Radioline: la protesta dei tem dilettantistici si fa più dura

| 16/04/2010 | 09:01
Le societa' dilettantistiche si sono incontrate lo scorso venerdi' 9 aprile, su coordinamento di ACD, (presente il rappresentante dei tecnici in Consiglio Federale) , per un aggiornamento relativo alle problematiche sorte per il divieto di utilizzare le radioline nelle gare nazionali (oltre al divieto gia' in vigore nelle gare internazionali, che pure non trova d'accordo le societa' dilettantistiche).
Le squadre hanno preso atto con soddisfazione della lettera inviata dal Presidente Renato Di Rocco, al quale vanno i ringraziamenti di tutte le squadre per il documento inviato all'UCI e per gli elementi contenuti nella lettera,  a sostegno della richiesta dei team italiani.
ACD ha quindi richiesto  alla Struttura Tecnica , al fine di dare maggiore incisivita' alla posizione delle squadre, oltre a quanto gia' fatto dal Presidente Di Rocco nonche' Vice Presidente UCI, un deciso intervento  a supporto dell'istanza delle squadre italiane e nelle sedi opportune (organi tecnici UCI).
La Struttura Tecnica ha fatto sapere che " segue con attenzione l’evolversi della situazione", di fatto non appoggiando un movimento che trova condivisione nei documenti a firma del Presidente Federale e nonostante le firme delle squadre raccolte  a supporto della richiesta rappresentino il 70% del movimento dilettantistico.
Le squadre hanno quindi confermato l'intenzione di continuare nell'azione di segnalazione del dissenso per il divieto dell'uso delle radioline in corsa chiedendo  che venga consentito l'uso, oltre che nelle gare regionali, anche nelle gare
nazionali.
Le squadre sono intenzionate a sostenere la loro tesi e, con la ferma intenzione di non danneggiare gli organizzatori, PARTIRANNO NELLE GARE NAZIONALI UTILIZZANDO LE RADIOLINE IN CORSA, SIN  DAL PROSSIMO 18 APRILE, nello spirito comunque di quanto indica il regolamento Uci e tenuto conto che le ragioni di sicurezza sono ragionevolmente sostenibili anche per la categoria under 23 .
Si sostiene anche  con forza la professionalita' dei direttori sportivi italiani, che sono sicuramente preparati per affrontare l'uso di tali dispositivi in maniera ragionevole e rispettosa dell'etica degli atleti.

Beppe Damilano
ACD- Associazione Ciclismo Dilettantistico
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COMMENTI
protesta?
16 aprile 2010 14:56 francos
tante proteste attorno a questo tema quando ci potrebbereo essere argomenti più importanti (ma forse scomodi) su cui discutere: tipo la mancanza dell'antidoping in quasi tutte le internazionali e nazionali corse fino ad ora in italia...

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