Caso Valverde: altra udienza fiume, a marzo la sentenza

| 14/01/2010 | 17:35
Il Tas decidera' sul caso Valverde sulla base dei documenti presentati dalle parti e la sentenza non sarà emessa prima di marzo. È questa la conclusione più importante della terza e ultima giornata del procedimento davanti al Tas del ciclista spagnolo. Il Presidente del Collegio, il belga Romano Subiotto, dopo una piccola riunione in camera di consiglio, ha emesso un primo verdetto, molto significativo.
Le schermaglie legali tra le parti infatti non avevano portato ad alcun accordo sulle prove, peraltro confermate anche dalle ultime testimonianze. Anche oggi infatti l'udienza è stata lunga, quasi otto ore che sommate a quelle dei giorni precedenti portano il totale a trenta. Una maratona processuale suddivisa tra gli oltre venti testimoni ascoltati e le arringhe delle parti coinvolte nel processo che sono rappresentate dagli avvocati di Valverde, del Coni, dell'Agenzia Mondiale Antidoping (Wada) e dell'Unione Ciclistica Internazionale (Uci). L'ultimo teste, che ha chiesto l'anonimato al Collegio, ha confermato le dichiarazioni di Manzano producendo anche una nota della Polizia spagnola che quando arresto' il dottor Fuentes trovo' tra le sue carte una targhetta di un albergo col nome Valverde.
La gran parte dell'ultima giornata e' stata caratterizzata dalle requisitorie delle parti. Gli avvocati di Valverde, Federico Cecconi e Jose' Rodriguez, hanno insistito sul difetto di giurisdizione del Coni sull'atleta murciano e sulla liceita' dell'acquisizione delle prove, concetti peraltro gia' espressi a Roma nel giudizio di primo grado davanti al Tribunale Nazionale Antidoping del Coni. Inoltre, hanno ribadito l'innocenza di Valverde e il suo non coinvolgimento nell'Operacion Puerto, oltre a giudicare non valido il test del dna effettuato dalla Polizia Scientifica a Roma. Dal canto loro, gli avvocati del Coni (Gabriele Bartolucci e Fabio Filocamo), hanno respinto al mittente tutte le eccezioni procedurali, ribadendo la validita' delle norme sportive antidoping e delle leggi italiane. Per il Coni, Valverde ha gareggiato in Italia nel periodo incriminato e quindi il provvedimento limitato all'inibizione sul territorio italiano rappresenta semplicemente una misura di prevenzione nel rispetto delle leggi italiane.
In punta di diritto internazionale, i legali del Comitato Olimpico hanno poi spiegato come l'ordinanza del giudice spagnolo, che ordino' al Coni di non utilizzare le prove, non puo' essere valida in quanto mai notificata alla Procura della Repubblica di Roma, che e' l'unica ad avere nella sua disponibilita' i campioni di plasma prelevati a Barcellona tra quelli sequestrati nell'Operacion Puerto. Anche l'Uci ha replicato ai legali di Valverde, garantendo sulla catena di custodia dei campioni di sangue in Spagna e ha attaccato l'atleta: ''Non si puo' dare credito alle negazioni sistematiche di Valverde'', ha concluso l'avvocato Verbiest. E la Wada ha concluso sostenendo che ''i fatti e i diritti sono chiari cosi' come le prova sono sicure e convincenti''. Tra un mese si sapra' se i giudici del Tas si sono convinti.
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COMMENTI
14 gennaio 2010 19:50 ruben
La difesa di Valverde non regge perchè si appoggia su cavilli legali, di competenza territoriale, su come sono state acquisite le prove, tutte scuse che secondo me, non verranno prese in considerazione dai giudici.
Valverde si merita solo la radiazione, senza tante chiacchiere ed altre perdite di tempo.
Qualsiasi tipo di squalifica che gli verrà inflitta, il merito secondo me, sarà di Manzano (che ha chiuso la carriera con Amore & Vita), del procuratore Torri, dei Nas e quindi principalmente degli italiani che lavorano per il ciclismo pulito. Spero che bloom inviti anche me alla festa per la squalifica di Valverde ed intanto incrociamo le dita affinchè Valverde venga radiato o almeno squalificato due anni come successo a Basso

VALV
14 gennaio 2010 23:16 ale63
E' ADDIRITTURA ARRIVATO A NEGARE CHE HA UN CANE CHE SI CHIAMA "PITI".. E' DAVVERO ALLA FRUTTA.. SONO CONVINTO CHE A MARZO SI FERMERA' COM'E' GIUSTO CHE SIA!! ALE

Proposta
15 gennaio 2010 01:23 pickett
La tendenza attuale é quella di squalificare per 2 anni chi nega l'evidenza ,e abbonare un anno a chi confessa.A mio avviso bisognerebbe squalificare per 2 anni chi confessa(un solo anno é una punizione ridicola),e raddoppiare la squalifica a chi continua a mentire come Valverde.

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