Il Giornale. Innamorati di Coppi, ma Merckx è stato più grande

| 04/01/2010 | 11:36
E’ davvero bello e struggente che l’Italia esprima pensieri così dolci per Coppi e per l’Italia di Coppi, cinquant’anni dopo la fine dell’irripetibile epopea. Coppi è poesia, emozione, fantasia. Coppi è romanzo, nostalgia, orgoglio e contemplazione. Però, in questo grande revival di superlativi, tutti giustissimi e meritatissimi, c’è un’operazione che non sta in piedi. Una forzatura e una manipolazione. Una cosa tutta nostra, di noi italiani attaccatissimi alla leggenda nazionale, così innamorati di quel ricordo da travisare la realtà: diciamo ancora oggi che Coppi è il più grande di sempre e di tutti, ma non è vero. Il più grande e il più forte di tutti, anche se dispiace un po’ ammetterlo, anche se purtroppo è belga, si chiama Eddy Merckx.
Mi rendo conto che riaprire proprio adesso questo contenzioso mi farà sommergere di improperi. Ma non importa: la bellezza dello sport sta anche in questo, nelle discussioni sfegatate e passionali sui confronti impossibili. Certo, impossibili, perché è chiaro a tutti come il confronto tra Coppi e Merckx sia impossibile. Non si possono scientificamente confrontare due cose così diverse, per epoche, condizioni, mezzi tecnici e persino livelli di benessere sociale. Ma questo non ci impedisce, da sempre, di giocare allo stupendo gioco. Volendo giocare, bisogna però trovare qualche criterio oggettivo di paragone, perché altrimenti si resta nel campo dei gusti, dei ricordi, delle emozioni personali, cioè di una interpretazione egocentrica della storia.
Allora: se riusciamo tutti a liberarci delle cose più belle che Coppi ci ha ispirato in gioventù (io mi dichiaro: all’epoca non c’ero, parlo solo per letture e per sentito dire), ecco, se riusciamo a sgomberare il campo dai sentimenti, non possiamo che fermarci alle opere. Ai fatti. Alle imprese firmate dai due fuoriclasse. In questo caso, sono addolorato nel comunicarlo, ma non c’è proprio paragone.
Forse è meglio che lasci parlare i numeri. Vittorie di Coppi: 123. Vittorie di Merckx: 445. Qualcuno potrebbe subito obiettare che i numeri dicono poco: non conta quante vittorie, ma quali vittorie. Sacrosanto. Sono perfettamente d’accordo. Spulciamole con criterio estetico, restando ai trofei monumentali.
Tour de France: Coppi 2, Merckx 5. Giri d’Italia: Coppi 5, Merckx 5. Mondiali: Coppi 1, Merckx 3. Parigi-Roubaix: Coppi 1, Merckx 3. Giri di Lombardia: Coppi 5, Merckx 2. Milano-Sanremo: Coppi 3, Merckx 7. Va aggiunto che Merckx ha vinto anche 2 Giri delle Fiandre e 5 Liegi-Bastogne-Liegi, corse che Coppi non ha mai vinto.
Lo dico da degustatore di ciclismo, nonché da appassionato lettore di imprese coppiane: tanti discorsi sarebbero sprecati, dovrebbe bastare la tabella dei confronti. Il match diretto è schiacciante. Una cosa che dovrebbe servire a tutti per dire con sincerità, senza timore di rovinare alcun mito personale e nazionale, che Merckx è il campione più forte di sempre. Invece, quando i numeri sembrano troppo sfrontati, il movimento integralista dei coppiani trova tutta una serie di deviazioni e di scappatoie. Coppi emozionava, Merckx non emozionava. Coppi era umano, Merckx era una belva. Coppi ha anche un’incredibile vicenda personale, Merckx ha una storia anonima…
Per decenza, non dicono che Coppi era pulito e Merckx dopato, anche perché a smentire questa stupidaggine sarebbero gli stessi gregari e massaggiatori del Campionissimo, ricordando come il capitano non disdegnasse la pastiglietta, al bisogno. Provano, invece, sempre gli integralisti, a dire che Coppi resta il più forte per “come” vinceva. Certo, da solo, firmando giornate memorabili. Ma chiedo: ci siamo distratti un attimo, negli anni in cui Merckx trucidava tutti, ovunque, sempre, su qualsiasi terreno? Vogliamo dire che Merckx vinceva succhiando sempre la ruota e scattando negli ultimi 50 metri? Per favore, almeno non scherziamo.
Riconosciamo piuttosto una cosa: quando parliamo di Coppi, noi parliamo da innamorati persi. Idealizziamo, astraiamo, sublimiamo. Riconoscendolo, renderemmo giustizia anche a lui, attribuendogli la capacità – questa sì unica – di tenere un Paese incollato alla radio per immaginare le cose più grandiose nei luoghi più avventurosi, scatenando passioni travolgenti. L’altro, però, l’abbiamo visto tutti di persona, in televisione, il che forse attenua la leggenda per povertà d’immaginazione, ma rafforza la sostanza con massicce dosi di spietata cronaca. Dobbiamo farcene una ragione, prima o poi. Che Coppi sia il più forte di sempre è una romantica illusione, che Merckx sia il più forte di sempre è la cruda verità.

di Crsitiano Gatti da Il Giornale

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COMMENTI
e Hinault dove lo mettiamo?
4 gennaio 2010 11:48 pickett
Il + forte di tutti i tempi é stato lui.E si é ritirato quando era ancora fortissimo,e poteva vincere ancora,a differenza di Merckx,Coppi e tanti altri campioni che hanno corso qualche anno di troppo.

