L'ALBERO DEI GIUSTI. Bartali tra i Giusti di Padova

| 28/09/2011 | 11:46
C'è anche il nome di Gino Bartali, l'indimenticabile campione di ciclismo, tra i nuovi Giusti che verranno ricordati nel giardino dei Giusti del Mondo creato a Padova per commemorare quanti hanno avuto coraggio di operare a favore degli altri contro i genocidi. Bartali aveva svolto mansioni di "staffetta" in bici durante la Guerra portando documenti utili ai cittadini ebrei di sfuggire alla persecuzione nazista tra la Toscana e l'Umbria. L'albero di Gino Bartali sarà piantato vicino a quello di altre personalità: Sofija Binkiené, Eros Borile, Vito Giorgio, Vito Misuraca, Tullo Centurioni, Fethiye Çetin, Anatole France, Gabriele Moreno Locatelli, Emilia Marinelli Valori, Chiune e Yusiko Sugihara. La Casa dei Giusti di Padova ricorda le persone che a partire dal XX secolo hanno rischiato la vita per contrastare la cultura del genocidio. Il 2 ottobre, in occasione della quarta giornata dei Giusti del Mondo, ci sarà una cerimonia solenne, la messa a dimora delle piante dedicate e la prima tappa del Cammino, un percorso di una trentina di chilometri che collega Padova al mare Adriatico, in loro onore. "Non è una cosa comune riconoscere l'impegno delle persone che con enorme coraggio hanno saputo salvare altre persone, molte volte dando la vita - sostiene il sindaco Flavio Zanonato presentando l'evento -. Questo tipo di iniziativa proposta da Giuliano Pisani e realizzata in questi anni, consente, quando si ricordano le cose drammatiche della nostra storia, di riflettere sul fatto che ci si può opporre, che il destino non è inevitabile, che anche nelle situazioni più difficili si può fare qualcosa per gli altri. Il monumento che si trova nel Giardino mostra come la follia può piegare a un ordine. Sopra, sulla collinetta, gli alberi che ricordano i Giusti e, oggi, il Cammino dei Giusti, per ricordare la storia fatta di crimini ma anche di tanta generosità". "Il Comune nell'ambito del progetto internazionale denominato Padova, Casa dei Giusti, Padua, Home of the Righteous - spiega il vice presidente del comitato scientifico Pisani - promuove il rispetto dei diritti e della dignità dell'uomo, facendosi portavoce delle persone che, ascoltando la propria coscienza, si sono opposte ai genocidi o ne hanno denunciato l'aberrazione. Il loro esempio comunica, a tutti, e in particolare ai giovani, la libertà che ciascuno di noi possiede nel momento in cui è chiamato a decisive scelte etiche. E in tal senso il motto del Giardino dei Giusti del Mondo è una frase di Hannah Arendt: si può sempre dire un sì o un no".
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