NIBALI. «Il podio? Ci penso. La Vuelta? Non decido io»

TOUR DE FRANCE | 21/07/2015 | 16:23
Seduto in poltrona, tante sedie a fargli da corona: più che una conferenza stampa, quello di Vincenzo Nibali sembra un incontro tra amici. Ed il campione siciliano si presta con grande disponibilità.

Vincenzo, come stai?
«Sto bene e soprattutto le gambe girano meglio. Ieri sapevamo che la tappa sarebbe stata difficile da controllare nel finale, che sarebbe stato difficile tenere cucita la corsa. Io ci ho provato, ho trovato l'attimo giusto. E non è stato facile: Froome ha detto che non può correre dietro a tutti e ha fatto bene a dirlo, ma agli altri ho dato e do fastidio. Prima di me hanno attaccato Contador e Barguil, Valverde ha tentato di seguirmi, Gesink ha tirato come un matto per non farmi prendere troppo vantaggio. Da parte mia ho sofferto tantissimo perché mi è esploso questo raffreddore e in gara ho sentito più caldo del previsto, ma quando le gambe girano alla fine superi tutti i problemi».

Una vittoria di tappa o un bel piazzamento in classifica?
«Se c'è l'occasione per attaccare e piazzare un colpo di mano, mi piacerebbe vincere una bella tappa ma voglio anche risalire la classifica generale e migliorare la mia posizione. La squadra sta crescendo, anche Michele (Scarponi, ndr) è riuscito a superare tutti i problemi fisici, vogliamo fare il meglio possibile».

Secondo te la Movistar correrà per vincere il Tour o per portare Quintana e Valverde sul podio?
«Difficile da dire, ma di sicuro Valverde vuole il podio per coronare una stagione eccezionale. Certo che quando attacca e mette in fila tutti, mette in fila anche Quintana... Io dico solo che su una salita non durissima come il Col de Manse, Froome è rimasto con il solo Thomas, quindi... Bisognerà vedere poi se Quintana si accontenterà di arrivare secondo».

A proposito di Froome, come l'hai visto?
«Beh, a La Pierre Saint Martin non l'ho proprio visto - dice sorridendo -, quel giorno lì è andato molto forte. Invece a Plateau de Beille siamo andati tutti forte, il ritmo era talmente elevato che era impossibile andare via. Ora dobbiamo provare; magari noi siamo cresciuti un po' e lui è un po' in calando, magari domani ci dà una nuova spazzolata e tutto quello che sto dicendo non vale nulla».

Cosa pensi dell'assedio mediatico che ruota attorno a Froome?
«Ho letto del video della sua scalata, ma non mi sembra probante, chiunque può manipolare un filmato. Per il resto non so cosa dire se non che ho trovato strana la dichiarazione di Brailsford che dice di non sapere qual è il peso di Chris. Avrebbe fatto meglio a dire che non forniva dati sensibili dell'atleta».

A proposito, tu quanto pesi?
«Tra 63 e 65 chili a seconda delle tappe, di quanto ho sudato in corsa e di tanti fattori».

Cosa pensi delle dichiarazioni di Jalabert e Vasseur, che hanno fatto tanto discutere?
«Non lo so, non posso pronunciarmi. Posso dire che Froome pedala in modo diverso rispetto allo scorso anno. Sta meglio, pedala evidentemente meglio, ma secondo me non abbiamo rivisto il Froome del 2013. Lui è arrivato molto concentrato al via del Tour, ha preso la maglia e questo vi garantisco che dà una grande motivazione. Froome è diverso ma anch'io non sono il Nibali dell'anno scorso, ci sono annate perfette e altre no. Ero più sicuro. Più determinato. Quest'anno non mi sono mai sentito super, forse sul mio rendimento hanno influito anche l'attesa, le pressioni e la responsabilità. E poi, quando sei al top tutto va bene, quando non ci sei anche il più piccolo problema diventa grande».

E la sua pedalata agilissima?
«In allenamento abbiamo provato a ripeterla, ma per essere efficaci bisogna essere fisiologicamente portati e quel tipo di pedalata è perfetta per Froome che è stato bravissimo ad allenarsi in tal senso. Contador e Quintana non pedalano così, io ho provato ma per il momento non è il caso di farlo in corsa. Chris è decisamente il migliore nel farlo, ce l'ha nelle sue corde».

