| 29/01/2006 | 00:00 L'aria di Francia solletica la memoria di Dario Pieri che, proprio al di là delle Alpi, il 13 aprile del 2003, conquistò il piazzamento più prestigioso della sua carriera. Sul traguardo di Roubaix, il corridore fiorentino arrivò secondo alle spalle del belga Van Petegem.
Ricordi neppure tanto lontani, che riaffiorano alla vigilia dell'esordio ufficiale di Pieri, guarda caso proprio in terra francese: "Non ho voglia di guardarmi alle spalle - spiega il Toscano - quella resta una bella pagina della mia carriera sportiva, ma questo è il momento di guardare solo avanti,
di scriverne altre di pagine così".
E si riparte martedì prossimo dal Gp di Marsiglia, nel vernissage
stagionale, che vedrà il team Lpr in gara anche con Contrini, Ermeti, Gavazzi, Khalilov, Konyshev, Maccanti e Maserati: "C'è l'emozione che aleggia su ogni debutto - prosegue Pieri - sarà importante riuscire subito a conquistare qualche risultato, perché se vinci subito corri anche più rilassato, senza le pressioni e le ansie di chi le vittorie deve cercarle a tutti i costi. Abbiamo gli uomini per fare bene, adesso dipende solo da
noi".
E tra quei "noi" c'è anche un Pieri che, sul piano fisico e mentale, sembra un corridore ritrovato: "Le sensazioni sono buone - conclude - e anche la gamba risponde nel modo giusto. Qui al team Lpr ho ritrovato stimoli che avevo ormai dimenticato. Non ho alibi né attenuanti: se va bene il merito è del gruppo, se va male la colpa è solo mia".
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