POVERO MARCO...

DOPING | 01/07/2013 | 09:13
Povero Pantani: nemmeno nell’aldilà riesce a trovar pace. Nel doping retrò, ultima moda che il Tour lancia in occasione del suo centenario, finisce anche il suo nome. Lo evoca la popolare Equipe, il più importante quotidiano sportivo di Francia essendo anche l’unico. Intervistando Pat McQuaid, grande capo del ciclismo mondiale, gli chiede cosa ne sarà della vittoria ottenuta dalla buonanima sulle strade gialle nel ’98 nel caso in cui anche il Pirata fosse compreso nella lista dei ciclisti che, in base alla revisione dei controlli dell’epoca disposta di recente dal senato francese, risultano aver usato sostanze vietate. Risposta: ‘Pantani potrebbe esser cancellato dall’albo d’oro’. 

Prima osservazione: la lista verrà resa nota il 18 luglio, giorno in cui il Tour scalerà due volte l’Alpe d’Huez, montagna sacra per il ciclismo e anche per l’epopea di Pantani. Fino a quel giorno, non sapremo se in questo famigerato elenco il campione romagnolo c’è. Al momento, insomma, McQuaid si è limitato a rispondere come un qualsiasi funzionario dell’erario al quale viene chiesto: se uno evade il fisco, rischia la multa?

Seconda osservazione: è quantomeno bizzarro che il ciclismo continui a tirare righe sugli albi d’oro colpendo a casaccio. Dopo aver cancellato i sette Tour di Armstrong, minaccia di fare altrettanto con Pantani, senza avere ancora la certezza della sua colpevolezza. Peccato che McQuaid non spieghi come mai sia ancora al suo posto la vittoria di Bjarne Riis, che senza bisogno di inchieste o altre sollecitazioni giudiziarie qualche anno fa ha pubblicamente ammesso di aver conquistato la Francia nel 1996 grazie a una benzina speciale e tristemente popolare come l’epo. Né risulta che sia stata chiesta la restituzione del suo trionfo giallo a Jan Ullrich, entrato pochi giorni fa nel club di chi ha confessato il doping.

Terza osservazione: è spiacevole, oltre che fuori dai tempi consentiti dalle norme, rispolverare un passato lontano. Coinvolgere chi non c’è più e non è in grado di difendersi è perfino sgradevole. Dovesse essere in questa lista che tanto eccita la fantasia dei francesi, Pantani vedrebbe attribuire alla sua tragica storia il capitolo che mancava: mai, nella sua carriera, è stato trovato positivo ad un controllo. Succedesse a quindici anni di distanza, non cambierebbe comunque il senso di quel Tour: avendo battuto due corridori come Ullrich e Julich che facevano uso di doping, Marco avrebbe corso alla pari, senza rubare nulla a nessuno. E anche per questo meriterebbe di esser lasciato riposare in pace.

da «Il Resto del Carlino» del 1 luglio 2013 a firma Angelo Costa
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COMMENTI
santa inquisizione
1 luglio 2013 09:39 TPXP
questa è la caccia alle streghe del 2013 invece di spendere soldi e risorse per il fututo si spendono per il passato...il senato francese chieda alla spagna di non distruggere le sacche di sangue di fuentes invece di chiedere stranamente solo i nomi di quell\'anno! è una vergogna! F.c.i. associazione dei corridori ma dove c...o siete? e scusatemi il termine! non vi siete rotti di essere additati come gli unici dopati ti tutti gli sport? ribellatevi! alzate la voce! BASTA!!!

1 luglio 2013 10:06 foxmulder
Chi ha vinto dopo Marco ha confessato. Chi ha vinto prima di lui ha confessato. Vista la fine che ha fatto questo povero ragazzo un elegante sottinteso mi sembrava più appropriato visto che ha pagato i propri sbagli con la vita...

1 luglio 2013 10:16 angelofrancini
Grazie Angelo!
Qualche volta sono entrato in rotta di collisione con i tuoi scritti. Oggi condivido tutto.
McQuaid farebbe bene ad ammettere che per rimanere alla presidenza dell\'UCI ha taroccato le sue credenziali: prima irlandese, poi svizzero. Mentre dovrebbe ammettere che l\'unica verità: sono un mercenario! Anzi essendo ancora in Corsica: un legionario (con rispetto per quelli veri).
Però permettimi una considerazione: é vergognoso come gli atleti permettano a tutti di sputargli in faccia.
Se a loro sta bene così, è segno che forse se lo meritano!
Perché forse non hanno le p...e per far sentire la loro voce: non contro il doping, che devono combattere fermamente, ma per avere almeno quel minimo di rispetto da parte di quei dirigenti che con la loro fatica guadagnano dal ciclismo molto più di loro (DYNASTY MR PAT).
Ragazzi sveglia e fatevi rispettare.
Scioperate contro queste dichiarazione: anche al TOUR.
Avrete più rispetto nell\'opinione pubblica.

