Napolitano: «Mc Ewen e Boonen i più forti, Ale treno dipendente»

| 19/08/2005 | 00:00
''Devo la mia carriera al team manager Omar Piscina. E' lui che ha creduto nelle mie possibilita', quando tutti mi negavano il passaggio al professionismo. Per questa ragione, la prima vittoria quest'anno l'ho dedicata a lui''. Danilo Napolitano commenta cosi', a mente fredda, il successo ottenuto ieri nell'87/a edizione della Coppa Bernocchi, ultima prova del Trittico Lombardo. Per il velocista emergente della Lpr il futuro si chiama Lampre: ''E' stata una decisione sofferta, ma almeno da parte mia, non e' un addio'', ha detto Napolitano, ''ho scelto cosi', perche' avevo voglia di misurarmi con i grandi velocisti e, anche se il team Lpr e' in forte crescita, la Lampre mi garantiva, da subito, certi palcoscenici''. Quello al team che lo ha lanciato e' un arrivederci: ''Ho gia' detto ai dirigenti della squadra che fra qualche anno, se come credo il team Lpr andra' nel Pro Tour, mi piacerebbe tornare ad indossare questa maglia''. Nella Lampre entrera' in punta di piedi: ''Saro' l'ultimo arrivato e so gia' che dovro' ripartire da zero. Trovero' le grandi corse, come la Sanremo che e' un po' il mio sogno, ma alla Lpr lascio una famiglia, un ambiente straordinario che non so davvero se, nel corso della mia carriera, trovero' ancora''. Infine un commento netto sul panorama dei velocisti. Napolitano non nasconde le sue perplessita' su Alessandro Petacchi: ''Tom Boonen e Robbie McEwen sono i piu' forti. Petacchi? Alla Sanremo e' stato spettacolare, ma secondo me dipende troppo dal suo treno''.
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