| 15/09/2004 | 00:00 Paradossi del ciclismo: per Alejandro Valverde la giornata di riposo sarà la più importante di tutta la Vuelta. Il ventiquattrenne talento spagnolo, infatti, è stato vittima ieri di una brutta caduta proprio in avvio di tappa, ha raggiunto il traguardo con i migliori stringendo i denti e sfruttando il prezioso aiuto, anche psicologico, dei compagni e oggi è alle prese con la speranza di ripartire. Stamane Valverde si è recato all'ospedale di Almeria per sottoporsi ad una risonanza magnetica per determinare il livello delle lesioni all'anca e al ginocchio .
I fisioterapisti della Kelme hanno lavorato tutta la mattina per cercare di aiutare il campione spagnolo che ha provato a pedalare un paio d'ore nel tardo pomeriggio per testarsi e sciogliere le riserve in vista della tappa di domani.
Valverde, che a fine tappa ieri ha ringraziato il gruppo per la sportività che ha avuto nei suoi confronti, ha così ricostruito la sua caduta: "Il gruppo stava prendendo velocità, mi sono alzato sui pedali e in quel momento la catena è deragliata. Ho dato una pedalata a vuoto e praticamente mi sono cappottato finendo addosso al guard-rail".
Domani è in programma la dodicesima tappa della Vuelta, la Almeria-Calar Alto con tre salite di prima categoria, l'ultima delle quali ospiterà anche l'arrivo della frazione a quota 2090 metri. Valverde prenderà il via, poi sarà la strada ad emettere il giudizio definitivo sulle sue condizioni.
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