Armstrong, re del Tour ma non del ciclismo

| 25/07/2005 | 00:00
Lance Armstrong re del Tour ma non anche del ciclismo. Almeno secondo due illustri predecessori del sette volte vincitore della Grande Boucle, Bernard Hinault e Miguel Indurain. Due ex che, come Armstrong, hanno legato il loro nome alla corsa a tappe francese, vincendola rispettivamente cinque volte e sei volte. Ma al contrario del texano, il francese e lo spagnolo non erano 'ossessionati' dalla corsa alla maglia gialla e sono riusciti a vincere anche altrove. ''Non si puo' paragonare con gli altri'', dice Hinault, l'ultimo francese a vincere il Tour nel 1985. ''Le bici sono differenti, gli avversari sono differenti. Armstrong era ossessionato dal Tour. Ha fatto qualsiasi cosa per farlo (vincere la gara transalpina per sette volte, ndr) e il fatto che ci sia riuscito gli da' ragione. Gli altri, finiti secondi o terzi, non contano. Loro non hanno ancora capito niente''. Ironia o verita', quella del francese? Non lasciano dubbi le parole di Indurain: ''E' il migliore della sua generazione, ma non possiamo paragonarlo con i ciclisti di altre epoche'', afferma lo spagnolo, vincitore del Tour per cinque anni consecutivi, dal 1991 al 1995. ''Armstrong ha dimostrato di essere il piu' grande corridore del Tour, ma questa e' anche stata l'unica corsa in cui ha veramente gareggiato per vincere. Ha sempre concentrato i suoi sforzi nella gara francese, usando le altre gare come semplici banchi di prova''. E Indurain, che nella sua carriera ha anche vinto due edizioni del Giro d'Italia, e' convinto che in un futuro prossimo o lontano emergera' un altro ciclista in grado di migliorare il record di Armstrong: ''Credo che ci saranno ancora due o tre gare aperte, dove piu' leader competeranno ferocemente per la vittoria. Poi arrivera' un altro leader dominante che emergera' e dara' inizio a una nuova era. Prima o poi un corridore vincera' ancora piu' Tour. Abbiamo imparato come in ogni sport i record si possano migliorare. E il ciclismo non e' un'eccezione''.
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