Bettini, fantastico oro olimpico

| 14/08/2004 | 00:00
Oro, oro, oro. Paolo Bettini è il campione olimpico di Atene 2004. Era il grande favorito dei bookmaker e degli esperti, era l’uomo più atteso e curato, era il faro della corsa. e ha vinto, con l’aiuto e la collaborazione di una nazionale perfetta, implacabile, esemplare. Che bello, che bello vedere Paolo Bettini baciare sul traguardo il suo portafortuna, quello con le foto di sua moglioe Monica e della loro piccola Veronica; che bello vedere le lacrime di Paolo mentre Luca Paolini lo stringe in un abbraccio; che bello vedere tutti i campioni del ciclismo mondiale andare a complimentarsi con Paolino, Zabel che lo abbraccia, McEwen e Ullrich che andavano a cercarlo, tutti che volevano stringergli la mano; che bello, che bello, che bello. La corsa. Nel caldo torrido di Atene la gara si infiaamma al giro di boa con l’azione della Gemania di Jan Ullrich che comincia a setacciare il gruppo. La Spagna vince il premio della sfortuna: dopo due chilometri cade Astarloa e si ritira (per fortuna nessuan frattura ma solo contusioni), poi si ferma anche Palacios, coinvolto nella stessa caduta, e nel finale finisce a terra anche Freire, pure lui costretto al palo. Il primo azzurro ad essere chiamato al lavoro è Cristian Moreni che stoppa fughe su fughe, bloccando via via Etxebarria, McEwen, Van Heeswijk, Elmiger. Poi è Nardello a far da stopper finché a tre giri dalla fine sono Paolini e Bettini a salire in cattedra. Il toscano scatta in salita e comincia a far male, il lombardo marca tutti, va in avanscoperta, affianca il compagno in maniera perfetta. Nel penultimo giro, Bettini attacca ancora: cede Vinokourov, cede Valverde, cede Ullrich e solo il portoghese Paulinho resta con il nostro alfiere. Fuga a due, fuga vincente: cambi perfetti, andatura veloce, divario sempre più ampio. Sul rettilineo finale, Bettini e Paulinho rallentano, si controllano, si marcano, si voltano per vedere se arriva Merckx alle loro spalle. Poi Paulinho parte all’improvviso, Bettini sembra sorpreso ma è questione di tre pedalate, poi il portoghese viene passato a velocità doppia e Paolo Bettini va a cogliere un fantastico oro olimpico, dodici anni dopo l’impresa firmata dal compianto Fabio Casartelli a Barcellona ’92.
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