Si muove anche Romani Cenni, il Giro del '99 torni a Pantani

GIUSTIZIA | 28/10/2014 | 11:52
A scriverlo è stato Alberto Catalano, giornalista del Tgcom, che due giorni fa ha intervistato l'avvocato Marco Baroncini, il quale ha ricevuto mandato dal presidente della Mercatone Uno (la squadra del Pirata) Romano Cenni di andare a fondo alla questione anche sportiva. Obiettivo? Arrivare a far riattribuire il Giro d'Italia 1999 al campione di Cesenatico.

STRALCIO DELL'INTERVISTA

Il 2 agosto 2014 è cambiato tutto. E' servita l'infinita (e commovente) ostinazione dei familiari di Marco Pantani e il lavoro del loro legale, Antonio De Rensis, ma alla fine la Procura della Repubblica di Rimini ha riaperto le indagini sulla morte del ciclista con l'ipotesi di reato di omicidio volontario. Parallelamente, la procura di Forlì ha aperto un fascicolo a carico d'ignoti sull'esclusione subìta da Marco il 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio, durante il Giro d'Italia che gli avrebbe certamente "regalato" il secondo successo consecutivo "in rosa". Adesso, per gli amanti del Marco-atleta ancor più del Marco-uomo, si profila un possibile "miracolo", ovvero che a Pantani venga assegnato quel Giro d'Italia, poi vinto da Ivan Gotti davanti a Paolo Savoldelli e Gilberto Simoni. Il presidente della Mercatone Uno (il team per cui correva il Pirata, ndr) Romano Cenni, infatti, si è rivolto all'avvocato Marco Baroncini conferendogli il mandato affinché, da un punto di vista esclusivamente sportivo, possa essere riassegnato il Giro d’Italia del 1999 in primis a Marco Pantani come corridore e, quindi, alla Mercatone Uno come squadra.

Avvocato Baroncini, diciamolo subito: lei ha preso questo incarico perché convinto che debba emergere una verità nascosta per dieci anni?

«Sono assolutamente convinto del fatto che Marco Pantani non debba essere "riabilitato", poiché si riabilita chi ha commesso un illecito; invece deve essere giustamente qualificato come uno dei più grandi ciclisti italiani e atleta di tutti i tempi».



Marco quel Giro lo stava dominando e sapeva bene che tutti i primi dieci in classifica sarebbero stati sottoposti a un controllo ogni mattina nell'ultima settimana di gara: è più facile pensare a un complotto, a un errore o ad altre ipotesi?

«Non posso dire se si fosse trattato di un complotto, di un errore o di altre ipotesi, quello di cui sono certo è che stanno emergendo elementi nuovi che, uniti a quelli già valutati, dimostrano che la decisione adottata nei confronti di Marco Pantani e, di conseguenza, della squadra Mercatone Uno, debba essere modificata e revisionata, secondo i presupposti e i criteri previsti, in questo senso, dall’art. 37 delle Norme Sportive Antidoping del Coni che disciplina il giudizio di revisione».



La Mercatone Uno cosa vuole ottenere?

«Come detto, la Mercatone Uno e, in particolare, il suo presidente, Romano Cenni, vorrebbero unicamente che a Pantani venisse ridato ciò che gli è stato ingiustamente tolto, così come a tutta la squadra».

per leggere tutta l'intervista clicca QUI
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COMMENTI
Fatemi capire
28 ottobre 2014 14:11 pickett
Quando Pantani venne escluso,non aveva ancora vinto il Giro,mancavano ancora 2 tappe.Come si può "riassegnare" un titolo che non é mai stato vinto,e che nessun avvocato al mondo può dimostrare con certezza che sarebbe stato vinto?A questa stregua Basso o Ullrich potrebbero chiedere che venga loro assegnato il Tour 2006,perché erano i grandi favoriti.Ormai la spudoratezza di certi personaggi sfiora la pazzia pura e semplice.Si rendono conto che + insistono e + rendono sgradevole il ricordo di Pantani?

Basta !!!
28 ottobre 2014 15:07 passion
..... anche io come molti, preferisco restare a quando Pantani da allievo staccava gli under in salita...... tanto poi sappiamo tutti cosa aspettava (e forse ancora oggi aspetta)i giovani talenti nel "ciclismo che conta".... BASTA!

