La storia. Falteri, il pane, le oche e il piacere dell'onestà
| 04/01/2010 | 19:01
Una bella storia, che come dice il suo protagonista " non dovrebbe nemmeno fare notizia " ma che comunque si addice a questo periodo di feste e che merita di essere raccontata, anche perché il fatto è accaduto per due volte. Protagonista il fiorentino Amirando Falteri, ex corridore per un decennio negli Anni '50 e '60 ai tempi di Gastone Nencini, con una cinquantina di vittorie al suo attivo, e costretto a lasciare l'attività di corridore a seguito di un grave incidente.
Da molti anni Falteri abita in via Vecchia di Pozzolatico sulla collina che dal Galluzzo porta verso Impruneta, alla periferia della città. La sua grande passione allevare animali da cortile, galline, anatre, paperi, faraone. Amerindo di questi animali ne ha diverse decine, ed ogni giorno dal Galluzzo il proprietario di un forno con attiguo negozio, sale con il proprio camioncino portando all'amico Falteri gli avanzi non venduti di pane, schiacciate, pizze e quant'altro. Un rifornimento prezioso per gli animali, racchiuso in sacchi di carta e qui sta il fatto. Per ben due volte assieme al pane e alle schiacciate, Amirando Falteri ha trovato consistenti cifre di denaro in contanti e assegni che evidentemente il proprietario del forno aveva tolto dalla cassa e nascosto in questi sacchi di carta. Amirando, pensionato con 600 euro al mese, dopo la sorpresa per aver ritrovato la bella cifra non ha perso tempo, restituendo il tutto in entrambi i casi al legittimo e aggiungiamo distratto proprietario. Un bel gesto quello di Falteri anche se per lui è stata una cosa normale e comunque di insegnamento. Quanto al proprietario un proverbio ammonisce non c'è due senza tre, ma un po di attenzione maggiore a questo punto crediamo sia necessaria e come ricompensa per il gesto, darà gratis chissà ancora per quanto tempo, gli avanzi del pane e delle pizze all'ex ciclista e pensionato fiorentino. Ne saranno felici, naturalmente, anche i tanti animali da cortile di Amirando Falteri.
Antonio Mannori
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