VERSO L'8 GENNAIO. Tomaselli:«In emergenza, occorre buon senso»
| 20/12/2012 | 12:43 Dopo l'appello lanciato da tuttobiciweb (/index.php?page=news&cod=54954&tp=n) si è aperto il dibattito riguardante le wild card del Giro d'Italia 2013. Nella situazione d'emergenza che sta vivendo il ciclismo di casa nostra, la corsa rosa dovrebbe proseguire nella sua mira internazionale o rivolgere un occhio di riguardo verso le squadre italiane? Abbiamo posto questo interrogativo a stimati colleghi e uomini di ciclismo, fino al fatidico 8 gennaio vi proponiamo una ad una le loro risposte. Oggi rendiamo nota quella di Paolo Tomaselli, prestigiosa firma de Il Corriere della Sera.
«Una tutela a prescindere delle formazioni italiane al di là della qualità e degli investimenti non mi trova d'accordo perché mi sembra un discorso anacronistico per il ciclismo di oggi. Che la nostra corsa a tappe più importante debba tenere in considerazione maggiormente i team italiani però non è per niente una cattiva idea, considerato il momento delicato che stiamo vivendo e il rischio concreto di vedere altri team fare la fine dell'Acqua&Sapone. L'anno scorso è stata molto discussa la scelta di invitare la tedesca NetApp che in realtà in corsa non è neanche andata malissimo, ma non credo abbia lasciato chissà quale grosso impatto sul pubblico. Quest'anno opterei per una scelta meno netta in favore del marketing, premiando comunque le squadre più volenterose e con le carte in regola. Sono d'accordo nel premiare le formazioni italiane che danno segnali chiari, quanto a una scelta legata alla creazione di puntelli per il ciclismo e la corsa rosa in mercati stranieri. Ridurre il numero dei corridori per squadra per poter allargare il numero degli inviti mi sembra una soluzione di buon senso, ma non so se sia percorribile per questioni di tempistica e burocrazia. Chiedere una deroga in questa direzione per accontentare tutti o quasi potrebbe essere utile anche agli organizzatori per risolvere il problema legato alla Katusha, la cui esclusione dal World Tour sballa i loro stessi conti. Personalmente prevedo che sia difficile che i due posti disponibili verranno concessi a due team italiani, credo sarà più probabile che una wild card andrà a una squadra italiana e una ad una straniera». 3° puntata - segue
squadre di 6 o 7 corridori e problema risolto, nonchè corsa più spettacolare (vedi olimpiadi e mondiali). Ma le regole e la burocrazia, si sa, sono fatte per creare problemi ad arte, togliere spettacolo, e dare più potere a chi ne ha già (UCI in questo caso). Até mais
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