BIANCHI. Infinito Cv e Granfondo Gimondi, che accoppiata

BICICLETTE | 04/06/2015 | 07:21
Bianchi, azienda dal passato leggendario e dal presente sempre più luminoso, ha in catalogo una bici perfetta per chi desidera correre le Granfondo o comunque le lunghe distanze. Si tratta del modello Infinito Cv, bici particolarmente interessante perché dotata di un invidiabile equilibrio che la rende fruibile in contesti diversi.
‏L’azienda di Treviglio ha concepito questo telaio per fornire ai corridori un valido mezzo per correre le Classiche del nord, da sempre considerate uno dei terreni più difficili al mondo. Il segreto di questa bici sta non solo in indovinatissime quote ciclistiche, ma soprattutto nella tecnologia Countrevail Vibration Cancelling che, grazie ad un materiale viscoelastico inserito nella trama del carbonio in segmenti specifici, ha il compito di eliminare le vibrazioni che derivano dal suolo, causa di affaticamenti articolari e muscolari che penalizzano a lungo andare il corridore.

‏Nella taglia  media, il telaio pesa all’incirca 1000gr scarsi e gode comunque della rigidità necessaria per trasferire a terra tutta la potenza disponibile. Comodo non vuol dire dispersivo… altrimenti i corridori come Flecha, quando correva con Bianchi, famoso per la grinta e potenza, non l’avrebbe scelta per la campagna del Nord!
L’altezza del tubo sterzo generosa e un tubo orizzontale non troppo lungo la rendono l'ideale per una posizione bassa che non stanca mai,  giusta per tenere a lungo alte velocità. Non aspettatevi la reattività e il nervo di una Oltre, con la Infinito Cv la musica cambia totalmente. Ogni fase della pedalata è accompagnata da un grande equilibrio che la eleva ad un mezzo tuttofare.
‏Ho avuto l’occasione di provarla il sabato prima della Granfondo Gimondi e il giorno successivo durante la gara e che dire, gran progetto. Potete immaginare quanto sia difficile salire su una bici e il giorno dopo usarla per correre una Gf, eppure questa Bianchi mi ha messo subito a mio agio. Dopo che mi è stata consegnata, lungo il tragitto tra il Lazzaretto di Bergamo  e San Vigilio, grazie a tre soste ho regolato l’altezza sella e il manubrio, dopo di che ho girato tutto il pomeriggio su e giù intorno a Bergamo senza neanche rendermi conto di aver fatto circa 100Km.

Allestita con componentistica Fsa SL-K, gruppo completo Campagnolo Chorus, sella Fi:zi'k Aliante e ruote Fulcrum Red Wind, ha un peso che supera di poco i 7,6 Kg.
Il telaio è molto elegante, merito di tubazioni generose ma nello stesso tempo aggraziate. Il passaggio dei cavi è interno, particolare che dona ancora più pulizia alle linee. La forcella, differentemente dal carro molto “ammortizzato” è capace di dare carattere all’anteriore, permettendo così una guida precisa e sicura. Il movimento centrale campagnolo Ultra Torque OS-Fit da 68 mm è granitico, così come la relativa  parte di telaio. I foderi bassi del carro hanno una linea sinuosa e smorzano efficacemente le vibrazioni trasmesse dall’asfalto.
La Gf Gimondi, famosa per regalare percorsi spettacolari e sicurezza ai massimi livelli, è stata un banco di prova perfetto per mettere alla frusta questa Infinito. Dopo una partenza a “razzo”, in cui le grandi doti da passista di questo telaio sono emerse alla grande, ho affrontato il Colle del Gallo a tutta birra per poi percorrere la successiva discesa ad alta velocità. In discesa, il comportamento è stato ineccepibile, non agilissima ma molto stabile. Precisa e comoda, ha digerito alla grande tutte le naturali asperità dell’asfalto, mettendomi nella condizione di poter forzare il ritmo senza dovermi prendere il minimo rischio. Sulle successive salite, il peso determinato da un allestimento medio si è fatto sentire, ma ho cercato comunque di spingere  per comprendere quanto il telaio fosse capace di rispondere alle progressioni e ai rilanci violenti. Il modo migliore di condurre questa bici è quello basato sulla regolarità, un buon passo può essere tenuto a lungo grazie a geometrie comode che permettono facilmente di viaggiare pancia a terra senza spezzarsi la schiena.

‏Il percorso della Gf Gimondi è stato perfetto per tastare il polso a questa bici, infatti, in ogni frangente l’Infinito Cv ha portato a casa voti molto buoni, merito di un ottimo progetto sviluppato con estrema bravura dal reparto corse di casa Bianchi.
Se volete una bici da strapazzare che vi trasmetta tutte le sensazioni racing di casa Bianchi, puntate su una Oltre, se invece desiderate una bici capace di accompagnarvi al meglio in ogni contesto, la Infinito Cv fa per voi. Con una componentistica più leggera, senza effettuare spese folli, si arriva tranquillamente ai 6.5kg, quindi potrete anche affrontare con meno peso percorsi con  dislivelli importanti.
Complimenti veri vanno all’organizzazione della Granfondo Gimondi, tutto il percorso era sicuro grazie a strade in ottimo stato e soprattutto grazie ad un vero esercito di uomini dello staff che hanno protetto tutti i partecipanti, dal primo all'ultimo.
‏Bianchi Infinito Cv, polivalente e vincente!

Giorgio Perugini
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