Momenti di follia generale!
28 ottobre 2014 15:09 Bastiano
Il ciclismo affonda sotto i colpi inesorabili del doping, i grandi sponsor scappano via, spettatori in calo verticale, in Italia non abbiamo più team di prima fascia ed allora ecco la ricetta del genio Cenni: DIAMO LA VITTORIA AL GIRO AD UN DOPATO!
Capisco il lato umano, capisco il dolore di una madre che vuole riabilitare la memoria di un figlio, al quale non è stata abbastanza dietro mentre era in vita ma, che si debba tornare indietro e sanare una chiara positività al doping, proprio no!!!

Bastiano...
28 ottobre 2014 17:30 dega
Caro Bastiano,
mi puo spiegare quale sarebbe la positività riscontrata a Marco Pantani?
...sinceramente non sapevo fosse risultato positivo a un controllo antidoping.

Poi uno può essere o meno d'accordo con l'idea di Cenni....

Enrico Degano

Bastiano
28 ottobre 2014 17:36 filos71
Lei è in preda al delirio! Ma cosa vaneggia, Pantani non è mai stato trovato positivo. Almeno avesse letto in questi 15 anni. Mi faccia un favore, stia zitto. Un saluto a Enrico Degano, mi ricordo le sue volate

Bastiano
28 ottobre 2014 17:38 filos71
Lei è in preda al delirio! Ma cosa vaneggia, Pantani non è mai stato trovato positivo. Almeno avesse letto in questi 15 anni. Mi faccia un favore, stia zitto. Un saluto a Enrico Degano, mi ricordo le sue volate

rispondo a bastiano
28 ottobre 2014 18:47 fido113
Ti ricordo che a Pantani è stata anche fatta l'autopsia e nemmeno da li è uscito fuori che fosse dopato e gli incaricati della triste operazione hanno dichiarato che erano in grado addirittura di vedere se una persona in vita avesse fumato del normale tabacco e questo dall'esame del midollo spinale. Anche quello hanno analizzato a Marrco......ma cosa volete ancora? vai allo stadio cosi strilli cazzate liberamente.

Concordo con Bastiano
28 ottobre 2014 19:16 Per89
Ha ragione bastiano e forse siete voi che ricordate male... Pantani come scrive nel suo libro Sandro Donati era dal 1995 un frequentatore di un tal Francesco Conconi (il suo nome è all'interno del file Dblab sequestrato al professore di Ferrara) http://www.repubblica.it/online/sport/lista/lista/lista.html e se vogliamo dirla tutta dai risultati dei test antidoping svolti su invito del senato francese sui campioni di urina del Tour del 1998 emerge che Pantani faceva uso di EPO http://www.gazzetta.it/Ciclismo/24-07-2013/doping-tour-98-pantani-cipollini-zabel-lista-positivi-epo-20837284033.shtml ..... Pantani non è stato trovato positivo all'EPO è vero, ma ditemi quando è stato introdotto il test per identificare l'EPO?
Pantani tra le altre cose fu fermato per il regolamento " tutela della salute" dell'UCI e non perchè trovato positivo se vogliamo proprio essere pignoli e quindi non capisco cosa serve rivolgersi all'Antidoping.....

28 ottobre 2014 20:24 angelofrancini
Un processo che secondo il legale Marco Baroncini, incaricato dalla Mercatone Uno, dovrebbe ridare la vittoria del Giro 1999 a Marco Pantani, sulla base dell'ex-art. 37 delle Norme Sportive Antidoping del CONI.
Ma qualcuno lo ha informato che Marco Pantani NON é stato "sanzionato" con la squalifica per motivi legati al Regolamento antidoping, ma è stato semplicemente fermato per un valore anomalo rispetto a quanto stabiliva il protocollo Tutela della salute UCI!
E qualcuno ha informato il giornalista che gli ha posto le domande che non risponde al vero il fatto che fosse consuetudine sottoporre i primi dieci della classifica generale tutti i giorni nell'ultima settimana....
Questa richiesta non approderà a nulla: servirà solo a qualcuno per farsi pubblicità gratuita un'altra volta sulla testa di Marco!
Anzi ..........

