Scorrettezze in Turchia: squalifica di un mese per Theo Bos

| 03/07/2009 | 16:32
La Commissione Disciplinare dell'Uci ha inflitto un mese di squalifica al corridore olandese Theo Bos, re di aver infranto l'articolo 12.1.005 del regolamento UCI.
Dopo l'esame del rapporto del Presidente del collegio dei commissari e dopo aver studiato le immagini tv disponibili riguardanti la caduta che coinvolgeva lo stesso Bos e Daryl Impey nell'ultima tappa del Presidential Cycling Tour (ossia del Giro di Turchia), l’UCI aveva deciso di chiedere il giudizio della Commissione disciplinare per Bos, accusandolo di aver leso l'immagine, la reputazione e gli interessi del ciclismo e della stessa Uci. La Disciplinare ha deciso di punire con la sanzione minima (un mese di qualifica) il corridore: Bos dovrà stare fermo così dal 15 agosto al 14 settembre.

Nota: A tradire l'Uci stavolta è stata la sua stessa Commissione Disciplinare, anche perché le immagini del fattaccio le abbiamo viste tutti e proprio in base a quelle il presidente McQuaid aveva deciso in prima persona il deferimento di Theo Bos. Ma come? Il corridore scaraventato a terra si è mezzo massacrato sulle transenne, ha passato settimane bloccato in un letto di opsedale, è ancora oggi nel pieno della fase di recupero e ancora non si sa quando potrà tornare a correre e il suo collega, reo di aver palesemente scaraventato a terra alzando le mani in piena volata, viene punito con un solo mese di stop? Non solo: nel frattempo Bos ha vinto e vinto tanto e ora può pure prendersi il lusso di programmare un mese di vacanza e di recuipero in vista del finale di stagione? Già che ci siamo, perché non gli diamo anche una medaglia al valor ciclistico?
Paolo Broggi
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