1 luglio 2013 10:30 Romario
McQuaid. Ma i suoi parenti non sono finanziatori di un chiaccherato medico che ha trasferito la sua attività in Suisse?
Non ha la statura morale per parlare di niente: dovrebbe parlare solo in questura, poer rendere dichiarazioni spontanee.

1 luglio 2013 11:43 digonla
SUL GRADINO PIU' ALTO DEL PODIO ... PER SEMPRE.


Per il resto: a tacere d'altro, prima di nominare il Pirata, quell'mino piccolo piccolo, che sciacquasse la bocca.

I corridori devono protestare, le squadre devono protestare
1 luglio 2013 12:18 ruotone
Concordo sul fatto che questo sport, che i protagonisti di questo sport sono ormai senza attributi e dignità. Anche se non lo vorrei pensare, perché sono fiducioso sino all'ultimo.
Come fanno a non capire che la pubblicazione di quella lista è uno scempio del diritto, del rispetto umano ed anche della loro dignità?

Il ciclismo ha il diritto, il pieno diritto di chiedere rispetto per il percorso difficile che sta compiendo, e che altri sport nemmeno si sognano, anzi pregustano lo spazio concesso dal morente ciclismo.

Ragioniamo nel profondo: quale utilità ha la pubblicazione di quella lista?
Nessuna, sforzatevi a trovarla e non vi riuscirete. E\' possibile chiederne conto al senato ed al governo francesi?
La maggior parte dei \"positivi\" (che tali non saranno mai in assenza di controanalisi) saranno italiani (erano un quarto dei partenti 1998) e da quella lista chi uscirà a pezzi saranno gratuitamente il ciclismo ed il nostro paese, quindi il ciclismo italiano.
Ed il baffo dorme. Guai a contraddire il suo candidato McQuaid, a cui stenderà tappeti rossi nei prossimi congresso e mondiale fiorentino.

Quanti che si mangeranno le mani per averlo confermato? Bisognava pensarci prima. Adesso ciclismo italiano ne devi pagare le conseguenze.
E PAGHERAI CARO, MOLTO CARO :-(

a Foxmulder: Marco è morto non per errori suoi, ma per errori di tutti noi. Abbiamo sacrificato intere generazioni lasciando i ragazzi in mano a dirigenti dopatori, a cui poi, anni dopo, abbiamo affidato le politiche antidoping consentendogli di cambiare faccia e vestito.
Se non ci ribelliamo a questo obbrobrio finiremo per far morire Marco per la seconda volta. E questa volta non avremo più scuse.

Caccia alle streghe
1 luglio 2013 13:36 Psicologo
Non riesco a capire questo ostinato accanimento per il doping del passato. Non ha alcun senso questo accanimento terapeutico. In fondo sono stati proprio gli stessi organismi che oggi si ergono pomposamente a crociati nella lotta al doping che, negli anni '90, introdussero i limiti al doping presunto, ma raramente accertato. Avanti di questo passo cancelleranno interi albi d'oro...assurdo.
Un'ultima cosa: nessuno mai potrà cancellare le emozioni di quel Tour del '98, distrutto dai casi Festina e Tvm e salvato dall'oblio mediatico proprio dal campione di Cesenatico.

1 luglio 2013 13:52 angelofrancini
A Ruotone.
Non condivido che si cerchi se Marco è morto per colpe sue o colpe di altri: in tal modo si introduce un concetto sbagliato e troppo semplice.
Marco è morto perché è entrato in quella spirale che ti avvinghia quando il mondo ti crolla sulla testa.
Questo è capitato a Lui: la spirale che dopo Campiglio ha iniziato a stringersi attorno a Lui lo ha avvolto, purtroppo, con un’immagine che ricorda un bellissimo Trofeo del mondo ciclistico.
Il trofeo “Senza fine” che viene consegnato al vincitore del Giro d’Italia: quella è stata la sua più epica battaglia che, purtroppo,lo ha visto uscire sconfitto, in primis sul piano mentale.
Per ritornare ai fatti in discussione ritengo che oggi non abbia alcun senso usare dati ottenuti in modo fraudolento e contro qualsiasi legge: credo che anche in Francia non sia permesso fare questo tipo di riscontro su soggetti senza che gli stessi siano imputati di ben più gravi ed infamanti reati.
Ma all’UCI, ed anche alla FCI, tacciono! Sanno parlare solo se esce un Di Luca positivo!
Certo più si parla dei corridori, più si parla del problema doping e su tutte le altre b…le che giornalmente ci propinano, più riescono a distogliere l’attenzione dai loro affari nel mondo del ciclismo.
Non per nulla tutte le organizzazioni Mondiali (ONU, CROCE ROSSA, FEDERAZIONI SPORTIVE INTERNAZIONALI, ecc.) hanno la sede in Svizzera: è il più grande ed anonimo paradiso fiscale del mondo!
Una volta che il Congresso annuale dell’UCI (in occasione dei Mondiali) approva il bilancio della stessa, i conti vengono portati al Centro Mondiale del Ciclismo ed archiviati nella stufa che scalda appunto la sede di Aigle, con buona pace di tutti (governo elvetico incluso).
Comunque i corridori possono essere i principali colpevoli (per un verso) ed artefici (per molti altri) della loro riscossa: devono prendere in mano loro la situazione e non permettere a questi di parlare.
Imparino dal basket americano: sono stati fermi una stagione (e gli interessi propri di quel solo campionato) sono di gran lunga maggiori di quelli dell’intero movimento professionistico mondiale.
Ci vuole solo poco: come da una corsa, basta PARTIRE. L’arrivo vi aspetta e sicuramente chiunque vincerà, vincerà per TUTTI voi. Dai ragazzi tocca a voi correre questa corsa.

