PROFESSIONISTI | 02/02/2015 | 09:39 Il Giro del Trentino Melinda2015 (21-24 aprile) non tradisce le attese. Il tracciato della seconda tappa annunciato dagli organizzatori del Gs Alto Garda (da Dro a Brentonico, mercoledì 22 aprile) è un concentrato di difficoltà. Lungo i 168 chilometri,
il percorso propone un continuo su e giù, con tre gran premi della
montagna concentrati nella seconda metà. Gli appassionati possono già
segnare la data sul calendario e prepararsi a vivere una giornata di
grande ciclismo. A 24 ore di distanza dalla cronosquadre di apertura da Riva del Garda ad Arco
(13,4 chilometri, 21 aprile), i corridori dovranno affrontare quella
che si può definire a tutti gli effetti la tappa regina di una corsa che
continua nel suo trend di crescita e successo in Italia e all’estero.
La Dro-Brentonico è un appuntamento prestigioso e un test decisivo per tutti gli atleti che hanno nel mirino il Giro d’Italia.
Dopo la partenza si piega verso Arco e cominciano subito i saliscendi
che caratterizzano i primi 100 chilometri del percorso, un ampio giro in
senso orario tra Valle di Ledro e Valli Giudicarie. Chiuso l’anello, poco prima di ritornare ad Arco si entra nella Valle dei Laghi e si sale il Monte Velo, poi lunga discesa verso la Valle di Gresta (molto nota per i suoi ortaggi biologici) e arrivo a Brentonico, a una quota di poco superiore ai 700 metri.
La
tappa ha il suo cuore tecnico e spettacolare sul Monte Velo, scenario
per una salita poco conosciuta nei grandi circuiti del ciclismo ma
notissima agli appassionati trentini, classificata HC (hors categorie),
il massimo nella scala della difficoltà. Da Bolognano al Passo di Santa Barbara
(1170 metri di quota) si affronta il versante più difficile, una strada
molto stretta e tortuosa, con alcuni tornanti e numerose curve che
costringono a rilanciare spesso l’azione. Sono 15 chilometri di salita arcigna, con un dislivello di quasi mille metri e una pendenza media dell’8,6 per cento.
E in cima non c’è tempo per respirare, perché inizia subito una discesa
lunga e molto tecnica, grazie alla quale è ancora possibile fare la
differenza.
L’epilogo è previsto a Brentonico, sull’omonimo altopiano, nel cuore del Parco del Baldo, la montagna che i botanici di tutto il mondo considerano il “giardino d’Italia”. La salita finale ha lunghezza e pendenze (8 chilometri, 6,9%)
più abbordabili, ma il tratto più duro è negli ultimi due chilometri
dopo l’attraversamento di Castione (la patria delle castagne) fino
all’arrivo, un muro di 2 km all’8,5%, che peserà molto sulle gambe dei
corridori dopo le difficoltà del Monte Velo.
A Brentonico il Giro del Trentino Melinda aveva fatto tappa anche lo scorso anno (ma in località San Giacomo). Quel giorno vinse Edoardo Zardini (Bardiani-Csf), mentre l’australiano Cadel Evans
(Bmc) conquistò la maglia di leader, che portò fino alla fine della
corsa. Anche la tappa regina dell’edizione numero 39 del prossimo aprile
ha il fascino e il terreno ideale per scatenare l’estro di uno dei
grandi protagonisti al via.
Adesso non resta che attendere di
conoscere il percorso delle altre due tappe, ma è chiaro già da ora che
sarà un Giro del Trentino Melinda fedele alla tradizione, che sulle
salite di mezza montagna offrirà uno spettacolo garantito.
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