LETTERA APERTA. Basso: ho lottato, ho perso, ci riproverò

| 05/06/2012 | 09:04
Carissimi amici, tifosi, sostenitori. E’ a voi che voglio rivolgermi con questa sorta di lettera aperta, a una settimana di distanza dalla fine del Giro. Per sette giorni ho preferito rimanere in silenzio, ricaricarmi tra le mura di casa e fare il pieno di energie con mia moglie e i miei bimbi. Per sette giorni sono stato zitto e ho pensato.
Ho perso. Non ho nessuna intenzione di nascondermi e nemmeno di andare a trovare delle scuse per giustificare il fatto di essere tornato a casa senza quella maglia rosa che speravo (e in certi momenti pensavo) di fare mia. Ho perso perché altri sono stati più bravi di me, e lo sport mi ha insegnato che accettare la sconfitta è prerogativa dei grandi campioni. Stringo la mano a chi mi ha preceduto in classifica e mi ha sconfitto e faccio loro i complimenti, esattamente come altri hanno fatto i complimenti a me quando a vincere sono stato io.
Un Giro non si vince e non si perde in una giornata. Dietro a una vittoria come a una sconfitta ci sono mesi di preparazione e allenamenti, ci sono centinaia di chilometri macinati e tanta fatica. Poi ci si gioca tutto in tre settimane fatte di rischi, incertezze, equilibri sottili e tentativi. Tanti sognano di vincere, in pochi lottano fino alla fine, uno solo ci riesce. Questa è la regola dello sport che amo, questa è la regola del ciclismo.In questi giorni di silenzio mi sono guardato indietro. Ho ripensato a ogni singolo allenamento, a ogni momento della preparazione che mi ha portato alla partenza del Giro, a ogni dettaglio e a ogni particolare. Perché, lo sapete, io sono fatto così.
Ci ho pensato perché ho cercato di isolare ogni errore e di capire i motivi di questa sconfitta. E ho capito una cosa: ho la coscienza a posto, perché ho fatto tutto quello che era in mio potere per arrivare al via nelle condizioni di poter vincere. Non ho nulla da rimproverarmi e non ho rimorsi: questa è una certezza, e da questa certezza ho trovato la forza per rimettermi in sella e pensare alla prossima corsa.
Ho provato a vincere il Giro, e non ho mai nascosto la mia ambizione. Nel provarci ho accettato una grande sfida, difficile e ambiziosa: quella di vincere tre Giri d’Italia, e quella di vincere a quasi trentacinque anni. Per trovare l’ultimo corridore che ha conquistato tre maglie rosa bisogna andare indietro al 1985 e scomodare un certo Bernard Hinault, per trovare l’unico che ha vinto alla mia età bisogna arrivare fino a Fiorenzo Magni. Io ho accettato di giocare questa sfida enorme, senza paura. E ho perso, ma sapete una cosa? Questa sfida la rilancio. L’anno prossimo ci riproverò perché mi sono reso conto che mi è mancato davvero poco per centrare un risultato storico: un pizzico di condizione negli ultimi tre giorni di una corsa che era stata condotta in maniera perfetta.Certo, perché rifarei tutto. Ogni scelta, ogni decisione, ogni strategia.
Sono arrivate tante critiche a me e ai miei compagni, accusati di aver lavorato troppo nelle prime settimane per rincorrere un risultato che non è arrivato. Ma questo è Ivan Basso: un corridore che si conosce e che ha imparato a mettere in luce i propri pregi e nascondere il più possibile i difetti. Io ho sempre corso così: così ho vinto, così ho perso. E non conosco altri modi di correre, non conosco altri modi di provare a vincere. I miei tifosi lo sanno e mi apprezzano, i miei compagni hanno accettato di lavorare per me e di seguire i miei consigli, io so di avere fatto le scelte giuste: e queste tre cose mi bastano per continuare a camminare e pedalare a testa alta. I miei tifosi hanno il diritto di essere delusi, i miei compagni di essere arrabbiati. Ai primi do appuntamento alle prossime strade e alle prossime salite: aspettatemi lì, io ci sarò come sempre. Ai secondi dico che Ivan Basso sarà il miglior gregario per ognuno di loro, quando avranno bisogno di me per centrare i loro obiettivi: sarò io a tirare e chiudere sulle fughe, sarò io a mettermi a disposizione per ripagarli di tutto quanto hanno fatto per me.
Ho sentito, letto, ascoltato tante critiche. Le accetto tutte, dalla prima all’ultima: perché ho imparato a fare mio ogni consiglio e ogni appunto, per crescere e migliorare sempre. E perché rispetto il lavoro e le opinioni di tutti. Accetto le critiche di chi c’era, di chi mi ha visto e mi ha ascoltato, di chi mi ha seguito e di chi ha provato a capire le motivazioni che stavano dietro a ogni mia scelta. Solo, permettetemi, non accetto le critiche di chi mi punta contro il dito per partito preso: di chi aspettava la mia sconfitta per dire soddisfatto “l’avevo detto”, di chi prova a sfogare la sua frustrazione accusando e attaccando il corridore e l’uomo Ivan Basso.
Torno a pedalare. Perché so che non è ancora arrivato il momento del mio funerale sportivo e perché ho tanta voglia di rispondere sulla strada a quelli che pensano sia giunta la mia ora. Torno a pedalare perché so che Ivan Basso ha ancora delle cartucce da sparare, delle cose da dire, delle corse da vincere. Torno a pedalare perché è il mio lavoro, la mia vita. So di non essere solo. E so che non è ancora ora di smettere di sognare: una maglia nuova - rosa o gialla che sia - da dedicare a tutti quelli che ci sono sempre stati e sempre ci saranno.

