Bettini: un oro per imitare Chechi

| 11/08/2004 | 00:00
Il Grillo e' partito per Atene insieme agli altri quattro azzurri: 37 gradi hanno accolto la nazionale di ciclismo giunta da Falconara con un volo privato. Il clima quindi e' gia' infuocato. Ieri a Castelfidardo si e' ritirato dopo 175 km lasciando a Nardello e Moreni il compito di rintuzzare l'attacco palese di Cunego all'orgoglio della Nazionale. Ma Paolo Bettini sulle Olimpiadi ha le idee molto chiare: ''Quando mi hanno chiesto se avessi preferito una Giro delle Fiandre ad un oro olimpico non ho avuto dubbi: Atene. Ma se mi avessero chiesto il cambio con il Mondiale avrei avuto piu' dubbi - ammette Bettini, capitano azzurro ai Giochi - Per un corridore vincere un Mondiale e' qualcosa di particolare, ma lo e' anche il fascino di una vittoria olimpica, perche' ti proietta nella storia vera del tuo paese. E allora dico che vado ad Atene pensando a Jury Chechi: vorrei proprio diventare quella perfezione sportiva che e' Chechi. E' la vera icona dello sport italiano e sono state le Olimpiadi a farlo diventare cosi' importante - insiste Bettini - Io vorrei vincere la medaglia d'oro ad Atene per diventare come lui''. Gli azzurri nel tardo pomeriggio andranno a visionare il percorso con Ballerini e dare cosi' inizio all'avventura dei Giochi: lo sgarbo di Cunego a Castelfidardo e' alle spalle, ma Bettini sul veronese ha le idee chiare: ''Diventera' un grande anche nelle Classiche di un giorno, ma ora si concentrera' sul Mondiale di Verona, cosi' come da programmi con Ballerini. In merito al percorso di Atene sono convinto che diventera' piu' duro rispetto a Sydney, piu' selettivo, e di conseguenza piu' facile da gestire. Quando si resta in pochi, e forti, le cose sono chiare''.
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