Giro dell'Appennino: Gilberto Simoni centra un fantastico bis

| 24/04/2005 | 00:00
Pioggia, nuvole minacciose e freddo autunnale non hanno tolto spettacolarità alla 66/a edizione del Giro dell’Appennino di ciclismo, vinto in volata da Gilberto Simoni, che ripete il successo del 2003. Una vittoria resa più affascinante dalla posizione del nuovo traguardo, sistemato davanti al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, realizzato per onorare la memoria di due giganti delle due ruote come Coppi, di cui ricorreva quest’anno il 50/o anniversario dal suo unico successo in questa classica, e Girardengo. Gilberto Simoni (Lampre Caffita) ha vinto con il tempo di 4 ore 51’ 27», precedendo al fotofinish Luca Mazzanti (Ceramica Panaria-Navigare) ed il polacco Przemyslaw Niemec (Miche). E’ stata battaglia per tutti i 198 chilometri della gara, percorsi alla media oraria di 40,823 km/h. Partenza in sordina da Pontedecimo, con le squadre impegnate a controllarsi, con strappi ed accelerate di routine. La pedalata è però molto sostenta, tanto che agli 84 chilometri si viaggia sui 42km/h di media. Due cadute, quella di Rovaletti e Burrow, creano qualche problema, ma la corsa procede senza intoppi. Il primo a cercare lo scatto decisivo è Brajkovic, che parte dopo 96 chilometri e va in fuga, ma al chilometro 156 è ripreso dal gruppo. E’ questo il momento giusto per la fuga di Simoni, che scatta seguito da Mazzanti, Golcer, Tonkov, Rujano, Niemec e da Fertonani. Ad inseguire il gruppo ci si mette Ghisalberti, ma è ad un minuto di ritardo. Come sempre, è il Passo della Bocchetta a fare da spartiacque. Per primo transita Niemec, seguito da Rujano, Fertonani e dal gruppetto di Simoni, che non molla neanche in discesa e anzi si porta primo. Da questo momento Simoni resterà sempre alla testa della corsa. Intorno al chilometro 180 ad inseguire è rimasto il gruppo di Fuentes, staccato di 1’ 34». La corsa si accende, l’andatura resta alta e si comincia a sentire la fatica. Fertonani perde il contatto ed al traguardo volante di Pasturana il gruppo di testa si sgrana. Alle porte di Novi Ligure, solo Simoni, Niemec e Mazzanti tengono il passo vincente. Sulla linea del traguardo arrivano loro tre ma è Simoni ad avere ancora una volta il guizzo migliore. A Gilberto Simoni il Giro dell’Appennino porta fortuna. Nel 2003 lo vinse e subito dopo si aggiudicò il Giro d’Italia. Quest’anno è a metà dell’opera, avendo vinto per la seconda volta la classica di primavera. E Mazzanti, ottimo secondo, annuncia: «io e Simoni andiamo al Giro per vincere». «E’ una vittoria che mi dà morale - ha detto al traguardo Simoni - perchè ho vinto una corsa vera, su un percorso difficile, che non pensavo di dominare e che, invece, mi ha regalato una delle soddisfazioni più grandi in carriera. Certo, in salita non sono ancora brillante come vorrei, ma per ora va bene cosi». «Il percorso era impegnativo - ha aggiunto il vincitore - gli uomini da battere tanti. Sono stati decisivi, anche se sfiancanti, i continui scatti e le accelerate». Felice per il secondo posto Luca Mazzanti. «E’ stata una volata splendida, combattuta e difficile - ha spiegato - e Simoni ha vinto con merito perchè ha mantenuto una brillantezza maggiore sino alla fine. Al Giro d’Italia, penso che io e Simoni daremo il massimo. Andiamo al Giro per vincere». Contento anche il polacco Przemyslaw Niemec, giunto terzo. «Una bella corsa - ha detto - una classica emozionante e combattuta».
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