Bici&Mimosa, l'eterno fascino del ciclismo in rosa

| 07/03/2011 | 08:58
Ventitré anni orsono una piccola ma agguerritissima pattuglia di cicliste azzurre partì alla volta di Renaix, in Belgio, per tentare di conquistare un traguardo molto prestigioso, mai raggiunto in precedenza; vincere il titolo di campione del mondo nella cronometro a squadre. Sembrava un’impresa quasi impossibile vista la partecipazione di nazioni come la Francia, la Russia e gli Stati Uniti, eppure Monica Bandini, Roberta Bonanomi, Maria Canins e Francesca Galli riuscirono nell’impresa anche grazie a 120 giorni di ritiro azzurro, come ha spiegato il ct di allora Mario De Donà: “Oggi come oggi sarebbe impossibile”, ha sottolineato l’azzurra Noemi Cantele, testimone di un ciclismo femminile molto cambiato da quei tempi. “Ma avevamo un’opportunità unica – eravamo già andate vicino alla conquista della maglia iridata e quell’anno Maria Canins entrò a far parte del quartetto – ha spiegato De Donà; il sacrificio compiuto venne ripagato dalla conquista dell’oro. Oggi farei valutazioni diverse perché le atlete sono molto più preparate e strutturate. In quegli anni c’era Maria Canins che era un’autentica locomotiva umana e lei poteva farsi carico del lavoro maggiore a tutela delle più giovani” Poi sul movimento rosa De Donà ha aggiunto: “Il ciclismo è bello, quello femminile ancora di più. Il primo a credere nel ciclismo femminile fu Alfredo Bonariva. Di quei tempi è rimasta impressa una caratteristica delle atlete di allora; per entrare nel mondo del ciclismo femminile era necessario un lungo apprendistato e ciò dichiarava già le caratteristiche di queste ragazze”.
Questi e tantissime altre testimonianze dirette hanno caratterizzato Bici&Mimosa, la serata organizzata dalla Cycling Sport Promotion che da tre edizioni mette a confronto il ciclismo femminile passato con quello dei nostri tempi. La bellissima ed intensa serata si è svolta nel teatro comunale di Cassano Valcuvia (VA) con la partecipazione di un pubblico molto attento ed appassionato.
Marian Canins, costretta a letto nella sua Val Badia a causa di un malanno di stagione, ha salutato il pubblico presente in Teatro con una telefonata molto che ha suscitato un grande applauso: “Il segreto dei miei successi in bicicletta era dovuto alla base che avevo costruito in tanti anni di altri sport”.
Poi la testimonianza delle altre campionesse mondiali: “A me la Canins ha insegnato tutto”, ha raccontato Roberta Bonanomi.  “Lei ci ha aiutato ad esprimerci al meglio, secondo la nostra forza”, ha aggiunto Monica Bandini. Quindi Francesca Galli “Io e Maria eravamo compagne di camera. Lei è stata un osso duro per tutte ed io soffrivo molto la sua personalità. Però Maria mi ha aiutata molto durante la carriera e siamo diventate molto amiche. Lei era molto forte e mi ha insegnato che nella vita bisogna riconoscere la superiorità degli altri, quando è necessario”.
Poi tantissimi flash interessantissimi. La giornalista Fulvia Camisa di Ciclismo: “Oggi il movimento femminile purtroppo non ha ancora le stesse prerogative legislative di quello maschile; spesso nello sport le donne sono relegate nelle ultime posizioni della considerazione istituzionale”. “E’ proprio così – ha ripreso Florinda Parenti – se esiste un Ministero delle Pari Opportunità vuol dire che delle differenze esistono ancora”. Si corre poco in Italia e molto più all’estero: “Il livello delle gare è cresciuto molto e sono tante le ragazze che possono ambire al successo. Il ciclismo femminile in questo senso si è evoluto. Un tempo le cicliste dovevano lavorare e poi allenarsi; noi invece possiamo svolgere con serenità la nostra attività. Oggi ci sono forti individualità ma la squadra diventa sempre più determinante e ci sono più squadre ugualmente forti”; la testimonianza è firmata da Noemi Cantele. E Monica Bandini “Dobbiamo ringraziare Fabiana Luperini perché noi non esistevamo per la TV. Poi, nella seconda metà degli anni ’90 con i successi di Fabiana, sono arrivati i media” E di nuovo Cantele.”Negli ultimi anni il ciclismo femminile ha vinto molto ma non c’è riscontro adeguato sui mezzi di informazione”. Mario Minervino: “Proprio così; a parte la RAI e alcuni mensili a cui noi siamo molto grati, i quotidiani scrivono poco di ciclismo femminile”.
Poi gli interventi di Mery Cressari e Morena Tartagni: “Nel 2012 si celebreranno i 50 anni del ciclismo femminile. Il primo campionato del mondo fu organizzato nel 1962. E’ assurdo verificare che anche oggi si fanno gli stessi discorsi di una volta. Noi abbiamo avuto molti problemi; c’erano addirittura i tecnici che non credevano nelle nostre capacità. E devo sottolineare che il ciclismo femminile non è iniziato con la Canins. Grazie a Mario Minervino noi di quel tempo abbiamo ancora l’opportunità per parlare degli albori del ciclismo rosa”.
Quindi Gianfranco Josti, firma di prestigio del Corriere della Sera, che ha offerto spunti graffianti di ciclismo femminile mondiale.
Un primo annuncio è relativo alle regine di sempre: la Cycling Sport Promotion ha già fissato il prossimo appuntamento a pedali per loro. Quest’anno la cronocoppie storica, con coppie formate da un’atleta in attività e un’atleta del passato, si svolgerà domenica 16 ottobre
Nel corso della serata è stato presentato CITTIGLIO, Regine di Coppa, il fotolibro realizzato con le fotografie del trofeo Alfredo Binda 2010 di Roberto Bettini, Claudio Cecchini, Fausto Di Silvio, Gianluca Bertoni e i testi di Stefano Affolti: “il libro mostra anche il dietro le quinte della Coppa del Mondo – ha spiegato Stefano Affolti - Il ciclismo è lo sport più umano che esista”.
L’ultima pagina del fotolibro è dedicata a Marina Romoli, che a Cittiglio l’anno scorso disputò l’ultima corsa prima del terribile incidente in cui è rimasta coinvolta.
Mario Minervino: “Il libro racconta la mia più bella giornata di gara dei miei 40 anni di ciclismo; il ricavato della vendita sarà interamente devoluto in beneficienza”..
Le componenti il quartetto mondiale 1988 hanno ricevuto in dono in premio la “mimosa d’oro”, realizzata dal maestro Vito Badalin, che per primo regalò il nome alla corsa di Cittiglio,
Infine il vice sindaco Fabrizio Anzani ha testimoniato l’impegno dell’Amministrazione Comunale di Cittiglio per l’allestimento della Coppa del Mondo. Successo di pubblico anche per la mostra fotografica di Diego Franzetti.
Prima della chiusura Davide Bardelli ha annunciato i primi numeri del 13° trofeo Alfredo Binda, Prima Prova di Coppa del Mondo, in programma domenica 27 marzo: “Saranno 165 le atlete al via e saranno 30 le nazioni. Avremo con noi 16 campionesse nazionali, la campionessa del mondo a cronometro Emma Pooley, 8 squadre nazionali ufficiali e 20 squadre di club. Non ci sarà Marianne Vos, la vincitrice delle ultime due edizioni perchè impegnata nei mondiali su pista”.
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