1 (vale a dire -32%);
- ha rinunciato a 8.476 metri di dislivello sui complessivi 25.922 (-30,5%);
- etc.
In altre parole: che cosa rimarrà nella mente della gente del Giro d’Italia 2013?».

Al momento di scrivere non so quale sia il responso di questo sondaggio, ma io penso che restino diverse cose e tutte molto importanti. Intanto il rispetto per i corridori, che qualche bufera di neve si sono risparmiati ma che altre hanno avuto la forza e il coraggio di affrontare e la gente l’ha apprezzato molto. Restano le immagini del Galibier e delle Tre Cime di Lavaredo. Resta un grande vincitore, che in pratica il suo Giro l’ha vinto a tutti gli effetti a Saltara, mettendo la maglia rosa davanti a Wiggins, Hesjedal, Evans e Scarponi. Resteranno gli appassionati che in gran numero hanno seguito in tivù, sulle strade, alla radio, sui giornali e sui social il racconto rosa. Resterà Vincenzo Nibali. E per me è più che sufficiente.

Pier Augusto Stagi
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Arrivano da Alicante, dove la Lidl Trek ha aperto ai media le porte del suo ritiro, le prime indicazioni sui programmi dei corridori di punta del team statunitense.Juan Ayuso per la classifica generale e Mads Pedersen per la maglia verde...


Finalmente torna Mathieu van der Poel. L’olandese da domenica a Namur, in Belgio tornerà a gareggiare nel ciclocross. Il campione dell’Alpecin-Deceuninck, a 30 anni, disputerà a Namur la prova di Coppa del mondo, primo degli appuntamenti (12 o 13 cross)...


Un altro giovane talento mette il Tour nel mirino: parliamo di Cian Uijtdebroeks, il ventiduenne belga che ha lasciato la Visma Lease a Bike, dove si sentiva un po' "stretto", per approdare alla Movistar. Con i tecnici della formazione spagnola,  Uijtdebroeks...


La UAE Team Emirates – XRG presenta la nuova divisa per la stagione 2026: firmata da Pissei, rapprersenta il quarto capitolo di una partnership basata su innovazione, performance e ambizione condivisa. Costruire la squadra migliore al mondo non dipende mai...


La serata di mercoledì 10 dicembre 2025 ha salutato il ritorno del Giro d’Italia con una tappa domenicale, quella che chiude la seconda settimana di gara con il via da Voghera, che prevede il traguardo nel capoluogo lombardo. Tappa per...


Remco Evenepoel ha parlato nel dettaglio del suo programma e delle sue intenzioni durante la conferenza stampa che la Red Bull – Bora Hansgrohe ha tenuto in Spagna. Una sorta di esordio con i nuovi colori per il belga che...


Van Rysel, marchio appartenente al grande gruppo Decathlon, fornirà anche per il 2026 alla formazione Decathhlon CMA CGM divisa, caschi, occhiali e bicicletta. Restano fedeli i colori del telaio, anche se qualche piccolo cambiamento c’è rispetto alla stagione precedente. Le bici fornite al...


Le onde s’infrangono sul litorale della Costa Blanca. Sulla carreggiata adiacente transita il treno SD Worx-Protime, lo squadrone World Tour femminile multinazionale. A fare l’andatura è la lecchese Barbara Guarischi. “I miei anni d’attività sono numerosi – afferma poi a...


La UAE è un'eccellenza planetaria a larga trazione tecnica italiana. Tra i numerosi direttori sportivi del nostro Paese nel team di Pogacar, di quelli magari che si sentono meno ai microfoni e si leggono meno sui giornali, c'è Marco Marzano....


Dici Zoccorinese e subito pensi a Giovanni Villa. Quel burbero e generoso brianzolo che a modo suo ha fatto la storia del ciclismo dilettantistico nella piccola frazione di Vergo Zoccorino una realtà immersa nella natura, con splendide dimore storiche, antiche chiese...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024