Con affetto
Ivan Basso
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COMMENTI
Caro Ivan...
5 giugno 2012 11:43 cargoone
...Non è che all'interno del tuo lavoro, puoi migliorare la parte più debole delle tue caratteristiche?...sicuramente l'avrai curata, per carità, ma cercare di scattare, e poi scattare ancora, e poi ancora....?

Come fondo hai pochi rivali, come resistenza alle alte velocità pure, secondo me dovresti concentrare l'80% del tuo allenamento su questo aspetto che alla luce delle prestazioni e quello che ti vede più deficitario.

In bocca al lupo

Cargo

GRANDE SERIETA'
5 giugno 2012 12:11 stargate
Sulla serietà di Basso nulla da dire; altrettanto, a quanto leggo da anni, sulla sua meticolosità nel preparare e gestire la corsa. Purtroppo, però, l'età è un avversario che non si sconfigge. Oggi, a quasi 35 anni non si è atleticamente vecchi, ma -a parte che il fattore è altamente soggettivo- qualcosa la si paga comunque rispetto ad appena 2-3 anni prima. Cargoone consiglia di puntare all'eliminazione del suo punto debole, migliorare cioè la capacità di ripetere gli scatti, ma questa è una qualità che andava curata ben prima di oggi. Attualmente, penso non sia granchè migliorabile. Il forte di basso, d'altronde, è sempre stata la progressione e la resistenza a un ritmo elevato. Questa è la sua natura. (Alberto Pionca - Cagliari)

Un Uomo va accettato com'è...
5 giugno 2012 12:56 lorianoclubbasso
Da parte mia posso solo dire che un Uomo,un atleta va accettato con tutti i suoi pregi e difetti.Seguo Ivan da 14 anni,sono uno dei pochi ad essergli stato vicino anche nei momenti bui.

Quando si vuol bene lo si vuole per SEMPRE e comunque.

""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""


Loriano tifoso storico di Ivan.

Troppi "competenti" che parlano
5 giugno 2012 14:15 Passioneciclismo
Io tifo Ivan da tempo ed ovviamente sono amareggiato (e non deluso) per come è finito il Giro. Condivido il pensiero di Ivan. Ci sono troppi competenti in circolazione che sentenziano o parlano da direttori sportivi o da corridori o ex corridori navigati, non essendo nè l'uno nè l'altro. La strada ha parlato e parlerà....Ivan ha parlato coi fatti e continuerà a farlo. Noi l'abbiam tifato e lo tiferemo sempre, tutti allo stesso modo

la performance ........
5 giugno 2012 15:24 geom54
di IVAN B. è causa di ciò che meno di IVAN mi entusiasma oggi: la sua posizione sul suo mezzo di lavoro; molto anzi perfetto alcuni anni addietro; rivederSi/Lo è prioritario;
buon lavoro.

Io
5 giugno 2012 16:02 Fra74
personalmente, avrei preferito che una SUA lettera fosse scritta in occasione della squalifica per doping...dove spiegava il tutto...invece, non mi pare di averla letta in tutti questi anni...

