Rapporti&Relazioni

NESSUN DUBBIO, SCELGO IL CICLISMO!

di Gian Paolo Ormezzano

Ogni tanto trovo chi, prendendomi forse sul serio (i miei otto nipoti no, mai, grazie a Dio), e recitando o simulando memoria-attenzione-omaggio per quella che lui chiama mia carriera e io chiamo, esagerando eccome, mia bella sfacciatamente fortunata vicenda, mi chiede se ho preferito il giornalismo di ciclismo (28 Giri d’Italia, 15 di Francia, decine di Mondiali  e classiche) o quello di calcio (7 Coppe del Mondo,  3 Eu­ro­pei, una infinità di partite di­ciamo di alto livello, club e Na­zionale). Non gli appioppo anche dieci anni di Formula 1 in giro per il pianeta, infinite gare di sci, tanta grande boxe e anche un Mondiale di ping pong.

Gli rispondo invece che ho preferito deontologicamente il giornalismo olimpico (25 edizioni dei Giochi fra estivi e invernali, temo persistente zavorrante re­cord del mondo), all’inizio incentrato sul nuoto, il mio sport agonistico da ragazzo, poi sull’atletica (omaggiata dal vivo con due mie maratone fi­nite a più di sessant’anni). Se mi chiede la diciamo performance giornalistica massima, gli offro di scegliere fra una in­tervista esclusiva di ore a Mu­hammad Alì ex Cassius Clay nel 1974 e - mia preferenza - il trasporto da Roma 1960, sulla mia Fiat 600 comprata a rate, alla nostra Torino di Livio Berruti, amico/fratello, compagno di scuola, freschissimo d’oro olimpico sui 200 metri: un giorno risalendo l’Italia, tanta gente omaggiante da salutare, appena 50 chilometri di autostrada (Genova-Serravalle), lui molto spesso dormiente, io sempre al volante fermato e multatissimo dalla Stradale per semafori rossi ignorati, un viaggio entrato nei libri di storia dei Giochi.

Ma se il tipo del quesito esistenziale insiste, e di solito insiste, chiedendomi di scegliere fra ciclismo e calcio, gli dico che non c’è gerarchia. Nel sen­so che sono due lavori, due mestieri se si vuole, assai  di­versi. Il ciclismo è ricostruzione dei fatti all’arrivo e in sala-stampa, fantasia, paesaggio, contorno, fughe in avanti, ri­storanti sommi. Ci sono stati esimi giornalisti cantori che non hanno mai visto in tanti Giri un ciclista pedalante, che sono sempre schizzati con l’au­to in cerca di tavole solenni, amici antichi, rendez-vous speciali e mica sempre raccontabili. Eppure hanno scritto pagine splendide di ciclismo: che sia merito dello sport più che loro?

Io ho e coltivo ricordi di Tour de France nel caldo drammatico di luglio, città di sera schiacciate dall’afa, cene pazzesche, bevute su­blimi, il forte sapore intellettuale della provincia francese, unico al mondo, goduto sino a notte inoltrata. E alberghi som­mari, poveri, nella Francia che stava inventandosi l’hotellerie e le autostrade. E Mario Fossati, il più bravo di tutti noi, che mi diceva: “Domani ci raggiunge Gianni Brera, ce­niamo insieme?”. Del Giro ri­cordo donne strepitose nel Sud, uomini scolpiti grezzi del Nord, tifosi con quesiti morbosi (oh la Dama Bianca…),  tanti chilometri avanti alla cor­sa con Gino Bartali a omaggiare matrimoni , battesimi, co­munioni, fidanzamenti, lauree. O a far omaggiare Gino. Scher­zi sublimi in un’Italia credulona sapendo e godendo di esserlo, e per questo capace di divertirsi con se stessa, il più bel giocattolo del mondo.  Ricordo della Francia che amo le sere con Dalida che voleva parlare italiano e dopo lo spettacolo al seguito del Tour mi cercava per chiedermi come si traduce in italiano performance, delusa perché le dicevo performance, identico. Le ri­sate speciali al Giro con To­gnazzi, Vianello, Noschese, Bramieri.