che senso ha?
1 luglio 2013 13:57 lupin3
Al di là del non-sense di tutta la vicenda, ecco l'ordine d'arrivo di quel tour...
vai McQuaid: "dunque...il primo no perchè non mi va, il secondo...vabè lasciamo perdere... terzo e quarto stendiamo un velo pietoso... quinto devo chiedere al mio amico Hein, e se dessi una grande gioia ai francesi assegnando quel tour al sesto classificato??? ah no, era della US Postal... settimo men che meno... ottavo e nono sono italiani, meglio di no... decimo mi sta antipatico il papà... beh, ci penserò dai, magari chiedo a Biarne"

Buffone!!!!!!!!!!!!!!!! Pantani per sempre Giro-Tour 98!!!


1 Italia Marco Pantani Mercatone Uno 92h49'46"
2 Germania Jan Ullrich Deutsche Tel. a 3'21"
3 Stati Uniti Bobby Julich Cofidis a 4'08"
4 Francia Christophe Rinero Cofidis a 9'16"
5 Paesi Bassi Michael Boogerd Rabobank a 11'26"
6 Francia Jean-Cyril Robin US Postal a 14'57"
7 Svizzera Roland Meier Cofidis a 15'13"
8 Italia Daniele Nardello Mapei-GB a 16'07"
9 Italia Giuseppe Di Grande Mapei-GB a 17'35"
10 Belgio Axel Merckx Team Polti a 17'39"

OGNI AMBITO
1 luglio 2013 14:39 geom54
DI ATTIVITA' annovera nei punti chiavi, senza causa ne parte, i propri SINISTRI abissali ignoranti (ignorano tutto su tutto di tutti, lo sanno, ma pensano di non darlo a vedere);
anche il ciclismo purtroppo ha i suoi immeritati SINISTRATI.

Domanda agli amici forumisti
1 luglio 2013 15:14 pickett
In considerazione dei commenti che avete postato:secondo voi i corridori dopati vanno sanzionati solo se sono stranieri?Se sono italiani,mi pare di capire dai vostri discorsi,fanno bene a doparsi,e se vengono beccati non vanno puniti.Giustissimo togliere il Tour a Armstrong,Ullrich,Riis,a Pantani invece no.Ho capito bene?

@pickett
1 luglio 2013 16:32 foxmulder
Risposta alla tua domanda: no! Per quanto mi riguarda hanno fatto una caxxata anche a toglierli ad Armstrong. Poi, per amor di precisione: a Ullrich e Riis non tolto un bel nulla. Riis, pur essendo reo confesso, ha goduto di una prescrizione. A Ullrich non mi pare sia stato tolto il titolo.
Infine ti spiego anche perché ritengo che nel caso Armstrong sia stata fatta una caxxata, proponendoti un'altra domanda: vogliamo parlare dei Tour di Indurain (prima) o di Pereiro (dopo)? E i secondi classificati (anche "nostri": Chiappucci, Basso ecc. ecc.)? E i terzi? E i centotrentaquattresimi? Tra le tante minkiate che ha sparato McQuaid nella sua purtroppo lunga carriera, forse la meno fragorosa era quella dell'amnistia. Un bel "tombale" per dimenticare il passato ed investire risorse nel presente e nel futuro. Questo è il mio modesto parere.

@Flying Pickett
1 luglio 2013 17:52 ruotone
Premesso che sottoscrivo quanto detto da Foxmulder sulla stupidità della rimozione dei titoli, c'è una differenza sostanziale fra chi assumeva sostanze e chi ha organizzato la più "sofisticata" organizzazione a delinquere sportiva (scoperta) per il doping personale e di squadra, con la complicità dei vertici di questo sport.

Per ruotone
2 luglio 2013 23:21 Monti1970
Però ci ha rimesso solo Armstrong e invece,i vertici di questo sport , come dice lei ,non sono stati toccati, perché? Mi domando: non sarebbe meglio restituire le vittoria a Armstrong e lasciare gli altri ordini d'arrivo come sono? Altrimenti andrebbe tolto il tour anche a Pantani, la legge deve essere uguale per tutti

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