Francesco Conti.

P.S.: Per favore, risparmiatemi dalle vostre accuse nei miei confronti perchè scrivo quasi esclusivamente di DOPING e fatti passati,ma per me questa è la realtà...
Poi, onore a questa seria lettera, ma a mio modo di vedere, sempre facile da scrivere!

5 giugno 2012 18:34 lupin3
perfettamente d'accordo con l'ultimo commento!
e poi, concedetemi la battuta... per il bene del ciclismo non riprovarci, o almeno non correndo così... senò l'anno prossimo il Giro lo vedrà ancora meno gente di quest'anno. Se hai perso correndo così quest'anno che il campo partenti non era ottimale, come è possibile vincere nel 2013 in questo modo contro avversari verosimilmente migliori atleticamente, più fantasiosi e con più coraggio dei rivali del 2012? Perchè non provare a mettersi in discussione come tipologia di corridore, possibile che sia solo una questione fisica e di caratteristiche tecniche da regolarista? Se attaccherai in discesa a 60 km dall'arrivo sarò il primo a complimentarmi. Davvero.

Lupus in fabula
5 giugno 2012 20:20 Passioneciclismo
Eccoli: nomini i "competenti" e sbucano come i funghi! perchè non vi sedete tutti in ammiraglia la prossima stagione e vi proponete come manager di Ivan Basso?

Come sempre ecco i Bla Bla Bla
5 giugno 2012 21:37 Cicloggi
Eccoli arrivati, i ds numeri 1!
Ivan, Sono sicuro che starà leggendo questo messaggio, non ascoltarli, è solo invidia, fra74 per esempio ha saputo trovare il difetto anche in una lettera impeccabile come questa. Andando a pescare cose pagate ed archiviate, un capitolo chiuso. Qua si parlava di questo giro e di questa preparazione, e di questa gara nient'altro!
Sono sicuro che saprà trarre ancora più forza dagli attacchi che la gente le riserva. Abbiamo imparato a conoscerla, è un uomo vero, un lottatore vero, uno che gli allenamenti veri, da arrivare finiti dopo 7h li fa, ma non 5 volte, se gli altri le hanno fatte 5 volte lei deve averle fatte almeno 6, anzi conoscendola 7, una in più caso mai l'avessi fatta male o comunque per sicurezza! Ne sono certo, come sono certo che tornerà a lottare, per i tifosi e per lei.
Forza forza forza la gelosia è brutta e fa dire brutte cose. Ma quando si vede che la gente ti invidia, mamma che goduria!! Si faccia invidiare un po' magari con una maglia rosa addosso!

pagate?
5 giugno 2012 22:40 true
In merito all'ultimo commento; suvvia... se Basso avesse pagato davvero, oggi non risulterebbe il vincitore del Giro 2006.
E se avesse scritto la lettera auspicata da Fra74, raccontandoci com'erano andate le cose, forse avrebbe addirittura potuto beneficiarne il ciclismo tutto.

Buona fortuna a Basso, che possa raggiungere i suoi obiettivi agonistici!

Un po' di serio...
6 giugno 2012 00:36 Tito1
Togliere il Giro 2006 ad Ivan Basso per darlo a Gutierrez che andava anche lui da Fuentes o meglio ancora, a Gilberto Simoni caramelle della zia ? un'po di serio per favore...

True si vede che sei fra74
6 giugno 2012 09:04 Cicloggi
Gente che si crea 2 profilo per difendersi. Mah.. Comunque sia almeno coerente, se attacca basso lo attacchi fino in fondo! No, invece infondo aggiunge una frase falsa che più falsa non si può come: auguro a basso di raggiungere i suoi risultati ma per piacere! Se lo pensasse davvero non sparerebbe certe cavolate!

Transustanziazione
6 giugno 2012 18:27 true
Io auguro sinceramente a Basso di raggiungere i suoi obiettivi. Anche se temo che non vincera' mai piu' una gara di buon livello internazionale.

Comunque sia, a parte alle opinioni, i numeri di Basso sono pubblicati a questo link: http://www.cqranking.com/men/asp/gen/rider.asp?riderid=16

Visitatelo, e confrontate nel grafico (in basso a sinistra) le prestaioni fino al 2006 e post.

Cordiali salumi

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