Per finire, pensi al podio di Parigi?
«Sto bene, sono fiducioso e voglio ottenere il massimo. Il podio comunque è molto lontano, ma non impossibile. Bisogna cogliere l'occasione giusta, avere anche un po' di fortuna e vedere come si sviluppa la corsa, visto che ho tanti avversari con cui confrontarmi. Magari può servire un attacco da lontano...».

Si fa tanto parlare di trasparenza, ma tu saresti d'accordo sul un passaporto biologico dei dati di potenza?
«Io ho sempre dato i miei dati dell'SRM. Però, come le scuderie di F.1 non amano dare i loro dati, perché dovremmo darli noi?».

In albergo sono arrivati oggi il ct Davide Cassani accompagnato dal tecnico della Nazionale femminile Edoardo Salvoldi, che fa il suo esordio ufficiale alla Grande Boucle. I due sono venuti a Gap per parlare con Vincenzo della sua possibile partecipazione alla preolimpica di Rio de Janiero, in programma dal 12 al 16 agosto. Ma i tecnici azzurri non hanno avuto la risposta che cercavano.

«I responsabili della Astana mi devono dire - ha spiegato Nibali - se dovrò correre la Vuelta o meno».

Quando te le diranno?
«Dopo il Tour».

Ma tu hai voce in capitolo?
«No», è la risposta a denti stretti. Molto a denti stretti.
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COMMENTI
lo squalo non può
21 luglio 2015 18:05 canepari
trasformarsi in un frullatore... E' stato un Tour fino ad ora sfortunato, la posizione occupata in classifica non è la tua, hai ancora molto da dire e non hai niente da perdere (6° 7° 8° cambia poco). Credo che almeno un paio di altri uomini di vertice abbiano lo stesso tuo interesse di far saltare il banco. In bocca al lupo.

Mannaggia a Vinokurov
21 luglio 2015 20:18 Achillebro
Direi che sa proprio come mettere a suo agio un corridore. Scelte obbligate dagli sponsor Nibali ne ha dovute fare tante... Prima cambia aria meglio è... Penso che rimanga li solo per via di martinelli, slongo etc..

Non decido io
21 luglio 2015 21:17 Aruffo55
Ma quale film siamo costretti a sopportare? Nibali che dice non decido io. Chi vince Giro, Tour e Vuelta ha tutto il diritto di scegliere: non soltanto il meccanico e il massaggiatore, anche i suoi uomini di fiducia in bicicletta. Il risultto di questa Astana è presto detto: i gregari che gli hanno dato in questo Tour che nella seconda tappa in Olanda - quella del temporale prevedibili e dei ventagli sicuri - si erano già staccati dopo 50 km di corsa; Boom che se non fosse partito avrebbe fatto figura migliore; i corridori veri - Agnoli - che l'Astana manda a correre corse di serie C; altri - Cataldo - che avrebbe fatto meglio degli otto "Touristi" correndo con una gamba sola e un braccio solo.
Caro Vincenzo, se non ti fai rispettare non potrai andare lontano.

vai vincenzo
21 luglio 2015 22:08 pianezze
Non dico x vincere il tour ma x il podio deve provare attaccare da lontano, poi se arriva come dicono le previsioni la pioggia questo può aiutarlo anche nelle discese, tecnicamente è uno dei migliori al mondo a guidare le bici, dai vincenzo non mollare

22 luglio 2015 07:40 froome
Mi sembra più che logico che le decisioni spettino ai dirigenti dell'Astana. Da quando in qua dovrebbero decidere i dipendenti. Poi visto che si parla di squadra scarsa, siete sicuri che con Agnoli le cose sarebbero andate meglio? A me pare che leggete troppo la "Gazzetta dello Sport".

Tutti possono sbagliare ma Vinokourov non è un autolesionista che manda alle corse dei brocchi, la formazione che è andata al Tour era quella che per le sue caratteristiche dava più affidabilità.

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