| 03/09/2006 | 00:00 Non si sa bene dove stia la notizia, ma per la France Presse è una vera notiziona.
«Basso rischia di essere squalificato per quattro anni: una sospensione di due anni più altri due secondo quanto previsto dal codice adottato dalle squadre del Pro Tour. Per lui sarebbe molto difficile ricominciare».
Questo è quanto ha detto il presidente dell'Unione ciclistica internazionale, Pat McQuaid, in un'intervista all'agenzia di stampa France Presse, in cui riprende gli argomenti
trattati già ieri durante il Summit tra la federazioni ciclistiche nazionali svoltosi a Milano, tra cui gli strascichi della «Operacion Puerto», inchiesta della polizia spagnola su un traffico internazionale di sostanze proibite e sacche di sangue per
emotrasfusioni, in cui è coinvolto il medico sportivo Eufemiano Fuentes . Insomma, Mc Quaid ricorda lal'agenzia francese, cosa dicono i regolamenti. Se il campione varesino dovesse essere ritenuto colpevole, per lui si aprirebbe un lungo periodo lontano dalle competizioni: due anni, più altri due lontano dal Pro Tour. Grazie per avercelo ricordato.
Come già ieri, McQuaid ha poi accusato di eccessivo garantismo la federazione italiana: «Per combattere il doping - ha detto il presidente dell'Uci - abbiamo bisogno che
tutti remino nella stessa direzione. Invece vedo certe prese di posizione della Germania, e poi il presidente della federazione italiana che sostiene apertamente Basso, e si tratta di due discorsi diversi. Io sono dalla parte dei tedeschi, che propongono delle soluzioni».
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