MERITO SPORTIVO. Savio: una classifica aberrante

PROFESSIONISTI | 31/10/2013 | 14:39
La classifica ufficiale “Sporting Criterion”, che l’Uci ha inviato alle squadre e che tuttobiciweb ha pubblicato in esclusiva (leggi QUI), ha ovviamente creato perplessità e promosso dibattito.  
Per cercare di capirne di più, abbiamo deciso di partire dal basso, vale a dire dalla formazione italiana peggio posizionata - la Androni Venezuela, trentaduesima, e dal suo team manager Gianni Savio.

Gianni Savio, come si spiega questa posizione?
«Intanto consentitemi di ringraziarvi per l’opportunità che mi offrite di intervenire riguardo a questa classifica che ha dell’incredibile. Premessa: a noi, come a tutte le squadra Professional, questa classifica non è mai interessata, quello che ciè sempre importato è l’ottenimento della licenza. Questa classifica era utile solo quando c’erano più di diciotto pretendenti ad una licenza ProTour, ora non serve più, visto che le richiedenti sono solo 18... Ma quando poi la clasifica diventa pubblica, è necessario specificare e chiarire, bisogna informare l’opinione pubblica che, ovviamente, non conosce nulla dei dettagli della graduatoria. Anzi, nemmeno noi non sappiamo come siano state redatte, nel dettaglio, le classifche relative alle diverse squadre. Comunque possiamo provare ad analizzarle insieme».

Partiamo.
«Questa classifica è figlia del ProTour e mi spiego subito: nel 2005 il Protour è stato presentato come una svolta epocale nel ciclismo e sono d’accordo nel dire che lo è stato, ma in senso assolutamente negativo. E questa classifica non ha nulla a che vedere con il criterio sportivo, come vuol far credere il suo titolo, ma in realtà si basa solo su un criterio finanziario ed è un retaggio del Protour. La stessa Uci si è accorta che il Protour è stato un fallimento ed ha cercato di correre ai ripari, facendone sparire addiruttura il nome. Hanno cercato, con il WorldTour, di proporre degli aggiustamenti in corso, che hanno prodotto questa classifica, che è evidentemente aberrante».

Perché un giudizio così negativo?
«Perché la classifica non si basa su quanto espresso dalle “squadre” sul campo, ma dalle “società di gestione” a seconda delle loro disponibilità finanziarie e a seconda dei movimenti di mercato. Definire originale l’assegnazione dei punteggi è usare un eufemismo».

Entriamo nel dettaglio.
«Questa classifica viene redatta in base ai contratti depositati entro il 21 ottobre: le squadre hanno obbligo di presentarne quindici, l’Uci scelgono i dieci migliori punteggi e e stila la classifica. Ma è totalmente arbitraria; noi, per esempio, il 25 ottobre abbiamo ingaggiato Johnny Hoogerland. Ma anche sui punteggi di ogni atleta c’è molto da dire».

Sentiamo.
«Vi propongo un esempio concreto. Mattia Gavazzi quest’anno ha vinto una classica come il Giro di Toscana e con questa vittoria ha conquistato 5 punti di merito. Che sono gli stessi assegnati ai corridori che occupano dall’81° al 100° posto nella classifica Europa Tour 2013, corridori che possono anche non aver mai vinto una gara, ma aver colto parecchi piazzamenti in corse di secondaria importanza. Sempre Gavazzi ha vinto l’ultima tappa del Tour di San Luis battendo Sagan e Cavendish: per quella vittoria ha ottenuto 2 punti di merito, gli stessi  assegnati ai corridori piazzati dal 101 al 150° posto dell’Europa Tour. Aggiungo che per stilare la classifica dell’Europa Tour a Gavazzi - così come a tutti gli altri corridori - viene assegnato un punteggio diverso rispetto al precedente. E siamo alla seconda classifica, ma vedrete che non è ancora finita con le sorprese».

In che senso?
«Nel senso che nella classifica del “criterio sportivo” appare una voce “malus” che colpisce quasi tutte le formazioni Professional. Confesso che ho dovuto lavorare un po’ per arrivare a capire cos’era: in pratica è riferito alla mancanza di corridori o alla presenza di un numero di corridori inferiore a cinque tra i primi 200 in una nuova classifica globale tra WorldTour ed Europa Tour. Noi abbiamo Pellizotti e Felline nei 200, quindi paghiamo 30 punti perché ci mancano tre corridori. E parliamo di una terza classifica, diversa dalle altre, che ha anch’essa dell’assurdo: se tiene conto anche dei corridori WorldTour, che sono più di 500, capirete che piazzare cinque uomini nei 200 è un’impresa per un team Professional».

