SOCIETA' | 27/03/2016 | 08:11 Quanti testimonial per la sicurezza dei ciclisti! Dopo l’avventura dei “Pellegrini a Pedali” che hanno portato in giro per tutta il nostro Paese la campagna #tifatecierispettateci, l’Assocorridori ha deciso, nel Consiglio Direttivo svoltosi il mese scorso a Verona, di promuovere ulteriormente il logo giallo e nero con impressa la distanza minima di sicurezza di 1,5 metri per sorpassare un ciclista. Per insegnare a tutti gli utenti della strada come ci si deve comportare quando si incontra una bicicletta lungo la carreggiata, l’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani ha invitato tutte le società ciclistiche dilettantistiche, maschili e femminili, dal settore giovanile a quello amatoriale, a stampare sulla tasca sinistra delle proprie maglie di allenamento e/o gara il simbolo ideato per promuovere la sicurezza stradale.
Le società che intendono aderire alla campagna di sensibilizzazione possono richiedere il logo in alta risoluzione e ulteriori informazioni alla Segreteria ACCPI scrivendo a info@accpi.it o telefonando allo 02 66712451 oppure al 335 5650912.
In cambio, l’Associazione che riunisce i ciclisti e le cicliste della massima categoria pubblicizzerà sui propri canali social le foto dei team che si faranno portabandiera di un ciclismo più sicuro.
In questo discorso si inserisce l’impegno del settore ex professionisti dell’ACCPI, che si sta dando da fare per organizzare il Campionato Italiano di categoria, che andrà in scena il prossimo 10 aprile a Verbania (VCO). «La gara sarà un’occasione per stare assieme e diffondere il nostro messaggio. Chi ha ancora vivo lo spirito agonistico potrà sfogare le sue voglie per cercare di conquistare la maglia tricolore, ma il nostro obiettivo è riunire più ex corridori possibili e far sì che insieme possiamo renderci utili per chi si avvicina ora al ciclismo. Anche chi ha smesso l’attività agonistica può e deve dare il proprio contributo» spiega il presidente ACCPI Cristian Salvato.
Il Campionato Italiano Ex Professionisti si svolgerà su un percorso cittadino, completamente chiuso al traffico, di 1,8 km con dislivello di 10 metri circa. Arrivo e partenza coincidono con l’arrivo della tappa del Giro d’Italia dello scorso anno Melide -Verbania: sono previste due partenze separate per la prova maschile e quella femminile con 4 categorie divise per anno (la partecipazione è aperta a chi ha compiuto i 35 anni di età).
La sera precedente alla sfida a pedali, alcuni degli ex guidati da Riccardo Magrini e Nico De Lillo che hanno già confermato la loro presenza, interverranno a una serata organizzata dalla Sezione AVIS locale insieme alla Polizia stradale e municipale in cui si parlerà di sicurezza stradale ai ragazzi delle scuole della zona. Alla serata all’O’Connors Pub di Verbania parteciperà anche il SER. Dipendenze ASL VCO il quale - con il proprio camper, attrezzato con particolari strumenti di ultima generazione - permetterà a chi vorrà di verificare la propria lucidità prima e dopo l’assunzione di alcool, e con simulatori di guida sia di auto che di motorino, permetteranno di mostrare come anche solo la stanchezza possa compromettere lo stato di guida.
«Ci hanno contattato tanti ex professionisti da tutta Italia che si sono detti interessati a partecipare, sia alla competizione che all’iniziativa pro sicurezza. L’idea di creare una componente all’interno dell’ACCPI riservata agli “ex” è nata per avere un occhio di riguardo per gli interessi del post carriera degli alteti, a partire da pensioni, assicurazioni e previdenza. Oltre agli aspetti pratici, per volontà del Consiglio Direttivo ACCPI, questa nuova branca si occupa anche di aspetti formativi rivolti ai giovani e collaborativi per tenere vivo lo spirito di gruppo anche una volta appesa la bici al chiodo. Questo è il mood che animerà la rassegna tricolore» commenta l’avvocato Patrich Rabaini, che sta curando le fasi organizzative dell’evento.
«Stiamo insistendo su questo tema perché è davvero cruciale e lo dimostrano i numerosi incidenti dell’ultimo periodo in cui sono rimasti coinvolti anche alcuni ciclisti professionisti. L’investimento da parte di un’automobilista di sei corridori del Team Giant Alpecin in Spagna ci ha scosso, ma è solo il caso più eclatante. Ogni giorno i nostri ragazzi e le nostre ragazze rischiano la vita in allenamento. Insistiamo nel mostrare e nel far conoscere il nostro logo: vogliamo diffonderlo in modo virale perché, per pretendere che la politica ci dia ascolto e faccia qualcosa di concreto per la sicurezza dei più deboli in strada, c’è bisogno di una richiesta dal basso forte e compatta» conclude Salvato.
Giulia De Maio, rubrica ACCPI da tuttoBICI di marzo
Apprezzabile iniziativa, ma non basta, in quanto nella "giungla" del nostro
"Bel Paese", come ho già scritto di recente, è un fatto di cultura o meglio
di "vuoto culturale" a riguardo della sicurezza stradale con particolare
riguardo alla distanza minima di sicurezza in fase di sorpasso dei ciclisti
di ogni genere,professionisti,cicloturisti,amatori ed appassionati in genere.
Secondo me, oltre a quest'idea, che non raggiunge affatto tutti gli"italioti"
ci vuole ben altro, per esempio una massiccia campagna di informazione televisiva
imposta dai vertici istituzionali(Presidenza del Consiglio-Ministero degli Interni-
-Rai), e la creazione con rispetto per obbligo di legge, di opportuna segnaletica
stradale da diffondere ad ogni chilometro di strada interessato dalla percorrenza
dei velocipedi!!!Solo con una svolta radicale del genere possiamo metterci al passo
di altri paesi civili, ma molto più avanzati del nostro in materia di sicurezza
e tutela dei ciclisti. Certo, non è facile, un'opera difficile e dispendiosa, ma
realizzabile, che un "Paese normale" può e deve attuare, una vera e propria
rivoluzione culturale sull'argomento in questione, a cui tutti dobbiamo
responsabilmente contribuire per il bene e la sicurezza della bistrattata
categoria di "utenti deboli" della strada.
Nigro Silvio Antonio
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