CECCHIN. «VORREI CORRERE ANCORA»

PROFESSIONISTI | 22/12/2016 | 07:28
Tra i corridori che sotto l'albero di Natale sperano di trovare un contratto per la stagione 2017 c'è il giovane Alberto Cecchin. Dopo un anno alla Nippo De Rosa, uno alla Marchiol Continental e due alla Roth Gruppe, il 27enne di Feltre rischia di restare a piedi e di dover chiudere la sua carriera prematuramente.

Ti stai allenando comunque?
«Sì, sono a Benidorm (Spagna) a pedalare al caldo con la stessa convinzione e determinazione che avrei se avessi un contratto. Purtroppo ancora non mi è stato proposto niente di concreto, sono in trattativa con una squadra di primo livello ma ancora non ho avuto una risposta e l'attesa è veramente dura da sopportare, per questo devo ringraziare la mia ragazza e la mia famiglia che in questo momento grigio mi aiutano a trovar la grinta necessaria per allenarmi e tener duro».

Cosa non ha funzionato?
«Con la Roth Gruppe avevo un contratto annuale, ero consapevole di essere in scadenza quindi "testa bassa e menare" come si dice in gergo. Mi sono rimboccato le maniche ottenendo dei buoni risultati tra le gare in Olanda, al Tour of Turkey (secondo dietro Greipel nella famosa tappa del ventaglio creato dalla Lotto Soudal) dove conquistai la maglia a punti, al Tour d'Azerbaijan, al Qinghai Lake... Verso il finale di stagione parlando con il team manager il rinnovo sembrava cosa fatta. Le cose però andarono per le lunghe finchè il 3 ottobre io e i miei compagni fummo convocati tutti nella sede in Svizzera e ci fu comunicato che la squadra retrocedeva da Professional a Continental con un buget ridotto e di conseguenza avrebbero preso solo giovani svizzeri. Quel giorno mi crollò il mondo adosso. "Dove vado il 3 di ottobre? Come posso bussare alla porta delle squadre già in via di chiusura di organico?"».

Ti sei dato una risposta?
«Ho bussato alle porte d più squadre perché non voglio rinunciare al mio sogno. Vorrei non essere obbligato a smettere questo lavoro. La bici è stata la mia vita fin dai primi passi nelle categorie giovanili (ho iniziato da G1) e sono convinto di avere ancora molto da dare a questo sport. Ogni anno sono cresciuto e maturato, i risultati parlano chiaro. Mi dispiacerebbe lasciare questo mondo per una scelta obbligata. Se la squadra mi avesse avvertito prima che non c'erano i soldi per confermarmi, mi sarei mosso molto prima, ora mi rendo conto che è davvero tardi. Vorrei avere la possibilità di correre ancora e dimostrare quanto valgo, spero qualcuno raccolga il mio appello».

Giulia De Maio
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