Tappa e maglia. L'inviato Mura allo stremo delle forze

| 28/05/2010 | 08:55
Clamoroso a Brescia. Sul palco del “Processo alla tappa” si registra un gesto senza precedenti – tappa e maglia – di Gianni Mura, prima firma de “la Repubblica” e del giornalismo sportivo italiano, da tre settimane ostaggio di un temibile commando Rai, che gli infligge un regime di prigionia veramente disumano.
Mentre le diplomazie internazionali stanno intavolando trattative febbrili per giungere al rilascio, l’ostaggio comincia a dare pericolsi segni di cedimento psicologico. Nel quotidiano messaggio che il commando gli impone per dimostrarne l’esistenza in vita, Mura dimostra chiaramente di essere allo stremo. La crudele capessa della cellula Rai, Alessandra De Stefano, gli sottopone il solito, impietoso, spietato interrogatorio, ma lui rifiuta di collaborare. Gianni, allora? “Non ho niente da aggiungere”. Gianni, com’è la discesa del Mortirolo? “Non la conosco, non ne parlo”. Ma Gianni… “Avete detto di essere brevissimi, sono brevissimo”.
La situazione sta chiaramente precipitando. Conoscendo l’efferatezza dei rapitori, il prigioniero rischia pesantemente: per stroncare la sua resistenza, sono capacissimi di infliggergli una mezz’oretta di servizi seppiati a cura dello storico Beppe Conti. E’ una corsa contro il tempo. Restano solo quarant’otto ore. Nessuno può assistere impotente alla pietosa prigionia di un così grande inviato.

Tappa e maglia, rubrica da Il Gironale
a firma di Cristiano Gatti
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COMMENTI
Grande
28 maggio 2010 13:00 jaguar
Grande Cristiano Gatti!!!!!!!!

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