URAN. La vita dura della nuova maglia rosa

GIRO D'ITALIA | 23/05/2014 | 11:09
È andato forte Rigoberto Uran. Quella di ieri stata la migliore cronometro della sua carriera e di una vita per niente facile. La prima bici di Rigo era vecchia, rossa, di ferro e divisa in tre parti. Suo papà la fece saldare perché voleva portarlo con sé nel fine settimana. A Rigo non piaceva pedalare, ma adorava il papà e così ha iniziato a seguirlo per le strade di Urrao, la loro città natale. Quando un giorno il papà lo sorprese mentre vendeva bottiglie vuote per avere soldi da spendere al mercato, gli fece una proposta: gli avrebbe insegnato i segreti del suo mestiere - vendere biglietti della lotteria per la strada - con la promessa che lui si sarebbe diplomato.
I guai cominciarono nel 2001, anno terribile per la Colombia. Il 20 agosto Don Rigoberto de Jesus Uran uscì in bici con un amico, Rigoberto restò a casa perché doveva studiare. Da quella uscita, non tornò più. Il figlio cominciò a cercarlo disperatamente e solo il giorno dopo scoprì la verità: il padre era stato fermato ad un posto di blocco delle forze paramilitari e costretto a seguirli in montagna per rubare bestiame: si rifiutò e venne ucciso.
Mamma Aracelly cadde in una depressione senza fine e Rigoberto decise che avrebbe vegliato su di lei, sulla sorella Martha e che con la bicicletta avrebbe riscattato una vita sempre più difficile.
Tre mesi dopo, assistette ad una corsa in un parco di Urrao, la domenica successiva tornò, si iscrisse e vinse. Lo notò Josè Laverde, tecnico che lo portò in una delle migliori squadre colombiane. Studio al mattino, vendita di biglietti della lotteria al pomeriggio e allenamento la sera. Risultati sempre più importanti, quelli di Rigoberto, al punto che a 19 anni sbarca in Europa, firmando per la Tenax di Fabio Bordonali.
Viveva a Pamplona, ma alla Tre Giorni di La Panne si ruppe una clavicola e Bordonali lo portò con sé a Brescia per farlo curare. Qui conobbe Mario Balotelli, qui fu praticamente adottato da Beppe Chiodi e Melania Chiarutti, una coppia senza figli che divenne la sua seconda famiglia.
Un'altra frattura al Giro di Germania, poi in Svizzera nel 2009 la prima vittoria importante ed il passaggio alla Sky. Qui Rigoberto rivoluziona la sua alimentazione: impara a far colazione tre ore prima della corsa con un a omelette di cinque uova, prosciutto, formaggio, poi riso, tre tazze di caffè, pane e marnellata. A cena, un piatto di pasta, tonno, tre uova e frullato di proteine.
Argento alle Olimpiadi di Londra 2012, secondo dietro Nibali al Giro 2013, a fine stagione l'offerta della Omega Pharma Quick Step e la Sky che non fa nulla per trattenerlo, scegliendo di puntare su Henao...
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COMMENTI
Articolo bellissimo, toccante, ma...
23 maggio 2014 13:15 Cippy
ma, pieno di errori, troppo gravi per la mia rivista online di ciclismo preferita.
Oltre ai tanti errori e refusi causati dalla fretta di chi ha redatto l'articolo è molto grave leggere sul titolo che il padre è stato ucciso dalla guerriglia e poi nell'approfondimento dell'articolo leggere che invece è stato ucciso dai paramilitari.

Conoscete la differenza? Beh, sono proprio due fazioni opposte, una pseudo comunista mentre l'altra si considera di estrema destra.


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