GIRO. Prandelli: prendiamo esempio dalla fatica del ciclismo
| 09/05/2011 | 12:04 Cesare Prandelli ospite d'onore del Giro d'Italia stamane a Reggio Emilia: «Dall'azzurro al rosa, è sempre affascinante vivere lo sport da dentro, vedere da vicino tutta l'atmosfera del ciclismo, che è uno sport che regala sempre grandi emozioni. Per noi del mondo del calcio, il ciclismo è un punto di riferimento, soprattutto nelle tappe in cui i corridori fanno più fatica, perché ne fanno molta più di noi che giochiamo a calcio». Lei è un appassionato del ciclismo? «Lo sono stato per per tanti anni, oggi lo sono un po' meno, anche se negli ultimi tempi mi sta riconquistando. Anche per "colpa" di mio figlio Nicolò che è un grande appassionato e parla solo di ciclismo. Addirittura insieme al dottor Danilo Manari, ex medico di Pantani, è socio del centro Sms (che sta per Sport Monitoring Services, ndr) e collabora anche con la Colnago CSF. Quando senti tuo figlio parlare sempre di ciclismo, non puoi non essere coinvolto». Chi vincerà il Giro? «Non lo so, non sono un grande intenditore e non vorrei fare brutte figure. E poi sono un ct, devo mantenermi neutrale. Mi auguro solo di vivere con entusiasmo fino alla fine questo Giro e auguro al ciclismo di dimostrare sempre più di essere uno sport pulito».
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