Di Rocco: comprendo la lettera di Armstrong contro la Wada
| 19/06/2006 | 00:00 ''Dick Pound e' un presidente che parla molto e non perde occasione di mettersi in evidenza anche se ricopre un ruolo di garante dell'applicazione delle leggi: la lettera di Armstrong al Cio ha una spiegazione'': questo il commento del presidente di Federciclismo, Renato Di Rocco, alle affermazioni di Lance Armstrong contro il leader della Wada. ''Il presidente dell'Agenzia mondiale per la lotta al doping ha fatto approvare dal Comitato Olimpico Internazionale un codice per rendere piu' efficace la battaglia contro uno dei mali piu' grandi dello sport, e per questo deve essere il primo soggetto ad agire con il massimo scrupolo nella funzione notarile che gli compete - ha proseguito Di Rocco -. Non comprendo perche' il vincitore di sette Tour diventi oggetto di un'inchiesta soltanto nel momento in cui chiude la carriera anziche' vedersi contestare responsabilita' comprovate nel momento in cui, in piena attivita', avesse infranto le regole di giustizia sportiva''. L'affaire-doping lanciato l'estate scorsa dall'Equipe basandosi su provette di test effettuati al corridore texano sei anni prima a fini puramente scientifici e non d'indagine, ha osservato Di Rocco, ''e' la conseguenza di un modo scorretto di operare da parte delle autorita' a cui si aggiunge un eccessivo sciovinismo francese verso un atleta, e' bene lo ricordassero Oltralpe, che ha comunque reso il Tour ancora piu' importante''. La recente inchiesta commissionata dall'UCI all'avvocato olandese Emile Vrijman aveva peraltro evidenziato nelle sue conclusioni la forzatura imposta dalla Wada al laboratorio di analisi di Chatenay Malabry al momento di operare i test e di renderne noti gli esiti agli organi di informazione: da qui la reazione di Armstrong nei confronti del governo dello sport mondiale.
Settimana scorsa Giorgia Monguzzi ha raccontato sul sito un evento speciale che ha visto protagonista Lorenzo Fortunato con la sua maglia azzurra al Museo del Ghisallo. Nell'occasione, la nostra inviata ha intervistato lo scalatore bolognese della XDS Astana per approfondire...
Mirko Bozzola ha tagliato il traguardo di Cantù praticamente incredulo, un terzo posto che vale d’oro e soprattutto gli dà una carica incredibile. Ad aspettarlo dopo l’arrivo, insieme allo staff della S.C. Padovani ci sono Paolo ed Alessandro Guerciotti pieni...
Parla italiano la seconda tappa del Tour de Suisse, la Aarau - Schwarzsee di 177 km: a cogliere il successo è stato Vincenzo Albanese che ha regolato l’elvetico Fabio Christen della Q36.5 e il britannico Lewsi Askey della Groupama FDJ....
130 km di fuga, di cui oltre 60 in solitaria, oggi nella seconda tappa del Giro Next Gen Jonathan Vervenne ha fatto quella che può essere definita una piccola impresa. Il suo obiettivo era quello di vincere la cronometro individuale...
A partire dal 2026, il Critérium du Dauphiné assumerà un nuovo nome e diventerà Tour Auvergne-Rhône-Alpes, riflettendo il sostegno sempre crescente della Regione ospitante. La vibrante tavolozza di paesaggi della regione Auvergne-Rhône-Alpes ha portato la gara a un livello completamente...
Con il trionfo ottenuto nell’edizione 2025, Tadej Pogacar è diventato il 52° ciclista a scrivere il proprio nome nell'albo d'oro del Giro del Delfinato, il terzo capace di firmare il massimo risultato vestendo la maglia iridata dopo i francesi Louison...
Nella seconda tappa del Giro Next Gen, la Rho Fiera / Cantù di 146 chilometri, fa festa il belga Jonathan Vervenne. Il 22enne della Soudal Quick-Step Devo Team ha tagliato il traguado della cittadina brianzola con 30" di vantaggio su Aubin...
È sembrato quasi (ma è solo una suggestione, certo!) che, lassù tra i cieli, qualcuno seguisse il pedalare di Fabio, ne ascoltasse i battiti cardiaci, si preoccupasse per la sua fatica… E riempisse quindi d’aria i polmoni per soffiare via...
Al termine del Giro del Delfinato Jonas Vingegaard torna a casa con una medaglia d’argento al collo. Non era questo il risultato che voleva, ma al momento, il campione danese si sente soddisfatto. «Non è una cosa di cui essere particolarmente...
E ci frega di brutto, al primo squillo del telefono, noi che volevamo uscirgli di ruota sulla destra per batterlo allo sprint e rimembrare soavi dell'epopea sua e dei radiosi 80 anni da compiere il 17 giugno, Eddy Merckx. «Complimenti...
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.