Calcoli davvero al limite dell’astruso.
«Esatto. E calcoli che non danno assolutamente l’idea di quella che è la nostra realtà:
secondo il giudizio del pubblico e degli addetti ai lavori, la nostra squadra ha disputato una buona stagione con 13 vittorie tra le quali corse di prestigio in Italia e all’estero. Poi leggono la classifica e ci vedo  trentaduesimi... Per questo è necessario spiegare, per difendere l’immagine della nostra società, che viene notevolmente danneggiata. Poi, se mi permettete...».

Dica.
«Vorrei proporre un paragone con il calcio, che è il mio sport d’estrazione. L’Udinese che da molte stagioni è brillante protagonista della Serie A, non solo si salva ma ottiene grandi risultati e si è qualificata più volte per partecipare alla Champion’s League e alla Europa League. Bene, secondo questo originale criterio scelto dal ciclismo, l’Udinese di ritroverebbe retrocessa ogni anno perché ha sempre ceduto i migliori giocatori per esigenze di bilancio, puntando ogni volta su nuovi giovani talenti. Che, per dirla ciclisticamente, non potevano ovviamente avere gli stessi punti... di chi aveva lasciato il club. Per fortuna nel calcio l’Udinese ha continuato nel suo percorso e continua ad essere brillante. Detto questo, vorrei fare un’altra precisazione importante, perché non vorrei che il mio discorso fosse travisato. Io non sono assolutamente un fautore delle piccole o medie squadre, lo dimostra il fatto che spero di arrivare ad una grande squadra con il progetto venezuelano. Ma anche se arriverò a realizzarlo, non cambierò mai la mia filosofia e continuerò a sostenere l’importanza dell’aspetto sportivo. È giusto che il ciclismo privilegi le grandi squadre, ma il valore sportivo non deve essere negato. Come ultimo esempio, e concludo, vorrei citarne uno positivo sul criterio sportivo: a seguirne uno è il campionatio italiano a squadre, dove vince la squadra più forte e nel quale siamo arrivati secondi e migliori tra le Professional. Qui vengono assegnati punti al vincitore e poi ci sono i punti per la squadra, fatti segnare dai primi tre al traguardo: un criterio che premia il singolo e la squadra, come è giusto che sia».

Paolo Broggi
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COMMENTI
Egr. Sig Savio
31 ottobre 2013 17:42 limatore
"Ogni squadra ha visto calcolati i punteggi dei dieci corridori più importanti del suo organico tra i contratti già depositati all’Uci nella prima metà di ottobre"... non sarà il suo caso, spero, ma se i contratti più onerosi, non vengono presentati per motivi che lei conosce è chiaro che potrebbe scendere di classifica... o no?

Savio ha perfettamente ragione
31 ottobre 2013 19:23 sasa
Sono pienamente d’accordo con il signor Savio, veramente il pro tour è stata una svolta epocale ma in negativo perché ha snaturato il senso sportivo del ciclismo. Ha creato scompensi paurosi, in nome di un business che poi non c’è stato perché ora si va con il lanternino alla ricerca delle formazioni da inserire nel pro tour. Questa decisione lascia spazio a riflessioni serie. Fra doping e queste decisioni farneticanti attuate da geniali cervelloni sia sta distruggendo davvero i ciclismo, ormai oltre ai tifosi si allontanano dal movimento anche le aziende, coloro che vogliono investire in qualcosa che viene penalizzato nonostante i buoni risultati. Mi piace il paragone che viene fatto con il calcio perché squadre come la Androni o la Bardiani (che paragonerei a Bologna, Udinese e Atalanta ovvero club che si alimentano valorizzando giovani) società di ciclismo che ottengono ottimi risultati tenendo d’occhio il bilancio. Eppure con i criteri stabiliti da qualche genio ingrippato, queste squadre rischiano di ritrovarsi… retrocesse. Retrocesso è invece il ciclismo di questa Uci che fa perdere passione e credibilità. Non se ne può più davvero…Vadano a svolgere attività campestri (a zappare), è meglio.

savio + broggi
1 novembre 2013 17:17 superpiter
Coppia esplosiva...

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