GIOVANISSIMI. La Cotignolese e un caso che fa discutere

| 10/12/2012 | 13:27
Riceviamo e pubblichiamo:

La S.C. Cotignolese è stata assolta per un cavillo, ma l’infrazione, in verità, non esiste.

I fatti.
La s.c. Cotignolese in data 23 settembre 2012 ha organizzato la sua ottava ed ultima gara stagionale giovanissimi sul classico circuito protetto presso il Parco Pertini a Cotignola. Ci sono stati 199 iscritti e 168 partenti.
Tutto bene, tutto bello, tutto molto divertente; la manifestazione si è sviluppata nel gioco e nel divertimento, ma ahimè alla fine la nota dolente.
Il Commissario di Gara ci informa e ci evidenzia che ha emesso un rapporto punitivo nei nostri confronti, in quanto non avremmo osservato il regolamento FCI, in particolare l’articolo 25 (mancata osservanza delle norme sulle premiazioni).
Sul momento non siamo riusciti a capire quale tipo di violazione avessimo commesso. Dopo 30 giorni ci è stato notificato dal giudice sportivo regionale una multa di 30 euro.
Noi, convinti di non aver commesso nessuna infrazione sportiva, ci siamo rivolti all‘avvocato Celestino Salami ed abbiamo impugnato la sentenza davanti la Commissione Disciplinare Regionale Emilia Romagna.
In data 01.12.2012 si è svolto il processo presso la sede del Comitato Regionale Emilia Romagna a Bologna e nel pomeriggio inoltrato è stata emessa la sentenza dalla Commissione Disciplinare Regionale, composta da 3 avvocati e un ragioniere: la S.C. Cotignolese è stata assolta per un cavillo, in particolare il giudice sportivo regionale, GSR, avrebbe notificato alla Cotignolese l’addebito dell’infrazione solamente tramite l’annotazione della norma violata, dimenticandosi di specificare la descrizione del fatto violato e per questo motivo il provvedimento del Giudice è stato dichiarato illegittimo.
Noi però, non avremmo voluto l’assoluzione per un cavillo giuridico-sportivo, bensì per non aver commesso l’infrazione contestataci illegittimamente.
Abbiamo richiesto al CRER copia del verbale redatto dal Commissario di Gara che ci ha punito in quella famosa domenica del 23 settembre u.s. e abbiamo scoperto che il giudice, nel suo rapporto, ha scritto che la Cotignolese avrebbe fatto distinzione di premio tra i primi 5 e tutti gli altri, in particolare avremmo regalato “un arco giocattolo di dimensioni proporzionali al piazzamento” precisando che così facendo avremmo infranto le regole della FCI.

Qui viene il bello
Letto e riletto il regolamento, sia l’art. 25 del regolamento giovanile nazionale FCI sia l’art.10 del regolamento regionale FCI, non c’è nessun cenno che la società non possa omaggiare i primi 5 di ogni categoria con gadget diversi, ma il regolamento dice espressamente “è consentita l’assegnazione di premio o gadget di basso valore economico (i nostri premi avevano un valore di 2/3 euro) da consegnare a tutti i partecipanti”, esattamente quello che noi avevamo fatto quella domenica. Premiando tutti i partecipanti con 1 Kg di prugne alla consegna del numero e a fine gara premio incentivo per tutti con giochi (disco centro con freccette, clavette da baseball con pallina e confezioni di frutta secca) e prosciutti per la società più numerosa e miglior punteggio.
Il regolamento non fa alcun cenno, non fa menzione alcuna che i premi debbano essere tutti uguali e che sia vietato il podio (anche se alla nostra gara, quest’ultimo, non era presente).
Noi abbiamo semplicemente chiamato i bambini premiandoli tutti 168, ed esattamente come il giudice li ha classificati esponendo l’ordine di arrivo come stabilisce la FCI e che nessun regolamento vieta!

Morale
La Commissione Disciplinare Emilia Romagna ha assolto sì la S.c. Cotignolese per un cavillo, ma non ha potuto fare altro, in quanto l’infrazione contestata dal giudice non esiste!!! Così facendo, ha salvato anche l’onore del giudice.
La S.C. Cotignolese, nelle settimane precedenti al processo, aveva inviato una lettera, riservata personale, al presidente regionale, sig. Balboni Davide, comunicandogli che se nel prossimo futuro non fosse stato chiarito questo assurdo regolamento, non condiviso e soprattutto non digerito dalla base, nonostante le 8 gare organizzate quest’anno, la nostra società non avrebbe più organizzato gare per la categoria giovanissimi, né ludiche né promozionali, auspicandoci un nuovo regolamento, condiviso dalla maggioranza delle società che svolgono attività promozionale giovanile di base.

