Ho qui vicino a me un giornalista
con i controfiocchi. Essendo anche un vero signore, lui non cadrà nella
tentazione di rispondere. Lascia dire, lascia fare. Io, che magari sono
meno signore, ma soprattutto non resisto a certe tentazioni, gli rubo la
scena e vado dritto alla questione: perché non è personale, riguarda
l’ambiente tutto ed è molto importante.
Il giornalista con i
controfiocchi è Angelo Costa. Tutti i giorni scrive la gustosa rubrica
“Figure e Figurine”, proponendo in chiave ironica e caricaturabile i
personaggi del Giro. La sua vita non è facile: puntualmente, il giorno
dopo si trova la fila di quelli che si sentono offesi.
Ora:
liberissimi tutti di offendersi per qualsiasi cosa, ma a me pare che qui
si stia davvero andando a viole. Nelle ultime ore, amici comuni ci
hanno riferito di indignatissimi tweet (chiediamo coralmente perdono:
non frequentiamo i social, avendo un sacco di altre cose da fare), in
particolare di Manuel Quinziato, inferocito per la rubrica di Costa su
Malori. Per fortuna scripta manent: chi se la fosse persa, se la può
rivedere cliccando in alto a destra, nel tasto rosa dello Speciale Giro,
sezione dedicata a Costa e alle sue creazioni.
Non la faccio lunga: Quinziato la mette giù dura e parla di “Vergogna”, una mancanza di rispetto per l’atleta vittima di caduta. Lo
dico a cuore aperto: ragazzi, calma. Piano con le parole. Se avete
bisogno di nobili cause per tirare fuori la vostra morale e il vostro
senso etico, vi trovate a portata di mano diverse questioni molto più
pesanti. E non mi fate dire quali. Su questo aspetto specifico
dell’ironia, mi sembrate invece veramente molto indietro. Al
paleolitico. Vi prendete troppo sul serio. Dannatamente sul serio. A
Costa si può dire di tutto, ma non mi pare proprio gli si possa imputare
cattiveria e cinismo. I suoi ritratti sono sempre di fioretto, non di
vanga. Possono pungere, mai tramortire. Possono indispettire, mai
umiliare.
E allora, sapete che vi dico? Il problema non è Costa:
il problema siete voi. Il problema non è personale, il problema è
globale, di una grossa parte dell’ambiente. Questo ambiente è talmente
intossicato, incattivito, avvelenato, da non riuscire più a sorridere un
poco di se stesso. Di alleggerire dove si può alleggerire. Siete dopati
di seriosità, questa la tragedia. Non tutti, per fortuna: conosco un
sacco di ragazzi, in gruppo, capacissimi di ridere del mondo e di se
stessi. Campano meglio.
Ecco, caro Quinziato: sai già quattro
lingue, sei già quasi laureato. Prova a completare il tuo bagaglio umano
con un po’ di sana ironia. Riuscirai a vedere il mondo con occhiali
diversi. Riuscirai a calibrare le gerarchie delle questioni. Riuscirai,
forse, magari, a sdrammatizzare i drammi che drammi non sono.
In
attesa che partano i tweet anche contro di me (e comunque Twitter
tendenzialmente mi è simpatico, perché la gente lì si muove con nome e
cognome: continuo invece a disprezzare i vermi dei blog che si
nascondono dietro l’anonimato), in attesa di essere la nuova preda degli
assatanati social, voglio solo ricordare una cosa. Diceva Jonathan
Swift, che non era un velocista, ma un sublime vescovo maestro
dell’ironia: “Quando un genio appare in questo mondo, lo si può
riconoscere perché gli idioti sono tutti coalizzati contro di lui”.
Amico
Manuel, ti scongiuro: ragionaci sopra e mettiti dalla parte giusta. Che
non è quella di Costa. Lui non c’entra nulla. Dico dalla parte
dell’intelligenza. E quando ti sembra blasfemo ironizzare su un
corridore, ricorda subito che tanti comici di successo ironizzano
tranquillamente sul Papa. Mi vuoi dire che voi siete un gradino più su?
