LE PAGELLE DI STAGI. NIBALI E VALVERDE DA 10, IL GIRO 5

PROFESSIONISTI | 28/08/2014 | 18:48
di Pier Augusto Stagi

Se la ride Nibali e un po’ meno il Giro d’Italia. Perché Nibali se la ride? Perché la tappa di oggi ci ha fatto vedere e apprezzare un Valverde superlativo, che al Tour aveva subito continue lezioni di ciclismo dal fuoriclasse siciliano, mentre oggi lo spagnolo ha ricoperto il ruolo di professore. Insomma, Nibali ha reso nani corridori come Valverde, che oggi ci è parso un gigante.
Perché il Giro? Perché gli uomini del “podio rosa” - chi più chi meno - hanno faticato molto. Si salva solo il nostro Fabio Aru, che paga 18”. Nairo Quintana, il grande favorito della vigilia, oggi esce sconfitto, mentre Uran viene addirittura ridimensionato. È stato solo il primo test montano, ma qualcosa si può già capire: Nibali è stato eccezionale. Anche se è a casa, gli do un altro 10.

Alejandro VALVERDE. 10. Cosa gli si può dire? Nel finale, su questo ultimo strappo – il Cumbres Verdes, un colle di 1a categoria, 4,6 km con pendenza media del 7,8 %  e punte del 12,78 %. – fa il bello e il cattivo tempo. Prepara il terreno a Nairo Quintana, poi quando capisce che non riesce a stare dietro allo scatto di Rodriguez, parte lui e sistema ogni cosa. Oggi il miglior Valverde della stagione. È ancora senza contratto. Che stasera firmi il rinnovo con Unzue?...

Chris FROOME. 6,5. È lì, corre con grande mestiere e intelligenza. Non si fa prendere dalla smania di strafare perché la condizione – al momento – è quella che è. Ma alle spalle del super Valverde c’è lui. E ha tempo per migliorare. Eccome che ha tempo per farlo…

Alberto CONTADOR. 7. L’incidente patito al Tour dal ragazzo di Pinto è stato senza dubbio più grave di quello del sudafricano, per questo gli do mezzo punto in più. Sgambetta come nei giorni migliori, ma anche a lui manca qualcosa. Ma se la fortuna lo assisterà arriveranno traguardi molto più interessanti per il madrileno.

Joaquin RODRIGUEZ. 6. Più forte di testa che di gambe. Ha una gran voglia di far bene, di raccogliere qualcosa di buono dopo mesi avari di soddisfazioni. È lui, a 700 metri dal traguardo, ad accendere la miccia, ma poi deve arrendersi davanti all’evidenza: gli manca ancora qualcosa.

Nairo QUINTANA. 5,5. Dei big è il grande sconfitto di giornata. Fatica a tenere il ritmo indiavolato che gli confeziona il compagno di squadra Valverde. Non riesce a tenere la ruota di Rodriguez. Si salva medicando una giornata non felicissima che farà bene ad archiviare velocemente, anche se certe giornate ti restano dentro, soprattutto nella testa.

Fabio ARU. 6,5. Non è uno scattista. Non conosce la Vuelta e non ha mai corso due Grandi Giri nella stessa stagione. È qui per verificarsi: il primo vero esame di questa Vuelta lo supera a pieno voti.

Wilko KENDERMANN. 6. Fatica tanto il pupo olandese, ma alla fine riesce a medicare una giornata difficile. Anche lui, dopo un buonissimo Giro, cerca di correre una Vuelta da protagonista.

Damiano CARUSO 5,5. Ha tutta la squadra a disposizione. Ha tutta la libertà del caso, ma nel finale deve fare i conti con chi ha una marcia in più. Piccola battuta d’arresto. Ma non è la fine del mondo.

Daniel MARTIN. 4,5. Erano in molti – io compreso – a considerarlo uno degli uomini più attesi su questo tipo di traguardo. In verità anche la sua Garmin – visto quanto hanno tirato e come si sono mossi in corsa – ci credeva molto. Ma ben presto, troppo presto, si stacca.

