| 14/07/2009 | 17:22 «La decisione di farci correre senza le radioline - ha detto il campione d'Italia Pippo Pozzato al microfono dell'inviata di RaiSport Alessandra De Stefano - è completamente senza senso. Avete visto quel che è successo: abbiamo semplicemente voluto dimostrare che alla fine sono i corridori a fare la corsa. Le radio sono indispensabili per noi e per lo svolgimento corretto della corsa, avete visto quante volte oggi abbiamo avuto le ammiraglie in mezzo al gruppo, il pericolo era maggiore che nelle altre tappe. E la corsa stessa ha dimostrato quanto non ci siano problemi di tattica con le radioline: la scorsa settimana ci sono state belle azioni, fughe concluse con successo e tanto spettacolo. Stavolta Uci e Aso hanno commesso un grave errore».
Ma cosa stai dicendo caro campione italiano, taci......che fai più bella figura.
Ma se ve la siete fatta sotto tutti quando la aso ha comunicato che se qualcuno si fosse presentato con le radioline sarebbe stato escluso..questa era una vera forma di contestazione, tutte le squadre che avevano firmato quel foglio dovevano aver i cosidetti attributi, che se lo facessero loro i francesi il loro tour e voi cari direttori sportivi dovevate al limite rifiutarvi di seguire la gara, aaaaa ma avete fatto gli autisti certo.
Qui la battaglia è stata al contrario vinta da loro, organizzatori e UCI come sempre nei Team non cè nessun accordo per sostenere certi principi, solo ancora figuracce per il ciclismo, finito in mano a dei mercenari.
ci mancava questa
14 luglio 2009 20:04ciclismoreale
già il ciclismo va male per i vari problemi,ci manca quella di protestare(invece di essere contenti)per le radioline e,come nel caso della tappa di Milano,deludere e schifare migliaia di persone accorse anche da molto lontano per veder passare 1 minuto di tempo queste fighette.questi professionisti probabilmente non hanno il cervello per decidere da soli cosa è meglio fare in gara?!
Pozzato, hai perso un'altra occasione per stare zitto!
15 luglio 2009 08:19The rider
Ma io non capisco una cosa, ma cosa ci trovano i corridori come Pozzato a farsi radiocomandare dai propri direttori sportivi? Ma all'epoca dei Moser-Saronni-Bugno-Cipollini (per non adare troppo indietro), come facevano senza le radioline? Secondo me era anche meglio, perchè un corridore si inventava al momento la tattica in corsa, mhaa si vede che adesso non sono capaci di pensare con il loro cervello e preferiscono comportarsi come degli automi.
Mentre per il problema della sicurezza si potrebbe fare in modo che i corridori possano ascoltare con gli auricolari radiocorsa, con degli apaprecchi messi a disposizione dall'UCI, solo in ascolto e senza la possibilità di intervenire.
Continuiamo a farci del male, SIETE RIDICOLIIIIIIIIIIII !!!!!
Maurizio Ponti
Federeazione
15 luglio 2009 08:25Ruggero
Speriamo che la federazione italiana ora faccia vedere chi comanda veramente e lo lasci a casa dai mondiali,visto ciò che sta combinando con la maglia tricolore
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