VEGNI. «Problema inquietante, ma il signor Carretero...»

PROFESSIONISTI | 13/11/2015 | 15:56
L'eco dell'inchiesta pubblicata dal Corriere della Sera continua a farsi sentire e a far discutere, così come le parole pronunciate dal direttore del Giro d'Italia Mauro Vegni.

Proprio il direttore Vegni, raggiunto telefonicamente da tuttobiciweb.it durante una pausa dei lavori Uci ai quali sta partecipando, precisa ulteriormente il suo pensiero riguardo ad alcuni punti della vicenda: «Quanto scritto da Marco Bonarrigo è materiale che pone l'accento su un problema che, se confermato, è inquietante. Ma è un problema sul quale devono muoversi per primi i corridori: anche l'ACCPI può scendere in campo, ma  solo in presenza di una denuncia...».

E ancora: «L'eventuale ritiro di una wildcard? Potrebbe verificarsi di fronte alla conclamata colpevolezza di una squadra, con un buon numero di corridori che ricevono lo stipendio e poi lo restituiscono. Ma in quasto caso ci sarebbero anche problemi di carattere fiscale che chiamerebbero in causa anche altri enti».

Infine sulla Southeast e il caso Carretero: «Qui mi sembra che siamo di fronte ad un caso completamente diverso. Tutti conoscono la storia e tutte le testate hanno scritto in occasione del Giro d'Italia di Ramon Carretero e di suo padre che ha portato al team di Citracca uno sponsor, meglio dire un primo sponsor, che ha investito una cifra molto importante. Dov'è l'illecito?».
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COMMENTI
@Mauro
13 novembre 2015 18:49 angelofrancini
L'UCI dice come bisogna gestire le squadre, mettendovi un suo "controllore".
Adesso anche la RCS vuol fare questo,
Il contrario non é possibile farlo? Penso che qualche tipo "doping" vi sia stato anche in RCS, o mi sbaglio?
Dai che queste cose sono almeno 20 anni che vanno avanti: e tu nel direttivo di Lega ci sei sempre stato (non come me che ci sono stato per circa un anno.

Scusi Vegni
13 novembre 2015 19:21 FrancoPersico
L'illecito è morale. Se porti lo sponsor hai un posto in squadra e corri (magari anche solo il giro d'Italia). Riprendendo alcuni intervistati dallo stesso Marco Bonarrigo in altro articolo, un ragazzo senza dubbi atleticamente con qualità migliori come Matteo Mammini, che lo sponsor probabilmente lo avrebbe anche portato o che semplicemente gli è crollato il mondo addosso alla richiesta di un team manager di portarlo, se n'è andato a casa cambiando lavoro. Se non è un illecito come vogliamo chiamarlo?

Infatti
13 novembre 2015 19:22 Monti1970
Dove\' l\'illecito? Si stanno creando problemi che non esistono. In formula1 ci sono stati casi in cui un pilota aspettava a sedere sul muretto il bonifico, finché non arrivava il bonifico non saliva in macchina. Un ciclista che ha dietro uno sponsor perché non lo dovrebbe portare alla sua squadra? Non capisco dov\'è lo scandalo!

Se credi in te stesso provi e investi
13 novembre 2015 19:47 limatore
Nell'ambiente motoristico questa è la norma (esclusi i top) non vedo dove stia il problema. Molto probabilmente se Mammini ha preferito aprire un Bar con i 50.000€ è perchè si sentiva più Barista che Corridore. Chi crede in se stesso investe su quello che crede, che sia un contartto da prof, una mola per fare il muratore, un furgone per fare in corriere. Tutto questo vittimismo lo ritengo inopportuno e offensivo verso chi da sempre investe per crescere.

13 novembre 2015 20:30 frect
Si ma quante corse ha vinto Carretero da dilettante, quanti punti aveva per passare professionista. Se andiamo a vedere queste squadre sono pieni di corridori che da dilettante non sono arrivati nemmeno a 10 punti. Basta mettere le regole, per passare in una professional o WT si deve mettere il minimo di 50 punti. Quindi la colpa e' sempre della federazione che non sa fare le regole giuste.

Dalle parti di Pistoia...
13 novembre 2015 22:02 Bartoli64
... si dice che il "romanino" (Angelo Citracca) è un gran furbo, forse troppo...

