GIRO DI PECHINO. Esclusi tutti i giapponesi, la Argos rinuncia
| 27/09/2012 | 09:46 Il ciclismo - e lo sport in generale - si trovano una volta ancora a fare i conti con la politica. Argomento, il Giro di Pechino, i cui organizzatori hanno messo alla porta tutti i giapponesi: corridori, giornalisti e persino gli ispettori antidoping. A seguito della decisione, la Argos-Shimano ha deciso di rinunciare alla trasferta a causa dell'esclusione del suo sponsor, la Shimano, che avrebbe dovuto garantire l'assistenza tecnica all'intera corsa. Il tutto a causa delle tensioni fra Cina e Giappone che si disputano la supremazia su un piccolo arcipelago disabitato ma di notevole importanza strategica per il controllo del Mare di Cina. Forse esageriamo, ma se ci fossero rischi per la corsa, non sarebbe meglio starcene tutti a casa?
Una volta lo sport serviva per fare la pace e per far parlare i popoli di blocchi opposti.
Come siamo caduti in basso!!!! ..............e l'UCI ha dato a questi signori gare pro-tour spostando per loro gare monumento del settore per fare spazio ai loro soldi!
Credo proprio che Di Rocco sia l'uomo giusto per lo loro mire economiche!
Caro valentissimo, ...
27 settembre 2012 11:41Melampo
... sono pienamente d'accordo con te. Ma rifaccio il solito discorso: chi elegge il Presidente della FCI? I Presidenti di società; evidentemente a loro va bene Di Rocco, perchè ancora ancorati ad una mentalità feudale, in cui se voti il "padrone", poi lui ti contraccambia (forse) con piaceri. Tenuto conto dell'età media dei Presidenti di Società, questo non mi stupisce affatto. E' ancora ben lungi un ricambio (che il ciclismo temo non abbia) per cui si votano i più meritevoli, consci del rispetto delle regole (anche per noi), e non i più maneggioni, sicuri del non rispetto delle regole, a danno degli altri. Finchè queste mentalità non cambiano, si parla di aria fritta, ed ai soliti posti ci saranno sempre i soliti, con il solito modo di fare: tutto tranne che nel rispetto delle regole, ma favorendo gli amici e sfavorendo i nemici (cioè quelli che non ti votano).
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