BERTOLINI. Quell'addio che si strozza in gola

| 18/06/2012 | 16:09
Avrebbe voluto dare l'addio alle corse sabato prossimo, sulle strade di casa, in quella Settimana Tricolore che sente un po' sua. L'addio alle corse dopo 20 anni di professinsmo (l'esordio in maglia Carraera-Tassoni, nel 1993, ndr), a 41 anni da compiere il prossimo 27 luglio, invece «il destino beffardo mi ha privato di quest'ultimo sogno», dice Alessandro Bertolini a tuttobiciweb.it. «Stavo bene, molto bene. Anche sabato, alla Route du Sud, mi ero lanciato per rientrare su una fuga di una quindicina di corridori - racconta con la voce spezzata dall'emozione Alessandro -. Rientro sui primi proprio all'inizio di una salita. Si procede a venti all'ora, sono un po' in riserva d'ossigeno, tocco la ruota di quello davanti a me e cado pesante sulla spalla sinistra procurandomi la doppia frattura della testa della clavicola (Acromion). Ho subito capito che mi ero fatto qualcosa di importante. Sentivo molto dolore e soprattutto sentivo con la mano che c'era uan scheggia. Oggi mi sono recato subito al Santa Chiara di Trento, dove i dottori Giorgio Benigni e Roberto Zeni, che in questi anni mi hanno seguito come pochi, mi hanno consigliato di non farmi operare. Dovrò portare un tutore per 30 giorni. Intanto, però, niente italiano. Niente festa finale sulle strade di casa. Ho un magone che nemmeno potete immaginare: non volevo un addio così». Alessandro parla e racconta. Non si da pace. Aveva in mente ben altro commiato. «Certo che nella vita c'è di peggio, questo lo so anch'io, ma io mi sento ancora molto competitivo, avevo voglia di dimostrare a tutti quello che sono ancora in grado di fare in sella ad un bicicletta. E soprattutto avevo pensato e sognato un'addio molto diverso. Ora dovrò pensare a qualcosa per sabato...». Tipo? «Magari presentarmi al via ugalmente, con tanto di numero sulla schiena e manubrio della bicicletta sistemato per poter almeno percorrere un chilometro in gruppo e in mezzo ai miei tifosi. Pensate nella mia carriera mi sono spesso e volentieri fatto male, ma non mi sono mai rotto una clavicola, mi è capitato proprio ad un chilometro dal traguardo...».
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COMMENTI
Dispiace...
18 giugno 2012 16:52 Fra74
..per Bertolini, un vero peccato, sapra', comunque, festeggiare con la sua gente in altro modo...lì..glielo auguro, se lo merita....
Francesco Conti.

Il destino...
18 giugno 2012 18:19 cargoone
Vedila come un segno del destino...non devi più dimostrare niente a nessuno, la tua carriera esemplare parla da sola. Sicuramente, come hai sempre dimostrato, avresti fatto una gara d'attacco sabato, e il tricolore perde un prezioso protagonista, ma il ciclismo ed i tifosi ti ricorderanno comunque.

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