TOUR. Pensieri e parole dei protagonisti

| 18/07/2012 | 20:10
E sono rimasti in tre, o meglio in uno e due metà. A quattro giorni, 43 km in salita e 53 a cronometro da Parigi, Bradley Wiggins può solo perdere questo Tour. All'arrivo di Bagneres de Luchon è arrivato prima di tutti i suoi potenziali rivali, eccezion fatta per il suo alter ego Chris Froome e lo splendido Vincenzo Nibali, a questo punto gli unici due che lo possono insidiare.
Se c'erano pochi dubbi ieri, ecco sul Peyresourde la conferma: solo lo Squalo è in grado di attaccare la corazzata Sky, e solo la corazzata Sky è in grado di rispondere allo Squalo.
«Ho provato una, due, tre volte in salita, ma staccare Froome e Wiggins è quasi impossibile - dirà Nibali al traguardo -. Il podio è vicino, oggi siamo stati grandi protagonisti, ma io non riesco ad essere del tutto soddisfatto. Come minimo mi manca una tappa: oggi poteva essere la mia occasione, ma abbiamo lasciato troppo spazio alla fuga e ai piedi del Peyresourde era impensabile raggiungere tutti. Devo ringraziare Ivan Basso per quello che ha fatto oggi, il suo lavoro sull'Aspin è stato fondamentale per staccare Evans e tirare il collo agli altri uomini di classifica».
All'arrivo per la prima volta in questo Tour Wiggins arriva stanco e sollevato. «E' andata esattamente come volevamo. Nibali sull'ultima salita ha attaccato, ma io e Chris avevamo immaginato una sua azione e siamo stati bravi a reagire con calma. Ho fatto una fatica bestiale e adesso sono a pezzi, ma è una grande giornata perchè l'unico rivale rimasto per la vittoria è Vincenzo. Domani sarà dura, ma Parigi è un giorno più vicina».
Detta da chi ieri si diceva certo che a pensare ai Campi Elisi avrebbe perso il Tour, questa frase è forse l'unica speranza alla quale si può aggrappare lo Squalo di Messina.  

da Bagnères-des-Luchon, Francesco Cerruti

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