Mi sa che la voce deve essersi sparsa incontrollatamente sino a Milano, mentre Vegni non porta la "sveja ar collo" (come si dice nella Capitale, città nella quale è nato e da dove lo stesso Citracca proviene).

Bartoli64

Scusa Limatore
13 novembre 2015 22:12 marek79
Ma ti rendi conto di quello che hai scritto???
Quindi ti sembra giusto accollarti un mutuo o un prestito per girarli in Nero(quindi illegalmente)al tuo datore di lavoro??Ti faccio un esempio di un corridore che conosco:70 mila euro di prestito con una rata mensile di 800 euro, stipendio ufficiale 1600 euro di cui 1000ritornano al team Manager; e il bello è che dopo tre anni è rimasto senza squadra ma con il prestito da restituire!
La mola o il furgone che dici tu servono poi per fare redditto per te e per chi ti da lavoro,non centra nulla con questo caso
MaxViggiani

xmarek79
14 novembre 2015 10:01 limatore
Quello del ritorno in nero dei soldi è un aspetto, chiaramente illegale, che magari sarà oggetto di approfondimento da parte della Guardia di Finanza, ed hai ragione. Ma se sei sicuro dei tuoi mezzi, e vuoi provare, io dico "perchè no?" è brutto lo capisco ma questo è il mondo del lavoro di oggi. Devi arrivare a compromessi, come il laureato che è impiegato in un Call center. Non dico che è bello, dico solo che ai tempi odierni non è la peggior situazione. Sarebbe bene che i tecnici delle squadre U23 e continental iniziassero a dire ai ragazzi (non sempre all'altezza) della categoria successiva.

a Monti1970
14 novembre 2015 10:57 angelofrancini
Non mettiamo sullo stesso livello il mondo motoristico ed il ciclismo: la la moto o la macchina é loro, ed in tanti "possono essere" in grado di guidarla allo stesso modo.
Nel ciclismo ti danno la bici: il motore e la centralina (testa) la devi mettere tu....
Poi che io porti uno sponsor alla squadra non deve servire per pagarmi lo stipendio, ma semmai dovrebbe darmi un plus (provvigione).
Nel ciclismo alcuni corridori nelle categorie inferiori sono dei fenomeni poi passano prof e spariscono, mentre altri che sembravano mediocri U23 quando passano diventano fenomeni veramente ....

caro Bartoli 64
14 novembre 2015 13:13 paciacca
Carretero e Mammini storie diverse, anche se a chiha voglia di parlar male sembrano identiche.
Io ha fare nomi e cognomi associandoli a fatti e cose che al momento non sono vere mi guarderei bene, caro Bartoli 64...... se proprio vogliamo andare nello specifico nell'articolo si parla anche di contratto firmati in bianco per gli anni futuri........ e chi è nell'ambiente sa chi è...... quindi prima di scrivere " c.....e" pensaci.......


La solita storia
14 novembre 2015 14:27 IngZanatta
Lo sanno tutti che alcuni corridori pagano per correre, questa e\' la classica notizia tirata fuori al momento giusto per colpire qualcuno. Citracca non e\' un santo, come non lo sono Savio, Reverberi e Giuliani. Speriamo che Vegni decida alla svelta e sulla base di dati oggettivi. Personalmente credo che una Professional italiana possa migliorare la qualità tecnica del Giro molto più di qualsiasi professional straniera, perché hanno maggiori motivazioni. Addirittura mi piacerebbe vedere al via la Amore e Vita al posto di qualche World Tour che viene in Italia con corridori di seconda fascia. Un\'ultima considerazione: secondo me in questo momento Rebellin e Ballan sono tra i corridori più puliti del gruppo. Saluti a tutti.

Rispondo al paciacca!
16 novembre 2015 09:21 Bartoli64
Caro Paciacca,
posto il fatto che io NON riporto MAI czte (quello sarà probabilmente un problema tuo) e che non devo alcuna giustificazione a riguardo di quello che ho scritto, ti faccio appena notare che il mio intervento si limitava a riportare una “vox populi” e che, considerato che Vegni e Citracca sono ambedue romani, non gli è affatto difficile capirsi… anche quando si tratta di espressioni tipicamente “popolari” (es. la “sveja ar collo”).

Quanto al resto del tuo intervento mi piacerebbe darti una risposta più articolata… se almeno si capisse cosa hai scritto.

Bartoli64

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