GIOVANI CICLISTI E DOPING, BLITZ DEI NAS IN CASA T-Vb
DOPING | 30/03/2015 | 11:35 Ciclismo e doping. Un binomio che sembra ancora difficile da scindere e che ora torna d’attualità nella nostra regione, con un’indagine dei Nas di Udine che ha portato a far scattare nei giorni scorsi almeno 15 perquisizioni a caccia di sostanze con effetto dopante. Un’indagine che ha l’obiettivo di contrastare il rischio di una diffusione del fenomeno doping anche e soprattutto tra i corridori più giovani.
In questo caso, sotto la lente d’ingrandimento è l’attività degli under 23 del team T-Vb di Latisana, nel quale militano atleti tra i 18 e i 26 anni e che gareggia in Italia e in Europa. I carabinieri hanno effettuato perquisizioni a Caneva nelle case del team manager Mattia Vairoli, ex corridore dilettante e fondatore della squadra, e del direttore sportivo Ezio Piccoli. A Latisana i Nas si sono presentati dall’altro direttore sportivo, Stefano Bandolin, nella sede del team.
Le perquisizioni erano alla ricerca di eventuali sostanze farmaceutiche con marchio antidoping, il bollino con il simbolo di divieto, di colore rosso, e all’interno la scritta “doping”. Si tratta di medicinali, regolarmente in vendita, la cui assunzione può determinare risultati positivi ai controlli. Vairoli è l’unico dirigente che risulta formalmente indagato.
Le altre 12 perquisizioni sono scattate nelle abitazioni di altrettanti atleti del team T-Vb, tutti under 23, residenti in Friuli, Veneto, Lombardia, Piemonte e Sicilia. Gli atleti nostrani del team T-Vb sono i diciottenni Matteo De Rovere di Fontanafredda e Giulio Pestrin, residente in provincia di Udine.
Le perquisizioni sono state eseguite giovedì mattina, ma la notizia è emersa soltanto nella giornata di domenica, con il team manager Mattia Vairoli che a fronte dell’indagine portata avanti dai Nas di Udine ha scelto di dimettersi. «Ho deciso di comunicare le mie dimissioni prima che l’indagine venisse resa pubblica – ha premesso ieri Vairoli –. Sono indagato e quindi mi dimetto. Giovedì i Nas hanno eseguito una perquisizione a casa mia, a Caneva, e in contemporanea nell’abitazione e nella sede dove si trovavano gli altri due dirigenti, Piccoli e Bandolin, e nelle case di tutti i miei atleti, dal Friuli alla Sicilia. Questo blitz mi ha sorpreso, e sono rimasto stupito nel sapere che sono stati impegnati in questa serie di perquisizioni una settantina di carabinieri».
Sarebbe giusto indicare i nomi dei magistrati che si "impegnano" con tanto furore in queste indagini, anche se, purtroppo, i magistrati non vengono eletti dal popolo, ma da caste e despoti "diversamente" democratici.
alla ricerca del bollino....
30 marzo 2015 18:56LampoJet
Spero sia una sciocchezza giornalistica, ma leggere che i Nas cercavano sostanze col bollino rosso del doping mi fa scompisciare dalle risate (molti medicinali lo hanno, e magari sotto restrizione sono utilizzabili e detenibili dalle società)....
secondo me
30 marzo 2015 20:02effepi
altro che figli e figliastri ciò che è successo è estremamente grave e non dobbiamo sempre difendere il nostro sport a prescindere , consiglierei di leggere quello che è scritto in questo link http://www.ciclismoweb.net/index.php?option=com_content&view=article&id=13930:team-t-vb-bandolin-fuori-chi-ha-barato&catid=16&Itemid=107
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