I VOTI DI STAGI. MARK RINGRAZIA PETER, ALBERTO RINGRAZIA FABIAN

I VOTI DEL DIRETTORE | 02/07/2016 | 18:12
di Pier Augusto Stagi

Mark CAVENDISH. 10. Pffffffff. A metà gara una foratura. Si sgonfia la gomma, ma non le sue ambizioni. Il britannico è davvero una palla di cannone che parte secco e lascia tutti attoniti. Prima maglia gialla dopo 27 tappe al Tour. La prima volta non si scorda mai, e questo “D-Day” davanti alla Manica è un giorno da raccontare ai nipoti.

Peter SAGAN. 6. Prova ad anticipare gli uomini-jet, lui che è veloce ma non velocissimo. Vento alle spalle, velocità supersonica, alla fine inconsapevolmente si trova a tirare la volata a Cavendish che ringrazia, ma il campione del mondo ne esce comunque a testa alta.

Marcel KITTEL. 5. I suoi Etixx lavorano come meglio non potrebbero fare, lui però resta lì, con quella gamba che frulla un rapporto senza anima. Volata troppo lunga anche per il bel Marcel, che prende troppo vento in faccia. Gli manca qualcosa, ma a certi livelli è molto.

André GREIPEL. 4. Con gli Etixx la sua Lotto Soudal fa tutto quello che deve fare, ma il gorilla tedesco resta troppo arretrato. Troppo lontano dall’azione. Quando si muove è ormai troppo tardi. E fa una volata che non c’è.

Leigh HOWARD, Jan BARTA e Paol VOSS. 7,5. I corridori della IAM Cycling e Bora-Argon 18 vanno di fretta ed è loro la prima fuga del Tour numero 103. Paul Voss si aggiudica inoltre anche il primo GPM di questa corsa posto a Avranches: primi punti in palio per la prima maglia a pois.

Alex HOWEN e Anthony DELAPLACE. 9. I portacolori della Cannondale Drapac e della Fortuneo Vital Concept sono i più lenti a riportarsi sui battistrada, ma sono i più tenaci e indomiti nel mollare la presa. Insomma, vendono cara la pelle prima di essere ripresi dal gruppo.

Diego ROSA. 6 -. Le prime tappe sono le più insidiose, pericolose ed elettriche. Le cadute sono una consuetudine, una tappa che spetta più o meno a tutti. Sono dietro all’angolo e anche in questo esercizio involontario c’è chi è chiamato ad aprire la triste lista dei caduti. Il primo - di questo Tour - è il nostro Diego che scivola senza riportare gravi conseguenze. Cade leggero, come un petalo di rosa.

Alberto CONTADOR. 6 sfortunato. Stretto, chiuso contro uno spartitraffico, finisce gambe per aria e rimedia una brutta botta al fianco destro. Spalla e anca ben scorticate. Si rialza, aiutato e spinto da Matteo Tosatto e Roman Kreuziger, si cambia lo scarpino destro e torna in gruppo. Tanta paura, ma anche troppe botte.

Fabian CANCELLARA. 8. Cade Contador e il fuoriclasse svizzero della Trek Segafredo va in testa il gruppo ad invitare i colleghi a non fare scherzi. Un signore.

LOTTO JUMBO. 4. Parlano di «marginal gains»: i guadagni marginali. Sì, proprio quelli introdotti e inseguiti dal Team Sky. Anche il team Lotto-Jumbo, la squadra di Kruijswijk al Giro e qui al Tour capitanata da Kelderman, userà in ogni albergo un proprio sistema di aria condizionata e deumidificazione per mantenere le stanze alla temperatura ideale. Piccola nota a margine: se sul Colle dell’Agnello, i tecnici di Kruijswijk si fossero ricordati e limitati a passare prontamente una mantellina al povero corridore olandese, non avrebbero fatto nulla di innovativo ma sicuramente di utile. I “marginal gains” vengono anche da quelle piccole cose semplici fatte in modo semplice. Ma bisogna saperle fare.
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