La crono di Aldo Sassi: «Ehi, tumore, non ho tempo»

| 28/04/2010 | 13:44
Aldo ti guarda negli occhi e sorride. «Dalla vita ho avuto il meglio. Una famiglia spettacolare, il lavoro che sognavo e tanti, non potete immaginare quanti, amici…». Aldo fa una pausa, ma continua a sorridere. «Adesso devo rimboccarmi le maniche e lottare contro un nemico piuttosto aggressivo: sono stato operato di un cancro al cervello. Vengo dal primo ciclo di chemio e domani parto con la radioterapia. Mi è toccata questa croce. La porterò con la serena convinzione che ce la posso fare. Non esiste un male incurabile. Esiste il male, ma io sono un uomo di scienza e ho piena fiducia. Ce la farò».

Staff

Aldo è Sassi, 51 anni proprio oggi, di Valmorea, lì dove la campagna comasca sconfina con il Canton Ticino. Faceva parte dello staff tecnico di Francesco Moser per il record dell’ora di Messico ’84. Poi è stato preparatore atletico di alcuni dei più grandi campioni del ciclismo, amministratore unico della Mapei — quando la squadra di Giorgio Squinzi era la numero uno al mondo — e ora dirige il Centro Studi Mapei di Castellanza e si occupa degli allenamenti di Ivan Basso e del campione del mondo Cadel Evans. Chiunque mastichi un po’ di ciclismo conosce lo spessore tecnico e umano di Sassi, sa delle sue battaglie contro il doping, sa che è prima di tutto una persona perbene. Ora parla della sua malattia senza remore.

Mal di testa

«Ero forse nel miglior momento della mia vita personale e professionale. Una mattina mi sono svegliato con un forte mal di testa e quel fastidio mi ha fatto da cattiva compagnia per quattro giorni. Il dottor Pecci, mio amico e collaboratore, mi ha visto e mi ha detto "Aldo, va minga ben: andiamo in ospedale. Mi sono ritrovato al Besta di Milano con una diagnosi impietosa: glioma di grado elevato… che tradotto per tutti significa un tumoraccio cattivo al cervello».
Aldo fa una pausa, ma riparte subito. Col sorriso. «Ho reagito bene e ho capito subito che nella mia difficoltà non ero solo. Anzi, intorno a me c’era una squadra di campioni, a cominciare dal professor Solero, personaggio straordinario».

Chirurgo

Aldo armeggia con il suo i-phone e mostra una foto del suo chirurgo: un faccione buono incorniciato da una sontuosa barba bianca. Un ritratto carismatico alla Tiziano Terzani. «In pochi minuti mi ha detto che cosa aveva intenzione di fare e mi ha ricordato Bettini alla vigilia della Liegi, quando ci spiegava come sarebbe andata la corsa. Poi la gara andava esattamente come diceva e la vinceva…Il professor Solero mi ha detto che avrebbe operato subito e che mi avrebbe lasciato, al posto del tumore, qualche cialda chemioterapica. Mi ha ispirato fiducia».

Speranza

«Da oltre 25 anni mi occupo di statistiche, ma in questo momento non vorrei saperne, perché l’aspettativa di vita per un cancro come il mio non va oltre i 15 mesi… beh, io spero di essere il mezzo pollo che sfugge alle statistiche. Sento di potercela fare. Continuo a lavorare. Le uniche limitazioni? Non posso fare sport e non posso bere vino per due mesi. E poi sono diventato improvvisamente stonato. Io che amo cantare con la chitarra…».

Famiglia

«Mi alzo la mattina e vedo il sole che splende di una luce che non avevo mai visto, mia moglie Marina è più di un angelo custode e i miei tre figli: Valentina, Chiara e Marco sono forti come querce. E poi ci sono Giorgio e Adriana Squinzi, la mia famiglia allargata. E poi i miei atleti: i loro messaggini sono un mondo che cammina quotidianamente con me. E poi la fede. Io credo davvero e questo mi aiuta un sacco. Ma credo anche nella scienza e al Besta ho trovato una squadra di fuoriclasse».

