LA TAPPA. Frazione breve, nuova occasione per Kittel

GIRO D'ITALIA | 13/05/2014 | 07:14
Il Giro d’Italia, dopo l’oltremodo positiva esperienza della partenza dall’Irlanda e il lungo trasferimento di rientro in Italia riparte dalla Puglia che, in termini di meteorologia, significa altro sole, altre temperature, altro mare e anche altro vento. E pure l’entusiasmo e il calore della gente del sud sostituiranno quelli – veramente sentiti, non c’è che dire – della terra d’Irlanda.
La ripresa delle ostilità dopo il giorno di riposo si prospetta, giustamente, con una tappa breve, completamente piana, la quarta tappa che unisce Giovinazzo a Bari. Nel capoluogo pugliese la conclusione avverrà con uno spettacolare circuito cittadino di poco più di otto chilometri da percorrere per otto volte che il libro ufficiale della corsa, il famoso “Garibaldi”,  presenta in questi termini: “Circuito cittadino impegnativo e articolato. Si percorrono prevalentemente viali ampi e ben pavimentati raccordati nell’ultima parte da curve impegnative. Rettilineo d’arrivo di m. 350 (larghezza m. 8), tutto in lieve ascesa”.
Caratteristiche che non dovrebbero preoccupare oltremodo il tedesco Marcel Kittel, “gran velocista di lotta e di governo”, capace di primeggiare sia con volata lunga, sia in rimonta, come ha dimostrato in modo assolutamente didascalico nelle due nettissime vittorie irlandesi. La ridotta distanza della corsa potrebbe forse favorire i pretendenti dotati di “rush” bruciante ma un po’ allergici alle lunghe distanze. La speranza non si può negare a nessuno ma le dimostrazioni fin qui sciorinate dal possente gigante tedesco non rendono improbabile, anzi…, un suo “tris”. Non c’è molta speranza fra gli ulivi che caratterizzano la prima parte del percorso per i “competitors” di Kittel.
Giovinazzo, Molfetta, Bitonto sono i tre importanti centri interessati dal percorso prima dell’ingresso e il circuito nella città di San Nicola che ritrova la corsa rosa dopo un lungo, troppo lungo, intervallo. E’, infatti, dal 1990, anno della partenza da Bari del Giro con una cronometro vinta da Gianni Bugno che poi la conservò, ininterrottamente, fino al traguardo finale di Milano che il Giro non arriva a Bari, peraltro traguardo molto frequentato nel passato. L’impresa di Bugno era riuscita in precedenza solamente a gente con i cognomi di Girardengo, Binda e Merckx, tanto per dire……
E Bari, con il suo mare, le sue bellezze architettoniche, il calore della sua gente sarà l’ideale congiunzione e il proseguimento della “Festa di Maggio” che è il Giro d’Italia da più di un secolo.

Giuseppe Figini
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