Il calcio? Per le giornalisticamente ambite Coppe europee trasferte sull’aereo della nostra squadra, calciatori in prima classe con champagne libero, giornalisti in turistica (mi accadde anche da Milano a Tokyo, interminabile, per una finale mondiale di club), giornalisti tutti insieme all’albergo sul loro torpedone, idem allo stadio per l’allenamento, servizi rimediati con qualche bla-bla-bla, cena squallida all’hotel straniero, il giorno dopo la partita, tutti che vedono le stesse cose e ne scrivono, e poi di corsa a prendere l’aereo per tornare a casa all’alba. Non dico delle partite di serie A in Italia, uno strazio del nulla, quanto a contorno. E ai Mondiali il filtro di controlli sempre ottusi e tremendi, ore e ore in anticipo allo stadio per sentirsi automi cretini perfetti. Comunque sem­pre la partita con tutti che vedono la stessa cosa talora in modi assai diversi, panini su panini, la sala-stampa, per lo scambio di informazioni e persino pareri, l’albergo purchessia, e il giorno dopo si riprende.
Una sera di Tour de France con un professorastro intellettuale di provincia che mi chiede di parlare latino con lui, e ci sto ma faccio pena, vale cento sere di grandi coppe calcistiche dietro a una squadra nostrana famosa. Se qualcuno vuole, segue dibattito.

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Ieri al Tour sono stati assegnati diversi cartellini gialli in corsa e tra i sanzionati c’è il francese della Cofidis Bryan Coquard, che tutti hanno visto finire contro Philipsen prima del traguardo volante. Sbilanciandosi, il francese ha fatto finire rovinosamente...


Se la tappa numero due ricordava una classica, la quarta... ancora di più. Il finale della Amiens Metrpoole-Rouen (174, 2 i chilometri da percorrere) è davvero foriero di grandi promesse. La traversata della Piccardia propone ancora un serio rischio di...


Quella di ieri con arrivo a Dunkerque sembrava una corsa nel Far-West, con cadute a ripetizione e corridori a terra più o meno feriti. Grande lavoro anche per la giuria con cartellini gialli (e sanzione pecuniaria) assegnati a Coquard, Theuns,...


Sul roadbook ufficiale la Vezza d'Oglio-Trento (122 i chilometri da percorrere) è classificata come tappa per ruote veloci, ma potrebbe essere una giornata veramente imprevedibile. per seguire il racconto in diretta dell'intera tappa a partire dalle 11.20 CLICCA QUI Appena...


Grazie alla vittoria tricolore la piemontese Nicole Bracco (SC Cesano Maderno) allunga decisamente in testa alla classifica dell'Oscar tuttoBICI Gran Premio Androni Giocattoli riservato alla categoria Donne Esordienti. Alle sue spalle, quasi a proteggere la capitana, c'è la sua compagna di...


Spesso capita che le gare di ciclismo riescano a riservare degli incontri davvero speciali, quelli che la televisione non ti fa vedere, ma che regalano delle storie davvero uniche. Tutto è successo per caso, in un tranquillo post tappa tra...


Dal 10 al 13 luglio, Valmiera (Lettonia) ospiterà i Campionati Europei BMX Racing 2025, uno degli appuntamenti più prestigiosi e attesi del calendario dell’Union Européenne de Cyclisme. All’evento prenderanno parte 1.272 atleti provenienti da 26 nazioni, che si contenderanno i...


Il Papà Elio Gran Premio GiorgioMare si presenta in una veste completamente rinnovata. L’appuntamento ciclistico per la categoria allievi, ormai giunto alla sesta edizione, cresce nel format e nella struttura, trasformandosi in una gara a tappe a tutti gli effetti...


Nel ricordo dell’ideatore e patron Gaetano Gazzoli, in seno al Gruppo Ciclistico Capodarco– Comunità di Capodarco si comincia a lavorare alacremente per allestire la 53°edizione della gara internazionale riservata ai dilettanti under 23 in programma sabato 16 agosto sulle strade...


Sono stati attimi di grande incertezza quelli vissuti dalla carovana che anticipava la corsa al Tour of Magnificent Qinghai. A circa un centinaio di chilometri dal traguardo della terza tappa di Menyuan i veicoli dell'organizzazione, dei media e delle squadre...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024