Basso: io e la squadra grandi. Le parole dei protagonisti

| 26/05/2005 | 00:00
Ivan Basso è stato ripagato dopo tanta sofferenza. Finalmente felice dopo aver ottenuto il successo che meritava più di ogni altro grazie alla tenacia, al carattere e alla determinazione che mai gli sono venuti meno: «Sono veramente felice. È stata una tappa molto difficile, ma la squadra è stata esemplare e io sono riuscito a mentenere la promessa che avevo fatto a Riis sullo Stelvio il giorno più brutto, ciclisticamente parlando, della mia vita: quello di onorare al meglio questo Giro per quel che rimaneva e intendo continuare a farlo, sia domani che dopo. Il Giro purtroppo l'ho perso per un problema fisico, ma non ha mai perso gli stimoli per fare bene nelle tappe di montagna e nella crono di domani. Alla luce di come è andato il Giro, il Tour diventa ancora più importante per me e cercherò di farlo al meglio possibile. A chi dedico questa vittoria? A mia moglie Micaela e a mia figlia Domitilla, perché per preparare questo Giro ho dovuto fare veramente molti sacrifici che mi hanno costretto a stare per lungo tempo lontano da loro. Oggi è per loro». E Di Luca cosa dice? «È stata una giornata molto difficile, ma siamo alla terza settimana e ho sempre detto che la condizione sarebbe andata calando, non era possibile tenerla così a lungo. Tutto sommato però mi sono difeso bene e poi ci sono ancora due tappe e il mio obiettivo rimane Milano». E Cunego? «È dall'inizio del Giro che dico che Gilberto va fortissimo e oggi ho cercato di aiutarlo il più possibile. La squadra ci crede fino in fondo al podio di Milano per Simoni, io anche, e per lui faremo il massimo. Gli avversari certo sono forti, ma noi siamo determinati e compatti. Se mi spiace che il Giro sia andato così per me? Certo, ma questo Giro mi è servito anche per imparare molto, sono ancora giovane e poi non si può sempre vincere. Il Tour? Ci vado con l'entusiasmo della prima volta e la curiosità di incontrare Armstrong. Spero di imparare non solo da lui, ma da tutti, il più possibile. E chissà che la sfida Basso-Cunego, che qui non si è vista, ci sia al Tour de France!». Per Savoldelli l'importante era di non avere un crollo e, questo, non è accaduto: «La corsa è stata dura tutto il giorno, io ho cercato di non perdere terreno, ho fatto la corsa su Simoni e avere ancora la maglia rosa sulle spalle, dopo tutte queste montagne, mi sembra un buon risultato. Vuol dire che sono stato bravo. Domani, nella crono, che è importantissima, cercherò di fare bene, di incrementare il mio vantaggio. Comunque vado avanti giorno per giorno, e anche sabato andrò su col mio passo e cercherò di gestirmi al meglio». Rujano, invece, non sta benissimo. Ha un pò di influenza, ma punta comuqnue a fare una buona crono domani in vista della tappa di sabato: «Per la volata di oggi, mi spiace per Simoni, ma mi servivano i secondi di abbuono per salire sul podio di Milano». Simoni non ha parlato dopo il traguardo, ma è andato via senza rilasciare dichiarazioni. Il suo team manager, Beppe Saronni, ha spiegato che Gilberto non era arrabbiato, era contento anzi di aver staccato sia Savoldelli che Di Luca, ma sperava di poter fare di più. Sa di poter fare di più e soprattutto vuole fare di più.
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