| 24/03/2011 | 09:05 La lotta per la salvaguardia delle radioline non è che un pretesto. Dietro, c'è molto di più. Alcune tra le squadre più importanti del mondo stanno lavorando per scavalcare l'Uci e costruire una lega dissidente sul modello di NBA, della Formula 1 o del circuito ATP. L'obiettivo dei frondaioli è un ciclismo d'élite e d'affari, guidato da un ente privato al posto del movimento odierno, universale, guidato da una federazione riconosciuta dal Cio. La cospirazione arriva da lontano e l'ultima riunione si è tenuta venerdì scorso a Milano, alla vigilia della Sanremo. Con Johan Bruyneel nel ruolo di capopopolo. Il manager della RadioShack a riguardo non parla, dice solo (nell'intervista che vi abbiamo proposto ieri, ndr) che «l’UCI tratta i manager come dei bambini». «Più volte ho sentito voci su questa idea di lega professionistica - conferma Pat McQuaid - e sembra che ci siano investitori interessati a mettere dei soldi in questa avventura. Ma non vedo come possano farlo. Il progetto si ispira alla filosofia dello sport americano, ma non è la stessa filosofia che guida lo sport nel resto del mondo. So che ci sono manager coinvolti come Johan Bruyneel e forse Bjarne Riis. Posso pensare a sei-sette squadre coinvolte, ma se ce ne fossero undici non saprei dire quali». Tra le undici ci sarebbero RadioShack, Saxo Bank-SunGard, Quick Step, Movistar e Garmin che sono le più determinate alla secessione. Jonathan Vaughters, patron di Garmin, non nasconde il suo interesse per un'organizzazione all'americana. «Al Tour, bisogna garantire una presenza a lungo termine per le squadre di alto livello» ha dichiarato alla BBC. Riis invece smentisce tutto: «Non so se questa idea sia frutto dell'immaginazione di qualcuno o che altro…». Al loro fianco troviamo Omega-Lotto (ma Philippe Gilbert non appoggia l'idea e alcuni cosponsor non hanno apprezzato il fatto di non essere stati informati dell'iniziativa presa da Marc Coucke, patron di Omega Pharma) e Leopard-Trek (con gli Schleck e Cancellara). Al contrario, Lampre e Katusha restano a fianco dell’UCI. « L’UCI gestisce i calendari, gli organizzatori gestiscono le corse e i corridori gestiscono i risultati - spiega Andreï Tchmil, manager della Katusha -. A cosa servirebbe una lega? L'atteggiamento di queste undici squadre va contro le regole elementari della democrazia. E la loro è un'azione suicida». Il manager dell'Astana, Giuseppe Martinelli, è molto tentato di unirsi al progetto. Ma ha dovuto fare marcia indietro per la reazione di Alexandre Vinokourov, che già non appoggia la lotta contro l'UCI per le radioline, che giudica inutili. Il kazako avrebbe inviato una lettera di sostegno a Pat McQuaid. La BMC si dichiara neutrale e la Vacansoleil preferisce una linea di basso profilo dopo il caso Riccò. Le squadre francesi restano schierate con l'UCI. «L'anno corso sono stato invitato a delle riunioni - spiega Vincent Lavenu, manager della AG2R-La Mondiale -. Si trattava di discussioni filosofiche, di riflessioni globali. Non siamo ascoltati abbastanza dall'UCI, è vero, ci sono delle cose da rivedere. Ma qualche mese dopo, quando ho sentito che il progetto era quello di rivoluzionare il mondo del ciclismo, mi sono tirato indietro». Per Éric Boyer (Cofidis), «questo progetto ha una base sbagliata. Il prossimo 18 aprile è previsto un incontro con l'UCI e penso che lì ne parleremo». Per dar vita al golpe, i rivoluzionari devono convincere i grandi organizzatori, che detengono i diritti televisivi. «Io non ho parlato di questo con Aso, ma il rapporto tra loro e l'UCI è buono - assicura McQuaid -. Nei quattro anni di guerra che ci hanno diviso, ci rimproveravano un sistema (il ProTour) che si ispirava troppo al modello americano. Non vedo quindi come possano sostenere questo presunto progetto che si basa proprio su un sistema americano». Angelo Zomegnan, direttore del Giro, prende tempo. «Certo che c'è un rischio di scissione con l'Uci, ma è presto per parlarne. Ho bevuto un caffé con tanta gente, ma il progetto a noi non l'ha presentato nessuno. Prima di sederci a discuterne, dobbiamo sapere esattamente di cosa si tratta». Lo sapremo presto.
da L'Equipe
LA LISTA DELLE 11 SQUADRE Le più agguerrite: RADIOSHACK (Usa) SAXO BNAK SUNGARD (Dan) QUICK STEP (Bel) MOVISTAR (Spa) GARMIN CERVELO (Usa)
Quelle che "sono in scia" OMEGA PHARMA LOTTO (Bel) LEOPARD TREK (Lux) HTC HIGHROAD (Usa) LIQUIGAS CANNONDALE (Ita) SKY (Gbr) RABOBANK (Ola)
Vedo che qualcuno sta prendendo coscienza del potere che hanno in mano gli atleti.....senza di loro si possono fare le gare? una presa di posizione decisa farebbe abbassare "le penne" all'UCI che in questi anni di danni ne ha fatti.Chiede solo soldi , calpesta il vero ciclismo e le corse storiche, va in mondi lontani dove solo McQuaid ci guadagna, fa il despota e non combatte veramente il doping.Ce n'è abbastanza per reagire.Tutti sparlano del calcio ma i calciatori si fanno rispettare.Il discorso comunque è lungo ed articolato ma l'importante è dare un segnale .
24 marzo 2011 12:16pietrogiuliani
Ma cosa volete fare....
Pensate piuttosto ai vs. corridori ed alle "esperienze" che vi siete portati dietro quando eravate corridori e che avete purtroppo trasferito ai corridori di oggi che quasi tutti sono stati beccati. A quanto ho sentito in una intervista ad Ivano Fanini, tante altre brutte storie verranno fuori a breve, compreso Contador, ecc.
Quindi, grandi generali, pensate piuttosto a fermarvi e darvi una regolata e non a creare programmi irrealizzabili.
E poi, Bugno dovrebbe pensare a far fermare tutto il gruppo al prossimo caso di doping e non per le radioline perchè in questo ultimo caso persone autorevoli come Cipollini, Vinokurov, Savoldelli e lo stesso Fanini, la pensano come l'UCI
xpietrogiuliani
25 marzo 2011 09:34limatore
ha la non facile prerogativa, che come scrive mi fà arrabbiare. Mi stupisco della sua incopetenza, non riporta mai un suo pensiero, ma per motivi che immagino, loda in continuazione i pensieri del Sig Fanini. La politica la lasci stare fuori dai blog. Ma quale è il suo legame col ciclismo ? lei è veramente convinto che tutti i ciclisti barino? e che sia giusto squalificare una persona per un assunzione involontaria? fino a che non si dimostra il contrario questi sono i fatti. Il diritto deve essere alla base di tutto.
FUORI ARGOMENTO
25 marzo 2011 13:22jaguar
Guardate che l'argomento dell'articolo è un altro!!!!!!!!
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