Fiab. Eco-incentivi per tutti, meno che per le biciclette
| 30/08/2005 | 00:00 Dopo gli eco-incentivi ai motorini "euro 2" il Ministero dell'Ambiente si prepara ad investire altri 40 milioni di euro nelle fonti di energia alternativa. Venti serviranno a finanziare la riconversione dei veicoli a benzina in auto a gpl o a metano, l'altra metà servirà per l'acquisto di nuove automobili a metano e a realizzare impianti per la distribuzione ad hoc. E' quanto si apprende da un articolo del Sole 24 Ore di sabato 27
agosto secondo cui tali somme vanno ad aggiungersi ai "50 milioni di euro previsti dalla legge delega per le due ruote". La Fiab chiede: non erano soltanto 25 milioni di euro gli eco-incentivi stanziati per i motorini "euro 2", risultanti dall'accordo firmato con l'ANCMA e registrato lo scorso
aprile presso la Corte dei Conti? Ma non è questo il punto.
Tali interventi del Governo, secondo quanto affermato dal quotidiano economico, verrebbero presi non solo per motivi ambientali ma anche per combattere i rincari dei carburanti che continuano a pesare sulle tasche dei consumatori. Il Ministro Matteoli, inoltre, ha dichiarato che il suoi colleghi dell'Interno e alle Attività produttive stanno valutando la possibilità di utilizzare gli incassi dello Stato ottenuti dalle "accise" sui carburanti per finanziare lo sviluppo di energie alternative, mentre "a Marghera nascerà un nuovo polo europeo per l'innovazione e lo sviluppo
dell'idrgeno", dove partiranno 25 progetti, tra i più disparati, per un valore di ben 160 milioni di euro.
Come al solito non è una questione di mancanza di risorse. Quando si vuole si sa come trovarne. Allora l'associazione ambientalista Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) ricorda al Ministero Metteoli che per inquinare meno, tutelare le tasche ma anche la salute dei consumatori, "basterebbe" incentivare l'uso urbano della bicicletta negli spostamenti
sistematici "casa-scuola" e casa-lavoro". La bicicletta è silenziosa, non consuma spazio pubblico e contribuisce al benessere psico-fisico individuale. La bici non inquina e non emette polveri sottili. Secondo i recenti dati diffusi dall'Organizzazione Mondiale della Sanità sui costi
dell'inquinamento atmosferico in termini di salute umana ed economici, il PM aumenta il tasso di mortalità legato ai disturbi cardio-vascolari e respiratori. Le attuali politiche adottate per ridurre le emissioni di polveri sottili non sono ancora sufficienti a limitare le concentrazioni e le esposizioni al PM. Anche l'OMS sottolinea che la diffusione dell'uso della bicicletta nella gestione del traffico cittadino o nella progettazione delle aree urbane, è tra le soluzioni alternative concrete al trasporto privato motorizzato.
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