Rigoberto URAN. 4. L’uomo giunto secondo al Giro, alle spalle di Quintana, sul primo traguardo perde subito più di un minuto. Troppo per un corridore della sua levatura.

Pim LIGHTART. 8. In fuga ieri in fuga oggi. Oggi l’olandese della Lotto Belisol va subito all’attacco con Mas Bonet della Caja Rural, leader della classifica del Gpm. Arrivano ad accumulare fino a 14’ di vantaggio sul gruppo, poi quando mancano 4 km al traguardo, si devono arrendere al ritorno degli inseguitori ma la loro prova è più che positiva. Per Lightart il premio di più combattivo: più che meritato.

Damiano CUNEGO. 6. Non fa certo classifica, sta cercando di ritrovare se stesso, ma è anche vero che deve perlomeno trovare un pizzico di buonasorte. Anche oggi, quando al traguardo mancano solo 13 km, è costretto a mettere piede a terra. Prontamente  Richeze si ferma e gli passa la ruota. Il Piccolo Principe la prende anche bene: un sorriso, ringrazia e riparte. 
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COMMENTI
Cunego
28 agosto 2014 21:36 Piccio
Egregio signor Stagi i miei complimenti, vedo che ha l'abitudine di distribuire i voti con fantasia e campanilismo.
Al Piccolo Principe avrebbe dovuto dare un bel 10 e lode poiché sta girando per la Spagna in qualità di cicloturista stipendiato.
Meno male che se fora, a 13 km dall'arrivo, trova un compagno che gli passa la ruota e, anche grazie a questa collaborazione, può raggiungere il traguardo 178mo a solo 15’33” da Valverde.

DRIVE IN
28 agosto 2014 23:03 pickett
Gli strampalati sillogismi di Stagi ricordano in modo impressionante quelli del compianto Comissario Zuzzurro.Facciamoci una risata,ma il giornalismo é un'altra cosa...

Obrobrioso!!!
29 agosto 2014 08:34 SantGiac
Ma con quale assurda elaborazione logica si parte dalla Vuelta per criticare il Giro? Sono basito!!!!!

C........TE IN LIBERTA'
29 agosto 2014 09:57 specialized
Ma cosa tocca leggere! Allora con gli stessi parametri, dia un voto a Pinot terzo al tour e in gran ritardo ieri e magari, su questo faccia anche le stesse "elaborazioni logiche" sul livello del Tour come ha fatto per il Giro! Ma la smetta di scrivere fandonie del genere!!

scotto
29 agosto 2014 10:27 SCOTT
Ma lasciamolo stare questo NIBALI. Ha gia avuto la sua grande dose di fortuna, che senzaltro non si ripetera più.

Lo aspetteremo con ansia in un prossimo futuro.

NO COMMENT
29 agosto 2014 10:28 FrancoPersico
Un suggerimento e consiglio agli altri blogger: se siete d'accordo, non commentiamo più le notizie di questo sito. Forse capiranno cosa vuol dire fare Giornalismo. Speriamo che nascano siti italiani di alta qualità che trattano il ciclismo.

Paragoni impossibili.
29 agosto 2014 10:49 Bastiano
Non si può pensare di paragonare le prestazioni di due corridori in due corse diverse, in periodi diversi e per giunta alla prima tappetta con arrivo in salita di poco più di 4km.
Credo che chi vince ha sempre ragione e chi manca, non ha colpe, o merito, o demeriti!

Nibali...fortunato???
29 agosto 2014 13:25 runner
Mi prendo la briga solo di replicare ad un commento assurdo di un utente che parla di "fortuna di Nibali...ecc.".
Ricordo solo che Nibali ha visnto "solo" 1 Tour, 1 Giro, 1 Vuelta...oltre a vari podi negli stessi giri, in altre annate. Oltre, naturlamnete, ad altri trionfi che non sto qui a citare.
Mi chiedo: ma per forza oggi in Italia dobbiamo criticare tutto e chiunque, anche senza motivo? Mah....

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