Occultamento.................
28 ottobre 2014 23:56 gass53
................COME TROPPO SPESSO SUCCEDE, SE COMMENTI QUALCUNO (IN PARTICOLARE) IL COMMENTO VIENE OCCULTATO...........E NON C'èRANO PAROLACCE. Mahhhhhhhhhhh

Enrico Degano.
29 ottobre 2014 05:08 Bastiano
Fino a quando un tifoso mi viene a difendere a spada tratta la regolarità dello stato di salute di Pantani, le dico che ci sta tutto ma che, sia un ex ciclista a dirmi certe cose, mi viene da pensare che voglia difendere una categoria, se non se stesso.
Se lei avesse il tempo di leggersi i valori dell'ematocrito di Pantani nei vari controlli sostenuti in gara e fuori gara, forse eviterebbe di scrivere certe cose.
Forse per lei è normalità correre a 54 di ematocrito, per me e per la medicina, non lo è affatto.
Troppe persone usano questo caso per farsi pubblicità gratuita, io invece questi comportamenti li catalogo diversamente.

BASTIANO
29 ottobre 2014 10:32 dega
Buongiorno Bastiano,
a differenza sua, io non so se lei sia un ciclista, un ex ciclista o un semplice appassionato.
Premesso questo, non devo difendere nessuno tantomeno il sottoscritto o la categoria.
Dei valori del sangue di Pantani e/o di altri professionisti si è detto e scritto molto, senza dover aggiungere altro. Lei ha dato del dopato a una persona che in fin dei conti non è mai stato trovato positivo a nessun controllo antidoping. Ci possono essere dei dubbi, dei sospetti (che per lei probabilmente sono certezze), ma tali rimangono.
Le auguro una buona giornata,
Enrico Degano

a Degano
29 ottobre 2014 11:22 andy48
Neanche Armstrong e' mai stato trovato positivo, eppure.... Io avrei un altro suggerimento: perche' non ci godiamo i nostri ricordi in santa pace, come un atto di fede. Perche' se invece andiamo sul razionale, l'epoca di cui stiamo parlando ha ben poco da offrire

Riflessioni sui post di Dega e sulla commozione di Cenni
29 ottobre 2014 14:47 Bartoli64
Vorrei ribattere al post di Bastiano dicendo che Dega ha soltanto fatto presente un assunto formale, vale a dire che Pantani NON - a tutti gli effetti - è mai stato squalificato per doping.

A quell’epoca, infatti, il passaporto biologico NON esisteva ed il superamento del limite dei 50 di ematocrito (ancorché indicativo) NON comportava la “prova provata” di assunzione di EPO, per questo - con un provvedimento che oggi potrebbe sembrare assurdo ma che allora trovò anche il pieno accordo dell’ACCPI – chi superava quel famoso limite veniva fermato per 15 gg. perché considerato a rischio per la sua salute dell’atleta.

Al termine di quei 15 gg. l’ematocrito del corridore veniva poi ricontrollato presso un laboratorio accreditato dall’UCI, e se i valori riscendevano ai limiti consentiti (cosa che accadeva sempre) gli veniva dato l’ok per poter tornare a gareggiare.

Personalmente eviterei di dare addosso a Dega che pure ha espresso un’inconfutabile verità, così come eviterei di stare ancora a scavare su quello che, negli stupefacenti anni ’90, era ormai un vero e proprio “sistema” dal quale molti ne avranno pure tratto un beneficio ma che non si può certo ricordare come un periodo d’oro per tutti quei corridori - e sono la larghissima maggioranza - che hanno avuto la sfortuna di viverlo e speriamo pure di “scamparlo” in futuro da ulteriori conseguenze.

Questione Cenni: la commozione del vecchio patròn della Mercatone Uno sarà certamente sincera, però temo che il suo entourage di collaboratori, specialmente quelli che si occupano di marketing, abbiano cavalcato (un po’ meschinamente e con proposte normativamente inesistenti) l’onda lunga derivata dalla riapertura del caso-Pantani e, se così fosse, la cosa darebbe davvero molto fastidio.

Bartoli64

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