Marcel KITTEL. 8. È una volata difficile, dura e piena di sbavature. Per quanto mi riguarda, Fabio Sabatini e Maximiliano Richeze si muovono con tempismo e lucidità, molto meno reattivo appare invece il tedesco che esita, si sfila e perde le ruote. Su un finale così duro che tende a salire, il Bel Marcello ha però il tempo per rimediare e vincere una volata da solo. Insomma, oggi fa a meno della squadra, ma era l’unico modo che aveva per farsi perdonare.
Brian COQUARD. 8. Perde per un soffio, forse anche meno. La sua è una volata tutta in rimonta, ma arriva ai 50 metri con le gambe in croce tanto da non avere più forza. Nemmeno di dare un colpo di reni. Che sarebbe stato fatale al tedesco.
Peter SAGAN. 6,5. Si butta nella mischia, cercando punti e secondi preziosi che potrebbero servire domani. Porta a casa un po’ di tutto. Come era nelle sue intenzioni.
Dylan GROENEWEGEN. 7. Il 22enne della Lotto Jumbo si butta con l’incoscienza dei ragazzi, ma anche di chi ha talento. Un quarto posto al Tour, su un arrivo così ostico e difficile, è tanta roba, direbbe lui.
Alexander KRISTOFF. 5. La squadra c’è e fa tutto quello che deve fare per metterlo nelle condizioni ideali per vincere. Jacopo Guarneri lo pilota alla grande, ma al velocista norvegese manca ancora qualcosa. Non è quello che siamo abituati a vedere.
Mark CAVENDISH. 5,5. Il suo Tour è già da incorniciare e il finale – forse – è fin troppo selettivo per uno come lui. Probabilmente va più a caccia di abbuoni che di vittoria, ma oggi raccoglie poco.
Michael MATTHEWS. 4. In altre situazioni, su un traguardo così, si sarebbe esaltato. Era fatto per lui, ma lascia spazio ad altri.
André GREIPEL. 5,5. Capisce ben presto che non è giornata. Sarà per la prossima volta.
Oliver NAESEN. 8. È il corridore della IAM Cycling a promuovere la seconda azione di giornata, alla quale rispondono Alexis Gougerard (AG2R-La Mondiale), Markel Irizar (Trek-Segafredo) e Andreas Schillinger (Bora-Argon18). Restano in avanscoperta tutta la giornata: dal km 21 fino a 14 dal traguardo, quando iniziano le manovre per la volata. Quella di oggi – con i suoi 237 km - era la tappa più lunga del Tour. Non uno scherzo.
Maciej BODNAR. 5. Ci prova quasi subito il corridore della Tinkoff, assieme a Markel Irizar (Trek-Segafredo), Natnael Berhane (Dimension Data), Andreas Schillinger (Bora-Argon18), Thomas De Gendt (Lotto-Soudal), Julien Vermote (Etixx-Quick Step) e Daryl Impey (Orica). Ci provano, ma la loro azione dura davvero poco.
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