Lance: «Sogno il Tour, non la Casa Bianca. Il mio erede? Basso».

| 01/07/2005 | 00:00
Avrà sempre due poliziotti a scortarlo e difenderlo, ma l'obiettivo di Lance Armstrong è «conquistare il cuore della gente». E comincia l'operazione portandosi dietro i figli. Alla vigilia della partenza del Tour de France con cui chiuderà la carriera, il texano svela il suo obiettivo. Che non è solo quello di vincere il suo settimo Tour, ma anche quello di fare pace col pubblico francese. Un proponimento da “politico”, carriera che però esclude quando - nella conferenza stampa che tiene dopo una giornata dedicata prima all'allenamento poi alla ricognizione del percorso della crono di sabato - un giornalista americano si dice pronto a scommettere che un giorno Lance arriverà alla Casa Bianca. «Non buttare i soldi..., la replica divertita del texano. La politica mi interessa molto, perchè permette di aiutare il tuo paese e di fare del bene alla gente. Ma quando smetterò di correre avrò bisogno di rilassarmi per qualche anno. Ci sono talmente tante cose che mi piacerebbe fare... No, francamente non sogno la Casa Bianca». Non sogna un futuro da presidente degli Stati Uniti, ma nell' immediato punta a vincere il settimo Tour. Ed il fatto di questo sarà l'ultimo è una motivazione in più. «Sicuramente - dice Armstrong - è una motivazione molto speciale. Gli altri lo saranno perchè vorranno battermi. Sarebbero felici di vedermi perdere. Ma io ho una ragione in più per voler vincere: i miei figli che mi aspetteranno all'arrivo delle tappe». Tentare l'impresa delle settima vittoria è un rischio? «Certo, nel senso che mi prendo il rischio di perdere. Il tempo non gioca in mio favore, ma mi sento forte fisicamente. Ed il mio obiettivo è conquistare il cuore della gente. Sono realista: è difficile piacere a tutti, ma al Delfinato ho notato che la gente mi incoraggiava più del solito. E questo fa piacere. Comunque lo scorso anno ero più nervoso. Si trattava di battere un record, di arrivare dove nessuno era mai arrivato. Quest'anno sono venuto per vincere, ma anche di godermi ogni istante». Degli avversari i più temibili sono, come sempre, quelli della T-Mobile, che schierano una squadra a tre punte con Ullrich, Vinokourov e Kloeden. Ma Armstrong non se ne lascia impressionare. «Mi aspetto che siano coriacei. Al Delfinato abbiamo visto le possibilità di Vinokourov, che è forte e va benissimo in salita - afferma l'americano -. Apparentemente Ullrich è in forma e in genere migliora man mano che passano le tappe. Kloeden sembra che abbia la stessa condizione dell'anno scorso. Complessivamente direi che sono una squadra forte. Ma noi potremmo dire la stessa cosa, con Popovych e Azevedo». E cosa pensa di Ivan Basso? «Al Giro, che ho seguito in televisione, ha fatto cose impressionanti. Poi ha avuto dei problemi ma si e' ripreso. E' molto migliorato nelle cronometro. Ha una squadra forte ed e' qui per rifarsi. Sara' uno dei miei principali avversari. Lui, o magari Popovych...». Ma Basso potrebbe anche essere il suo successore. La Discovery Channel cerca un nuovo leader. E lui fa due nomi. «Al momento la politica della squadra è basata sull'idea di puntare su Popovych, che è il corridore del futuro. Ma il mio abbandono lascerà un vuoto. Se lo si vuole riempire subito, Vinokourov o Basso sarebbero l'ideale, a meno che Popovych non dimostri di essere gia' pronto...».
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