Gatti
4 gennaio 2010 13:15 marcuzgirardi
piccolo particolare omesso: Fausto prese parte, nella prima metà degli anni 40, ad un conflitto passato alla storia come "seconda guerra mondiale". Un'inezia

Gatti ha ragione
4 gennaio 2010 16:45 lazio
Pienamente d'accordo con Cristiano. Bisogna avere la freddezza di dividere i fatti (incontestabilmente a favore di Merckx) dalle suggestioni emotive e fantasiose, legate a un'epoca, il primo dopoguerra, che condizionava tutto. Anche certi parametri di valutazione.

4 gennaio 2010 17:14 froome
D'accordo con l'articolo di Gatti, ma anche con marcuzgirardi, quante vittorie avrebbe aggiunto Coppi al suo palmares nei 5 anni di guerra?

divisione
4 gennaio 2010 17:21 luciano55
innanzituto mi sorprende non poco di come Gatti, così puntiglioso nelle sue statistiche (peculiarità che, in effetti, non gli è mai appartenute) dimentichi che Coppi perse 5 anni per la 2^ Guerra Mondiale...

E poi non vedo perchè non si debba riconoscere la frase che tanti saggi di questo sport hanno fatto proprio:
"MERCKX E' STATO IL PIù FORTE, COPPI IL PIù GRANDE" non può andare??? io credo che questa frase riassuma proprio tutto. Vero, anche Merckx ha vinto alla grande, ma Coppi aveva qualcosa di talmente magico (forse proprio l'epoca in cui ha vissuto, corso e vinto) che ce lo fa sembrare ancor più grande, e non solo a noi italiani...

Caro Gatti, prima di scomodarsi per fare sensazionalismo da 2 soldi su un mito mondiale, conti fino a dieci...

con rispetto
Luciano

valutazioni personali da rispettare
4 gennaio 2010 18:01 drinn
Da autentico innamorato del "Fausto" penso che se Bartali fosse morto a 40 anni avremmo forse un'altro mito. Ancora oggi mi vengono i brividi ogni volta che mi tocca il grande onore di stringere la mano a Eddy e mi vien da pensare : " speriamo che questo nostro ciclismo ci regali e ragali ai suoi grandi tifosi un corridore che valga almeno il 25% di uno di loro". Poi sprechiamoci in valutazioni e opinioni ma per il ciclismo sarebbe un regalo fantastico.
Roberto Damiani

Merckx è stato il più forte in ASSOLUTO
4 gennaio 2010 23:34 lorianoclubbasso
Negli anni '70 quando correva Merckx io ero dilettane,l'ho visto in molte gare dal VIVO,molti lettori e sportivi sono giovani e non potrebbero comprendere la grande forza di Eddy,c'è stato un momento della sua carriera(nessuno lo dice)che gli organizzatori delle varie gare erano decisi a fare il passo come successe con Alfredo Binda,non farlo partecipare per manifesta superiorità.

Io sono Italiano ma bisogna ascoltare qualche campana in più per capire chi è stato in ASSOLUTO il più forte e grande corridore di sempre...questo ve lo ha detto molto seriamente Cristiano Gatti.

Un saluto cordiale e Sportivo loriano Gragnoli Dir. di Organizz. F.C. I

no paragoni
5 gennaio 2010 15:23 rufus
Non credo si possano fare paragoni; all'epoca di Coppi, ad esempio, le strade erano ancora bianche e le bici pesavano molto di più di quelle dell'epoca di Merckx, e questo ha la sua influenza sui risultati, quindi ognuno nella sua epoca è stato il più grande. Penso che lo sport viva di epoche nelle quali l'evoluzione tecnica contribuisce a creare i miti, sarebbe come paragonare Nuvolari o Fangio con Schumacher, è impossibile, troppo diverse le automobili e i circuiti, quindi ognuno nel suo periodo è stato il migliore.
Flavio Gibertoni

5 gennaio 2010 17:34 Legend
Gatti ha scoperto l'acqua calda... sono capaci tutti a fare il confronto tra le vittorie di Coppi e di Merckx. Forse è più complicato raccontare e spiegare il perché Fausto sia rimasto così forte nella memoria dei tifosi e degli appassionati di ciclismo.

6 gennaio 2010 02:26 pickett
Prima che arrivasse Conconi, Moser non era affatto un corridore completo come Saronni.Con Moser sono arrivati gli "scienziati",con le belle conseguenze che ancor oggi abbiamo sotto gli occhi.E forse il precoce,inspiegabile declino di Saronni si spiega anche così.

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