Dal momento in cui la popolazione che non capisce l'ironia di del Sig. Costa, è in aumento, non sarebbe forse il caso di prenderle un po' più in considerazione le rimostranze, almeno di chi è protagonista? Io sono un semplice utente del web, per cui la mia opinione lascia il tempo che trova, ma visto che il prodotto finale è a servizio di gente come me, mi permetto di darvi un feedback telegrafico sulla percezione personale, leggendo la rubrica del Sig. Costa:
"IRONIA SPESSO FUORI LUOGO, AL LIMITE DELL'IRRITABILITA"
Giuseppe Passerini
25 maggio 2014 20:29FrancoPersico
Caro COSTA, in questo ambiente mi pare regni un clima di omertà. I vecchi scendono dalla bicicletta e dettano legge. O stai alle regole del gruppo o sei fuori. Ma vadano a quel paese. Hai ragione quando dice che servirebbe un po' di sorriso. Se volete pensare ai veri problemi della vita pensate che questa notte sentite un forte dolore allo stomaco. Domani andate in ospedale per accertamenti e vi dicono che vi restano TRE mesi di vita. Non voltate pagina sorridendo. Pensateci davvero. Pensate dentro di voi cosa provereste. Pensate cosa prova chi si trova in quella situazione. Non è poi così lontano un problema di questo tipo. Può davvero capitare a tutti. W tutte quelle persone che nel mondo e nello sport sorridono e si prestano a tutti. Nulla di personale con i citati nell'articolo che nemmeno conosco... ma un mio modo di riflettere e spero di farvi riflettere. L'odio e l'invidia non vi porta da nessuna parte. Un sorriso costa poco e fa felici tutti. (PS. Evitiamo di sentire parlare certi DS e Team Manager per favore. Grazie di cuore).
Franco P. (IM)
Mi aggiungo alla polemica
25 maggio 2014 23:20SoCarlo
Caro dott. Gatti,
Mi permetta la facile ironia: la settimana scorsa mi polemizza con capodacqua, ed oggi il suo garantismo termina al quarto paragrafo?
Va bene la vis polemica, ma non esageri...
Con Immutata stima.
C'è ironia ed ironia!
26 maggio 2014 03:24Bastiano
Mi dispiace ma, certe volte l'ironia di Costa diventa gratuita esagerazione.
mah
26 maggio 2014 07:59geo
A me l'ironia non piace se fatta a gente che si sbaffa 250 km per un minimo stipendio. Mi ricorda il "Bar Casablanca" di Giorgio Gaber!
I "capolavori" di Costa
26 maggio 2014 14:10pickett
Io non trovo i suoi articoli particolarmente cattivi o offensivi;li trovo semplicemente insulsi,insignificanti,e soprattutto superflui.Se non ci fossero,qualcuno ,tra gli appassionati che frequentano questo sito,ne sentirebbe la mancanza?Credo di no.Costa ringrazi Quinziato,che,con la sua polemica,gli ha dato un minimo di visibilità.
Superfluo Costa
26 maggio 2014 17:18luf
Ho letto per la prima volta oggi, proprio a causa di questo articolo, la rubrica di Costa... devo ammettere che, da amante della sana ironia (che per me è sinonimo di intelligenza), ho trovato il pezzo su Malori di pessimo gusto. Non tanto per le allusioni a cadute e quant'altro, con il dolore che la cosa ha comportato per il corridore... ma proprio perché quella ironia di cui prima parlavo (sinonimo di intelligenza) non mi è parsa in questo caso molto "sana"... per così dire, intelligente... Ci può stare una frase, ci sta la presa in giro, ma un intero pezzo impostato su una banale presa in giro è effettivamente pesante... anche alla lettura.
Magari non userei la parola "vergogna"... sicuramente l'aggettivo "superfluo"...
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