Cinque vittorie in soli 35 giorni. Non è il titolo di un libro o di un film, ma è la storia del ventiquattrenne Sacha Modolo della Colnago-Csf Inox che è letteralmente esploso come una bomba in questo ultimo periodo. Il corridore di Roberto Reverberi, reduce dal secondo posto a Londra sul percorso delle Olimpiadi dietro al “mostro sacro” Cavendish, si candida tra i protagonisti della seconda prova del Trittico Lombardo, la Coppa Ugo Agostoni che da circa un’ora si è messa in moto da Lissone, in piena Brianza. “Finalmente sono riuscito a fare buone cose. Ho fatto metà stagione disastrosa, complice anche alcuni problemi familiari; adesso sto meglio ho trovato la serenità mentale e quando io sono sereno rendo il doppio anche quando non vado… Poi in questo momento mi sta andando tutto bene, però la fortuna va e viene: dopo due bronchiti a inizio stagione ora la musica è cambiata”. Sacha al Mondiale in Danimarca? “Quello è il mio obiettivo. Da titolare o da riserva poco importa: voglio esserci a Copenaghen. E’ il mio sogno e poi a ventiquattro anni sarebbe una bella esperienza che mi tornerebbe utile per il futuro”. Cavendish si batte o non è possibile mettergli la ruota davanti? “Domenica potevo batterlo, ho perso tre o quattro pedalate all’inizio della volata che mi hanno tolto la possibilità di lottare fino in fondo e magari portarlo al fotofinish. Magari avrei perso lo stesso, ma portare fino a quel punto l’uomo più veloce del gruppo sarebbe stata una grande soddsifazione”. Il “treno” per un velocista non è tutto. Almeno questo stai dimostrando. “Certo, se non hai le gambe puoi avere tutti i treni che vuoi ma non porti a casa nulla. Personalmente non è importantissimo avere un “treno”, so gestirmi bene anche da solo”. La Colnago come Modolo: partenza lenta e poi un crescendo… “Sì, vero. Anche la squadra è partita male, o meglio non eravamo fermi ma un po’ di sfortuna di troppo non ci ha fatto raccogliere risultati. Prima nei momenti importanti stavamo sempre male, ora stiamo sempre bene. Qualcosa è cambiato!”. Il nuovo percorso della Coppa Agostoni sembra più adatto anche a corridori delle tue caratteristiche. Ti vediamo tra i primi fra qualche ora in via Matteotti a Lissone? “Sto bene, spero di non staccarmi sul Ghisallo che è lontano dal traguardo ma è sempre una salita ostica per i velocisti. D’altra parte tutto dipende da come i corridori vorranno fare la corsa: se nel circuito finale sono davanti, allora posso anche pensare di dare qualche soddisfazione al team”. Magari a Ernesto Colnago, il patron che vive in Brianza.
da Lissone, Valerio Zeccato
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