Corsa

Aldo Sassi si allena per vincere la sua corsa contro il tempo, e nel frattempo segue ancor più di prima il ciclismo. «Ho fatto anche aspettare l’infermiera che doveva portarmi in sala operatoria perché stavo finendo i programmi di allenamento per Ivan Basso. Adesso sono proiettato sul Giro. Chi lo vincerà? Io punto su Evans e Basso. Per me sono come due figli, non posso fare differenze. Cadel è l’atleta organicamente più forte che mi sia mai capitato di allenare. Ivan è quello che ha più testa e più determinazione. Il ciclismo è migliorato molto. C’è davvero più pulizia. Se vinceranno Ivan o Cadel avremo la prova che si può vincere senza doping. Su di loro metterei la mano sul fuoco e sono certo che non farebbero nulla che possa ferirmi…».
Aldo continua a parlare e a sorridere. «Quando la vita ti presenta una curva a sorpresa, devi reagire. Io lo sto facendo. Io sopravvivrò alla malattia. Ho progetti di sviluppo del centro di Castellanza, vorrei fare la nostra pedalata sullo Stelvio e ho prenotato un posto per i Mondiali in Australia. Il mio tumore dovrà farsene una ragione».

da «La Gazzetta dello Sport» del 28 aprile 2010

a firma Pier Bergonzi
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COMMENTI
UN LOTTATORE
28 aprile 2010 14:04 stargate
Serenità e forza: le doti di un vero lottatore. Auguri di cuore e in bocca al lupo! Sono certo che i "Suoi" ragazzi daranno il massimo anche per Lei. Alberto Pionca - Cagliari

da Roby Carlino
28 aprile 2010 14:32 robycarl
.....forza ALDO!! Saprai combattere e vincere anche questa sfida!! A presto. Roby C.

la vita ingiusta!
28 aprile 2010 16:18 npapi
in bocca al lupo ad una persona perbene!( adesso non ci dovremmo preoccupare piu' nel giro di 3 anni ci hanno promesso che sconfiggeranno il tumore!)

forza e coraggio sig. Sassi sono con lei
28 aprile 2010 16:38 mailman
Coraggio Sig. Sassi sono con lei, se nel ciclismo si può vincere senza doping questo lo si deve non solo a Cadel e a Ivan .... ma anche alle sue metodiche
... lei è un grande
il suo tumore se ne faccia una ragione ... anch'io sono contro di lui
M.Nardò
canosa di puglia

28 aprile 2010 18:09 lele
Un esempio di forza e di tenacia! Forza Aldo!
Da Bormio siamo tutti con te!
Arrivederci al Mapei Day.

Forza Sassi
28 aprile 2010 19:34 roger
Da uno che ti conosce e da parte di tanti amici che amano il ciclismo pulito, ti faccio in mio più affettuoso "in bocca al lupo" perchè so che sconfiggerai il male.
E poi ti faccio i miei complimenti per come stai preparando Basso perchè adesso è proprio evidente a tutti che sta correndo pulito.

ciao Aldo
28 aprile 2010 20:00 pallino
ciao Aldo
sono una persona che ti PUO capire,
ti voglio dire solo una cosa COMBATTI COMBATTI,
noi che viviamo di ciclismo sappiano combattere e abbiamo una marcia in più,e vinceremo vincerai

ciao ALdo

ehi Aldo...
28 aprile 2010 20:53 luca65
..siamo tutti con te....un abbraccio enorme , grazie per un altra lezione che stai dando a tutti noi...

Luca Asteggiano

forza Aldo
28 aprile 2010 21:33 claude
un abbraccio forte

claudio santi

FORZA DOTT. SASSI!!
28 aprile 2010 21:53 Bartoli64
Dottore,
ho avuto il grande piacere di conoscerLa qualche anno fa ad un convegno dell'AIMEC che si tenne a Roma.

Non ho mai dimenticato quell'occasione, così come le parole che pronunciò in risposta ad una mia domanda.

Parole di grande competenza e grande passione per questo sport.

Lei ha ragione....... non ha tempo per queste cose, ne ha molte altre ancora da fare.

Ce la farà Dottore, così come ce l'ha sempre fatta, in ogni cosa della Sua intensissima vita.

La abbraccio forte Dottor Sassi e con un grande IN BOCCA AL LUPO!

Stefano S.

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