«Ho vissuto una vita in bicicletta, prima come atleta, poi come D.S. ed ora come Presidente di società:  non è accettabile che si faccia scempio di una categoria fondamentale per la promozione del ciclismo tra i bambini, vietando addirittura le premiazioni individuali. I giovanissimi sono il futuro del nostro ciclismo per questo gareggiare per loro deve essere una festa e per questo ritengo che anche le premiazioni abbiamo la loro importanza: perché i ragazzi sono i primi a conoscere il proprio valore in bicicletta e per tanti di loro anche la coppa per un decimo posto rappresenta un obiettivo che li stimola ad impegnarsi e a migliorare. La mia prima coppa ce l’ho ancora in casa: con quella coppa è iniziata la mia storia in bicicletta. Qui mi sembra che si voglia trasformare uno sport individuale in uno sport di squadra ma il vero problema è che lo si vuole fare senza alcuna motivazione tecnica o psicopedagogia realmente fondata. Da dieci anni questa categoria è in forte espansione,( chissà perché in questa stagione c’è stata una diminuzione secca del 10% su tutto il territorio nazionale) nonostante le nascite continuino a diminuire non c’è alcun problema di numeri per quanto riguarda i giovanissimi. Se poi i ragazzi arrivati agli esordienti ,allievi  decidono di smettere (in proporzione con tutti gli altri sport) questo fa parte di un percorso che andrebbe analizzato molto attentamente con analisi molto approfondite, anche se  nella vita non possono essere tutti dei corridori o sportivi, abbiamo bisogno anche di operai, dottori e professori. Pare che il problema reale di questo cambiamento culturale sulle premiazioni sia l’esasperazione di alcuni genitori e di alcuni direttori sportivi, allora che si prendano provvedimenti su di loro ma non si vada a penalizzare i ragazzi che si impegnano ogni settimana e hanno diritto a ricevere un premio. Oltretutto le classifiche continueranno ad essere stilate e l’esasperazione certo non calerà perché si sono cancellate le premiazioni individuali. Una scelta radicale quella della federazione che contesto sia nella forma che nel contenuto, soprattutto se si applica solo nel ciclismo. Quello che fa più male è vedere il lavoro di tanti appassionati spazzato via in questo modo. Le piccole società, come ad esempio la S.C. Cotignolese, che sono anche le più preziose perché portano avanti la propria attività nonostante le mille difficoltà della vita quotidiana, non avranno mai un riconoscimento, perché nella premiazione a squadre, a pesare saranno soprattutto quelle più numerose. Questa decisione è frutto di una Federazione miope, ormai lontana dalla base, che non si confronta con i problemi reali del ciclismo. Basterebbe aprire il dibattito (come fece l’Avv. Salami con i “Confronti” durante il suo quadriennio) ascoltare le società, fidarsi dei dirigenti che con coraggio e generosità mettono in bicicletta tanti bambini e, certo, si sarebbe trovata una soluzione migliore.  Nonostante questo regolamento assurdo continueremo a fare ciclismo con i più piccoli sperando che prima o poi i nostri dirigenti comprendano di aver imboccato una strada senza uscita».

Il Presidente S.C.Cotignolese
Gian Domenico Marangoni
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COMMENTI
Ha ragione Marchegiano
10 dicembre 2012 14:34 senzarotelle
Troppe regole imposte dall'alto alle Società che fanno. Nessuno le ha ascoltate....
Il programma elettorale di Marchegiano ha grosse novità per la base.... leggetelo

Ma pensa te...
10 dicembre 2012 15:31 Fra74
..forza COTIGNOLESE...lunga Vita sportiva a VOI, me la ricordo questa società fin dai tempi del 1984 (ai tempi del G.S. GIANNINO PIERALISI di JESI (AN)), l'Emilia Romagna dovrebbe essere ORGOGLIOSA di una realtà simile...Forza Presidente...non vi abbattete!!!!
Francesco Conti - Jesi (AN).

buonsenso
10 dicembre 2012 16:34 gianni
Non è il caso di metterci un po' di buonsenso nella già farraginose procedure burocratiche?
saluti
Gianni Cometti

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